capitolo 92

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La ragazza alzò le mani e venne inglobata all'interno del pilastro si posizionò e l'intera struttura si illuminò segno che tutte le colonne erano al loro posto.
*si inizi col secondo atto
Disse la voce di Zero all'interno delle loro menti, mentre lui si ritrovò nel centro della struttura asceso al centro con un sorriso stampato sulle labbra, portandosi le dita al collo disse, mentre l'intero mondo era in ascolto
-salve a tutti, signori e signore, dato che non ci sono stati segni di resa dalle grandi potenze ninja, ritengo che nessuno abbia voglia di arrendersi e consegnarmi le redini del mondo. Pertanto, a malincuore, iniziò col secondo atto, uno dei più tenebrosi e oscuri, ma anche più ricolmo di sangue. Non posso dire che sia una cosa negativa per noi, ma per voi sarà una strage
E una risata proruppe dalle sue labbra mentre i quattro sottoposti iniziarono ad eseguire dei simboli e Sara si ritrovò nel centro, sopra all'interazione delle quattro colonne e eseguì dei segni, richiamando a sé il potere dei draghi, un potere arcano che si ampliò in modo esponenzia e le colonne si tinsero di rosso sangue
*è giunto il momento di usare quella tecnica, ora
La voce di Zero risuonò nella mente della castana  che si morse il labbro, non voleva uccidere così tante persone, se solo il mondo ninja si fosse arreso in quella giornata, non sarebbe stato necessario ricorrere a una strage di così ampia scala
*fallo, lo so non vuoi che la storia si ripeta
La ragazza sospirò, e aprì gli occhi con le iridi bianche e le sclere nere con dei crepi candidi come la neve. Compose i simboli necessarie e flettendo le ginocchia in modo lento e progressivo poggiò le mani sull'intersezione delle colonne, mentre il rosso che le illuminava diviene più intenso iniziando a rischiare il cielo notturno, dandogli un colore rosso macrabo. Il chakra fuoriuscì dal corpo della castana con una velocità e una quantità inimmaginabile, subito dei fulmini rossi uscirono dalle colonne colpendo i soggetti, legandosi a loro, rubbandogli l'energia vitale fino a quando non cadevano a terra morti uno dopo l'altro, senza distinzione di sesso, persona ed età. Colpivano, catturavano, rubavano l'energia vitale e uccidevano. Non lasciando libertà di fuga a nessuno. Calde e dolorose lacrime solcavano il volto della castana, mentre le persone morivano con la sua tecnica e l'energia ricavata potenziata le colonne. Una morsa al cuore prese spazio traffiggendola sempre di più,  ma non poteva fermarsi, non fino a quando non avrebbe sterminato ingiustamente un decimo della popolazione del mondo,  si auguro semplicemente che colpisse i ladri, i malfattori, gli assassini, come lei. Ma non ne avrebbe mai avuto la certezza, non era mai riuscita a controllare quella tecnica così alla perfezione. Le lacrime scesero e quando la popolazione fu sterminata le colonne tornarono del colore bianco e Sara cadde a terra sulle ginocchia arrancando in cerca d'aria. Senza più un briciolo di energia, si sedette sulla colonna poggiando le mani sulla superficie liscia e respirando sempre più velocemente. Si sentiva distrutta e si sentiva cadere, in un momento di debolezza lasciò la presa, al fine di cadere al suolo, ma sentii delle braccia stringerla a sé e l'odore di Otto le riempì le narici mette la sosteneva tenendola stretta a sé sull'intersezione delle colonne
-sei stata brava
Le disse con voce piena d'orgoglio, lei rimase in silenzio cercando di regolamentizzare il respiro
-potresti uccidermi
Disse lei, sapeva che il rosso aveva un kunai nella mano, poi continuò
-so che sei ancora arrabbiato perché vi ho abbandonato e vi ho bloccato in quel mondo illusorio. Se vuoi uccidermi fallo ora
Il ragazzo si bloccò all'istante irrigidendo il corpo, realizzando che la castana sapeva e che non avrebbe mai fatto nulla per opporsi, strinse il manico della lama tra le sue mani, voleva ucciderla, ma a col tempo aveva capito di non esserne in grado: teneva a lei più di qualsiasi altra cosa al mondo
-che aspetti? Uccidimi!
