Capitolo 66

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Naruto e Kakashi non sapevano più che fare per aiutare la ragazza a tornare normale, ma notarono che iniziava a calmarsi, anche se non ne compresero il motivo...

... Il drago iniziò a parlare in tono da cicerone con le sue iridi infuocate rivolte verso la ragazza dai lunghi capelli castani che lo guardava e ascoltava con attenzione con un'innata curiosità nei suoi confronti
-vedi, c'è stato un tempo in cui noi draghi vivevamo liberi, fuori da ogni prigionia di corpo umano ed avevamo la possibilità e la capacità di fare ciò che volessimo. Ma non tutto dura per sempre -io drago alzò lo sguardo vero il cielo azzurro striato da delle sottili linee orate - quando incontrai per la prima volta l'uomo che sarebbe stato il mio contenitore, devo ammettere che non credevo che una cosa del genere fosse possibile. Ovviamente mi rifiutai, però, nella propria esistenza le cose non vanno mai come vorremmo, non dimenticarlo mai piccola e insolente umana. Per quanto mi opposi alla fine prevalse su me e per tale ragione fui confinato nel corpo della vostra razza e viaggiai in generazione in generazione dal corpo di quell'uomo fino a quello di tuo padre per poi finire nel tuo, come una palla da che viene scaricata in ogni singola generazione
Sara rimase in silenzio, sapendo che il drago aveva evitato l'argomento che riteneva in quel momento più importante
-Firestorm, posso solo immaginare cosa hai passato nella tua esistenza, ma cosa ti ha spinto a piegati al mio volere proprio adesso? Avresti potuto sconfiggermi senza problemi, e questo lo sai meglio di me, avresti potuto prendere il controllo del mio corpo e tornare nuovamente libero, per questo ti devo assolutamente chiedere perché non lo hai fatto?
Il drago ribasso lo sguardo verso di lei, così piccola davanti alla sua immensa grandezza, ma comunque non vi era paura in nessuna delle sue cellule, anzi sembrava che vi fosse più coraggio e curiosità, ma anche uno strano senso di calma che lo lasciò scosso, per un secondo, poi inizio a parlare
-sai, anche se mi costa ammetterlo sei cresciuta molto in questi anni, sei diventata forte, hai trovato qualcuno per cui sacrificati e non pensare solo ed unicamente a te stessa. Sei cambiata dalla bambina che apparteneva a quell'organizazione; vero hai sangue sia sulle tue mani sia sul tuo cammino. Però, per una volta il sangue che ti ricopre è quello che hai cercato tu stessa. Sei stata tu ad andare a quel villaggio e a diventare la ragazza che sei ora, ti sei sporcata le mani di sangue per loro e lo hai voluto prendere tu, quel peso, non hai esitato, solo per proteggere quel villaggio e i tuoi compagni, che non so il perché non vuoi ancora affidare il titolo di amici
-la ragazza dai capelli castani guardava l'immenso drago davanti a lei sentendo che gli occhi le pizzicavano ancora e per tale motivo guardò il suo riflesso, al fine di vedere lo stato delle sue ferite, sulla pietra nera  lisci e lucida. Ma ciò che vide la sconvolse: la sclera al posto di essere bianca era color nero pece, era il colore dell'oscurità più pura e indescrivibile, ma tale colore oscuro era interrotto da dei crepi bianchi, che sembrava riflettere la luce che annida a in ogni essere, tali diramazioni si univano  dove dovrebbero esserci stati la pupilla e l'iride, ma era come se si fossero formando due sfere bianche e con qualche segno nero al loro interno. A qualla vista la ragazza sgranò gli occhi e per poco non urlò
-quello è il potere di colei che viaggia, combatte, uccide e danza sempre coi draghi al suo interno
La voce di Firestorm le risultava lontana, provava terrore verso se stessa, piego le ginocchia per vedere più da vicino l'immagine di sé. Sfiorò con la punta delle dita il suo riflesso, rendendosi conto solo in quell'istante che le mani le tremano, non sapeva neppure lei il motivo. Ma come percepiva il terrore percepiva il potere che quelle iridi trasmettevano. Si alzò molto lentamente da terra distendendo le gambe e riposizionandosi con delicatezza ed estrema eleganza in posizione eretta. Poi alzò lo sguardo verso il drago di fuoco, ma prima che lei potesse parlare Firestorm prese la parola
-Sara, devi stare tranquilla, quelle iridi che vedi nel tuo riflesso sono la rappresentazione del potere che hai sempre avuto e che, finalmente ti stai avvicinando sempre più a comprendere, a imparare e a maneggiare. Sara quei occhi non sono un caso: rappresentano sia la luce che l'ombra all'interno delle persone, anzi in qualsiasi essere vivente, dalla più piccola formica a noi Draghi. Più precisamente quelli erano gli occhi di colui che per primo a portato i draghi con sé. Lui era un uomo che tutti temevano e al contempo rispettavano, per tale ragione si fece volontario per possedere i draghi all'interno del suo corpo. Sara ora, solo in questo momento, puoi iniziare realmente ad accedere al potere che possiedi e che si trova dentro te
La ragazza iniziò a respirare più lentamente, controllando i suoi respiri, una parte di lei le continuava a sussurrare si stare calma di non lasciarsi andare al dolore. Un ricordo, di quando era bambina le si presentò davanti agli occhi, il padre ferito a terra che le sorrideva e diceva con un sorriso sulle labbra mentre lei piangeva a dirotto mentre aveva ripreso il controllo del suo corpo Va tutto bene, Sara, l'importante è che non ti sia fatta nulla. Non le aveva mai capriate quelle parole, non si capacità a di come qualcuno fosse in grado si sacrificarsi per lei soprattutto, sapeva che non valeva tutto quel dolore che lui provava, ma il padre le sorrideva mentre le sfiorava una guancia con la mano insanguinata, le lacrime le cadevano dagli occhi, mentre stringeva in pugni per calmare l'atroce dolore che stava sboccinado in lei, poi vide la luce curativa fuoriuscire dalle mani della madre e in quel momento lei comprese che la sua vita non sarebbe mai stata semplice.
-Sara, ormai dopo molti secoli siamo tutti riuniti all'interno di un unico corpo e la padrona, che ci ha sotto il suo controllo, solo ora puoi accedere al vero potenziale che si trova in te, ma la strada non è piana, anzi, a differenza di chi possiede un solo Biju all'interno del corpo dovrai imparare a controllare gli occhi e il potere che essi racchiudono altrimenti ti perderai nei meandri più oscuri della notte e nella luce più luminosa del giorno. Ma non è il tempo di parlarne
Una voce, proveniente da est sinterruppe la voce del drago di fuoco, la castana riconobbe la voce nell'insante in cui disse le prime lettere: Poisonstorm
- ha ragione Firestorm non è tempo di parlarne né disciteremo inseguito, ora torna dai tuoi compagni per proteggerli da ciò che sta per accadere
La ragazza annui e si dissolse nell'aria.

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