Capitolo 60

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Sara era nel bagno del suo appartamento, si stava lavando il volto con l'acqua fredda, il busto piegato sul lavabo per lasciar cadere l'acqua al suo interno e le mani a coppa per raccoglierla per poi bagnarsi il volto roseo, strisciato dalle lacrime persistenti
Davvero vuoi che la passino liscia?!?
Chiese la voce, sapeva di chi apparteneva, non poteva credereci, l'unico drago che non era completamente sotto il suo controllo e il più irrequieto le stava parlando
Ovvio che non voglio che la passino liscia, che rezza di dinende sono?!?
Una risata profonda prorurppe in lei e riconobbe il tono di scherno di Fierestorm, che le stava parlando
È così che mi paici piccola umana, quindi che si fa?
Un ghigno prese spazio nelle labbra rosee di Sara
Mi sembra ovvio, si va a vendicare il signor Asuma
Una risata proruppe in lei, la risata del drago alzò il volto dal lavandino e fissò il suo riflesso nello specchio e vide il suo occhio destro completamente rosso la sua iride era diventata del colore del fuoco, la pupilla non aveva più la sua classica forma tondeggiante, ma divenne romboidale, come in deltoide e con la parte allungata in verticale e quella più corta in orizzontale. La castana provo un senso di orrore verso di sé, sapeva che rischiava di perdere il controllo ma le mani le prudevano per il desiderio di sangue. Prese i pugnali che avevano ucciso i suoi genitori e uscì da quella casa. In cerca degli assassini di Asuma, facendosi guidare dall'istinto e dalla sete si vendetta.

Uscì dal villaggio nella notte, non preoccupandosi di nessuno, si muoveva come un ombra nessuno percepí la giovane, nemmeno gli AMBU che avevano il compito di sorvegliaarla, dato che Tsunade le aveva vietato di andare a cercare chiunque avesse ucciso Asuma, la castana non voleva sentire ragioni e per cui l'Hokage l'aveva fatta sorvegliare, ma i soldati AMBU scelti non erano dei migliori.

Sara sguizzava nelle tenebre come non mai, sembrava volare attraverso gli alberi. Il silenzio con cui si muoveva era spettrale, nessuno avrebbe mai potuto affermare che lei fosse passata per quel luogo. Suo padre le aveva insegnato a muoversi così dicendole, quel pomeriggio soleggiato  se nessuno può udirti nessuno può uccidermi e tu cogliendoli alla sprovvista... Bam aveva sbattuto le mani, come un applauso per poi aggiungere sarai viva, senza danni potenziali. Poi devi saper valutare il tuo nemico quindi sii plasmabile sia nel corpo che nella mente si ricordava come lo aveva guardato quel giorno e come quelle parole l'avessero segnata se ne accorse solo in quel momento sentendo il rumore delle lame che avevano ucciso i suoi genitori, decise in quel istante che quelle stesse lame avrebbero ucciso chi aveva fatto smettere di respirare il signor Asuma a qualunque costo. E questa analogia la portò a sorridere, entrambe le sue famiglie avrebbero avuto vendetta con le stesse lame.

Solo quando raggiunse un deserto con la sabbia color senape e gli alberi  secchi con la loro corteccia color della morte sentì gli odori dei suoi compagni del villaggio della Foglia. Si diresse in quella direzione aumentando il passo, diventando veloce come la luce. Quando gli raggiunse si nascose dietro il ramo di un albero per vedere la scena: Ino, Shikamaru e Choji a terra svenuti a nordest, così come il capitano Yamato, Sakura e Sai erano a terra svenuti a sudovest. Infine Naruto e Kakashi erano a terra stremati dal combattimento, non avevano più chakra, gli abiti logori, sorrise giungendo alla conclusione che era arrivata appena in tempo. Poi posò lo sguardo a sud dove vide due uomini a lei sconosciuti
Coloro che hanno ucciso il tuo adorato amico
Sibilò la voce del drago di fuoco nelle sue orecchie. La castana gli osservò il primo era leggermente più basso del secondo aveva dei capelli grigi lunghi fino alla nuca tirati all'indietro dal gel in modo che non potessero cadergli davanti agli occhi color viola rosato e una falce rossa nella mano destra e davanti a lui si ereggeva a terra un simbolo: un triangolo equlatero circondato da un cerchio perfetto la castana riconobbe il simbolo, quello che possedeva la falce era un immortale. Poi osservò il suo compagno era leggermente più alto gli occhi erano verdi, mentre la parte che doveva essere bianca era rosso, la castana ne rimase spiazzata, ma sapeva che non poteva aspettarsi persone normali da un organizzazione come l'Akatsuiki. Poi il secondo portava un copricapo che gli ricopriva il capo lasciando liberi solo gli occhi. Subito notò che nessuno dei due portava il loro classico mantello nero con le nuvole scarlatto contornate di bianco, segno che l'avessero tolto per combattere dato che, molto probabilmente impediva i movimenti e schivare eventuali attacchi. Il primo era a petto nudo mentre il secondo indossava sia i pantaloni che la maglietta.

Con un scatto fulmineo si mosse tra i rami rinsecchiti e raggiunse il centro del cerchio e si posizionò esattamente a tre metri dai membri dell'Akatsuiki.
Mentre alzava lo sguardo dirigendolo verso i due sconosciuti e un ghigno le si ti se sulle labbra scarlatte
-ma buongiorno
Disse in tono di ilarità verso coloro che aveva davanti a sé i due la guardarono sorpresi non aspettandosi di certo il suo arrivo
-ma c'è ne sono ancora!
Si lamento l'uomo con i capelli grigi
-stai zitto Hidan
Disse l'uomo con il volto completamente coperto fatta eccezione per gli occhi verdi come l'erba primaverile
-con chi pensi di star parlando Kakuzu?!?
Gli rispose il primo, Sara gli guardava sforzandosi di mantenere sotto controllo il drago del fuoco che minacciava di sfuggire dal suo controllo in ogni istante a causa delle forti emozioni che stava provando in quel momento. Gli squdrò attentamente con i suoi occhi nocciola
-chi di voi ha ucciso Asuma Sarutobi?
Chiese la giovane con tono deciso e due la osservarono mentre il primo fece qualche passo avanti accorciando la distanza che li separava a due metri e mezzo
-hai il coraggio di chiereci una cosa del genere ragazzina?!? E soprattutto con quel tono! Con chi pensi di star parlando?
La giovane rise rispondendo
-con nessuno di importante
Vide gli occhi dell'uomo riempirsi di odio e astio e le si scaldò il cuore vedendo quell'espressione

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