Urlò lei, raccogliendo le ultime energie, mente il rosso alzava la lama e ne puntava la fine della punta verso di lei. Ma le energie della giovane collarono e poggiò la fronte sulla sua spalla. Otto si bloccò,  per l'ennesima volta e comprese che nonostante la sete di vendetta non poteva ucciderla, c'era un sentimento che non avrebbe mai potuto porre fine era troppo potente e lui non ne era in grado, nemmeno se l'avesse uccisa si sarebbe liberato di lei. Cogliendola nella debolezza dopo anni, avvolse un braccio attorno ai suoi fianchi e sdraiandola a lungo la superficie liscia della colonna la sovrasta col suo corpo puntando il braccio libero a pochi centimetri del suo volto, lei aprì leggermente gli occhi e le sue iridi nocciola si scontreranno con quelle della ragazzo. Nemmeno in una situazione di quel genere perse la sua compostezza e ghignò leggermente con le labbra stanche e mentre il ragazzo si avvicinava sempre di più a lei.
-non pensi di fermarmi?
Chiese Otto con leggerezza e sarcasmo nella voce
-so che non mi faresti mai del male, lo hai dimostrato anche poco fa, era la tua occasione d'oro per uccidermi, la ti sei tirato indietro. Ora so per certo che non mi feriresti mai
Il ragazzo ghignò e nel mentre si avvicinava sempre di più alla ragazza, si fermò a pochi centimetri dal suo volto e guardandole le labbra sussurrò
-Sara...
Pa giovane rimase in silenzio mentre guardava gli occhi di lui e quest'ultimo le labbra di lei. Poi continuò
-è da quando ti ho visto la prima volta che non riesco a mantenere il la concentrazione in battaglia perché ho la costante paura che ti possa accadere qualcosa. Ho paura per te, non per me. Ma quando ci hai tradito siggilandoci in quella tecnica, avevo promesso a me stesso che se ne sarei uscito ti avrei ucciso a mani nude e facendoti tanto male. Ho pensato che non saresti mai stata in grado di rifarti una vita dopo di noi, ma mi sbagliavo quando giunsi al villaggio della Foglia, la prima notte e ti vidi insieme ad altri ragazzini e che sorridevi con loro... gli avrei uccisi tutti... solo per farti sentire come ci si sente a perdere tutto, a perdere le persone che ami e che vuoi proteggere.... ma poi Zero ci ha detto il suoi piano per te e.... bhe era molto più crudele di una strage... pertanto mi sono sentito appagato... solo Tre e Cinque ti adorano nonostante tutto, sei la loro sorellina combina guai, ma ti rispettano più della loro stessa vita... quando ti sei riunita a noi in quel deserto sentivo il tuo dolore e il tuo rammarico e, se devo essere sincero, mi piaceva, adoravo il fatto che ti fossi persa all'interno di te stessa e ti fossi richiusa, come un tempo, come quando eravamo piccoli. Però poi sei tornata a essere il genio freddo e spietato, come ai vecchi tempi e questo mi ha stabilizzato. Hai mostrato di saperti adattare alle situazioni circostanti con una duttilità che tutte le volte mi lascia biasito... e vorrei solo conficcarti una lama nel cuore per porre fine alla mia vendetta... ma non riesco a trovare l'energia necessaria per ucciderti, nonostante tutto, non posso porre fine alla tua inutile vita
Sara a quelle parole rimase in silenzio, sapeva che Otto voleva continuare a parlare e per tale ragione si avvicinò al suo volto ora vi era solo un soffio che li separava, a quel gesto il ragazzo dai capelli scarlatti continuò
-Sara... ogni volta che mi guardo allo specchio vedo quello che mi hai fatto, ricordo l'illusione in cui mi hai bloccato, e non posso a fare a meno di rimanerne sorpreso, sei riuscita a trasformare il mio sogno in una falsa realtà
Sara incatenò le sue iridi con quelle di lui e rispose
-io ho creato la realtà che voi volevate vedere, perché non danneggiaste il mondo. Voi volevate e volete il mondo bruciare, ma tutto ha un prezzo
-Sara, tu sai cosa abbiamo visto?
-no, la tecnica non me lo ha mai permesso, era una cosa che si creava adattandosi al soggetto che la subiva, perciò era visibile unicamente a chi ne cadeva vittima
Il ragazzo si morse il labbro fino a quando attorno al dente si creò una zona bianca, ma poi lasciò la presa su esso e avvicinandosi alla bruna disse
-io ho visto te
La ragazza sgranò leggermente gli occhi nocciola, mentre il ragazzo si avventò su di lei

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