Capitolo 6

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Kakashi si svegliò qualche giorno dopo; Sara, a differenza dei suoi compagni di squadra, era fuori a meditare, sentiva il disperato bisogno di rilassarsi, anche se le risultava difficile a causa dalle continue interruzioni dei suoi compagni, soprattutto da parte di Sasuke. Ma le domande che le penevano erano sempre le solite: come hai fatto a creare quell'uccello? Perché lo sai fare? Chi te l' ha insegnato? Perché non me lo insegni? Se avessero saputo  che lei era uno spirito portante molto probabilmente l'avrebbero abbandonata; e come dargli torto? I suoi genitori l'avevano addestrata a controllare gli spiriti che aveva dentro di sé; sorrise amaramente a quei ricordi tanto lontani quanto dolorosi.
-Saraaaaaa il maestro Kakashi si è svegliatooooo
Urlò Naruto dalla porta di casa di Kazuna
-arrivo
Disse la ragazzina dai capelli castani alzandosi lentamente dal prato, poco distante dall'edificio, dove era seduta con le gambe incrociate per meditare.
Quando entrò si sedette vicino al letto dove il maestro era steso
-buongiorno maestro é bello vedere che si è svegliato
Disse Sara con un sorriso guardandolo nell' occhio scoperto
-visto che siete tutti qui vi dirò quello che penso, penso che non sia morto
Disse Kakashi alludendo al ninja del villaggio della Nebbia, per poi continuare
-perciò da oggi pomeriggio inizieremo un allenamento speciale al fine di affrontarlo
Sara sorrise finalmente il maestro avrebbe cominciato ad allenarli.

Il sole era alto in cielo e Kakashi era davanti ai quattro ragazzini, dolcemente poggiato su due stampelle, la castana si chiese improvvisamente come riuscisse ad essere sempre così aggraziato, dato che lo era anche quando combatteva
-allora oggi vi arrampicherete sugli alberi senza usare le mani!
Disse il maestro
-ma com'è possibile?
Chiese Naruto e così Kakashi mese le mani in una posizione ben precisa, una leggera folata di vento uscì dal suo corpo e lentamente, con l'uso delle stampelle, camminò sull' albero. Poggiò un piede davanti all'altro e si incamminò sulla corteccia, la gravità sembrava non aver effetto su di lui, tanto che si mise a testa in giù, come i pipistrelli per poi disse
-ora fatelo anche voi!
Lanciò quattro kunai in direzione dei ragazzini, questi si conficcaronoa a un metro davanti a loro
-segnate il punto dove arrivate sull'albero, buon lavoro ragazzi
Sakura, Naruto e Sasuke misero le mani nella stessa posizione del maestro e provarono a salire: la rosa fu l'unica a riuscirci; il biondo aveva usato troppo poco chakra, mentre il problema del corvino era il contrario. Sara, invece, si era seduta a terra incrociando le gambe e poi poggiò i dorsi delle mani sul lato interno delle ginocchia e si concentrò; il maestro la guardò, così come gli altri.
Quella ragazzina ha un chakra diverso dagli altri, molto più di quello di Naruto, che essendo uno spirito portante ha un chakra particolare, ma Sara lo supera pensò Kakashi osservando la castana.
-che stai facendo Sara?
Chiese Naruto con un sorriso
-mi concentro
Rispose la castana con un sorriso per poi tornare a medutare, il maestro gli guardò per un ora, ma Sara non si era ancora alzata; decise di avvicinarsi alla ragazzina e si sedette al suo fianco, non disse nulla semplicemente rimase seduto
-c'è qualcosa che non va maestro?
Chiese la castana senza aprire gli occhi nocciola nascosti dalle palpebre ribassate
-no, no sto guardando il tuo metodo
Sara sorrise
-si chiede perché ci devo ancora provare? Come fanno  Naruto e Sasuke?
Il maestro sorrise e non disse nulla allora la ragazzina dai capelli bruni rispose
-quello che ci ha proposto è un esercizio di concentrazione e di equilibrio del chakra, maestro, e per riuscirci serve che lo equilibri maggiormente, posso farle una domanda?
-certamente
-Naruto è uno spirito portante, non è vero?
Il maestro, prima di rispondere, la osservò incuriosito dalla ragazzina dai capelli castani per poi dire un semplice
-si
Sara sorrise debolmente, poi calò il silenzio, la castana non accennava a muoversi, il kunai che gli aveva lanciato il maestro era ancora conficcato al suolo davanti a lei, il rumore di Nauruto e Sasuke, che continuavano a provare ad arrampicarsi, non venivano uditi dalla bruna. Tanto che passo l'intera giornata a meditare.

La mattina seguente si recò nel luogo dell'allenamento, Naruto era già lì
-devo superare Sasuke
Boffonchiava tra sé e se, Sara si avvicinò e disse con un sorriso
-hey, vedo che sei mattiniero!
-sono appena arrivato!
-come stai? Sembri stanco
-bene dai, quando c'è la farò dormirò un giorno intero! Posso chiederti una cosa?
-Certamente chiedi pure
Rispose la castana con un sorriso sulle labbra e con questo il ragazzino dai capelli canarino iniziò a parlare
-perchè mediti invece di provarci?
Sara sorrise debolmente e gli rispondendogli 
-io e te abbiamo due metodi diversi  per arrivare allo stesso risultato, facciamo una gara?
-si, su cosa?
-chi arriva prima in cima vince
-che cosa?
-non so....
-ho un idea: chi perde deve scrivere il proprio nome sul volto del maestro!
-ci sto
Il ragazzino sorrise e così ricominciarono l'allenamento, poco dopo arrivò Sasuke che si unì a loro.

Kakashi si presentò a metà mattinata, Sara era ancora seduta, Naruto era a terra stremato e malconcio come Sasuke. In quel momento la castana si alzò e molto lentamente prese il kunai che era disposto a terra davanti a lei, mise le mani nella posizione esatta per regolare il chakra nei piedi, un circolo d'aria l'avvolse, lo stesso che si era sviluppato con il maestro, e si avvicinò all'albero destinato a lei, con tranquillità poggiò il piede destro sulla corteccia scura, subito dopo poggiò il sinistro, poi il destro e così via. Tutti la guardarono sorpresi, camminando tranquillamente arrivò sulla cima e poi si mise a testa in giù su un ramo, come aveva fatto il maestro Kakashi,  guardò Naruto negli occhi azzurro cielo per poi dire con ilarità
-hai perso! Ora devi fare penitenza
Con queste parole lanciò un pennerello nero al biondo, il quale lo prese al volo e si avvicinò a testa bassa al maestro e saltando tracciò una linea sul volto del maestro
-che stai facendo Naruto?!?
Sara rise e rispose al posto del biondo
-la penitenza
Disse con un sorriso rivolgersi al maestro per poi voltarsi verso il biondo
-hai tracciato solo una linea non tutto il tuo nome, ma per questa volta te lo abbono
Con questo scese dall'albero

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