Capitolo 79

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-ci sono voluti sei anni ma finalmente abbiamo tutto il necessario
Affermò con immensa gioia Zero guardando i suoi discepoli, i tre ragazzi erano riuniti attorno a lui e lo guardarono con gioia, mentre la ragazza sambrava semplicemente annoiata dalla situazione, come sempre
-ora possiamo procedere con il piano
Continuò, ma venne interrotto dalla voce di Sara che commento
-vorrebbe dire continuare....
L'uomo si ghiacciò sul posto sentendo quelle parole, sospirò sapendo dell'astuzia della giovane e con tranquillità congedò i ragazzi, che guardavano stupiti il loro maestro che voleva parlare con la ragazza in privato, non aspettandosi un sinile gesto.

Quando uscirono dalla pesante porta in legno scuro l'uomo dai capelli bianchi voltò il suo sguardo verso la ragazza che lo osservava dritto negli occhi, e lo scrutava in ogni singolo movimento del corpo, aveva sempre ammirato quegli occhi nocciola che ricchiudevano in loro sia un grande potere che una grande sete di conoscenza e di vendetta, ed era stato proprio lui a placarla in quei sei  anni, gli aveva dato ciò che ambiva da tempo e lei gli aveva promesse la fedeltà che aveva tradito quando era una bambina sterminando la sua organizzazione, ma non i superstiti che fino a pochi secondi prima erano in quella stanza
-cosa intendi con continuare?
Disse facendo finta di nulla, mentre accavallava le gambe una sull'altra e osservava la giovane che lo scrutava seduto sopra l'immenso trono nero come la pece e decorato con fili d'oro per renderlo ancora più prezioso e magniloquente davanti ai osservatori.
-credo che lei lo sappia maestro
Rispose con circospezione la ragazza, l'uomo con uno scatto fulmineo si alzò e altrettanto velocemente si posizionò davanti a lei mentre i loro volti a pochi millimetri uno dall'altro e la mano destra di Zero sulla nuca della giovane
-vorrei sentirtelo dire
Soffio a pochi centimetri dalle sue labbra Zero, ciò non scomposte minimamente la ragazza  che continuava a guardarlo con circospezione ed arroganza i suoi occhi viola
-la quarta guerra ninja è opera vostra
Disse senza tanti giri di parole la ragazza, l'albino adorava la franchezza della giovane che riusciva a spiazzare chiunque le rivolgessse la parola
-tu lo dici
Sara ghigno aspettandosi nulla di meno da colui che che gli aveva insegnato il mistero e la manipolazione, poi l'uomo chiese
-perchè lo ritieni?
-perchè so che è vero-l'uomo strinse leggermente la mano dietro la nuca della giovane, mentre lei continuava in tono pacato-lo vedevo confabulare e con la testa altrove e, soprattutto, sapevo che era in contatto con un uomo di nome Obito Uchiha
Poi si fermò, la castana sapeva che il nome dell'uomo che aveva appena pronunciato era il suo amico Tobi, pure lui morto in battaglia per salvare i ninja di Konoha, il suo paese natale
-e ciò che significa?
Chiese tranquillamente l'uomo anche se in lui stava fremendo: rabbia ed eccitazione si mescolavano perché lo avevano scoperto e ciò gli dava in senso di piacere che poche volte aveva provato
-che lei era perfettamente a conoscenza ed ha organizzato tutto perché solo una mente come la sua avrebbe potuto organizzare una guerra di tale portata. Poi la mie era solo curiosità
L'uomo porto la mano sinistra sulla parte finale della schiena della giovane, in modo che i loro corpi fossero in perfetto contatto tra loro, la castana si morse il labbro a quel gesto non aspettato dal maestro che si beava della leggera confusione che prendeva spazio nelle pozze nocciola della giovane
-vuoi la verità?
Chiese con tono accattivante, mentre la ragazza annui e, perciò lui spostò la mano destra, che stava sulla nuca della giovane, al collo e strinse sempre di più fino mentre parlava
-sai mia cara Nove, sia dietro ai akatsuiki sia dietro alla guerra ci sono io-la giovane sgranò gli occhi non spettandosi subito la verità-ogni volta mi sorprendo di quanto le persone siano facili da manovrare a mio potere e al mio volere, ogni volta è una delusione-strinse più forte la mano al collo della giovane che gemette, non poteva ribellarsi, lo sapeva gli aveva giurato fedeltà e lei non tradiva le sue parole anche se significasse morire ma mai avrebbe tradito i suoi principi-cos'hai? Senti male per caso?-strinse di più il collo mentre la castana si morse il labbro per non compiacere il maestro-su fammi sentire la tua bellissima voce-un secondo gemito sfuggì dalle labbra della castana, mentre si prometteva che era l'ultimo-ma con te... È tutto diverso tu non ti pieghi a a me ed ottieni ciò che vuoi, la tua vendetta è compiuta, hai salvato quei inutili ninja, hai salvato il villaggio
La ragazza alzò il volto, stufa della situazione che si era creata, non le si addiceva essere debole e ai comando di qualcuno, strinse gli occhi, assottigliandoli e dicendo
-si allontani da me
L'uomo ghigno e avvicinandosi più a lei disse in tono di sfida
-e se non lo facessi?
La castana ghigno e dal suolo inizio a fuoriuscire una catena di cristallo rosa che lentamente iniziò ad avvolgere le caviglie di Zero, rise di quel gesto
-ma fammi il favore, sei molto più forte, poi Otto fa lo stesso con i rovi secondo te non sono in grado di liberami? Dopo che io stesso glielo ho insegnato?
Ma la castana fece disintegrate il cristallo, tanto che una polvere rosa si sparse attorno ai loro piedi, si avvicinò lei al maestro i loro corpi combaciavano e le loro labbra distavano solo pochi millimetri, il respiro di Zero sembrò accelerare è diventare più leggero, non aspettandosi una mossa del genere da Sara, la ragazza spostò delicatamente le mani sulla nuca dell'albino poi parlo on un soffo
-io la ringrazio dal profondo del mio cuore, perché ho vendicato la mia famiglia e grazie a lei gli abitanti della Foglia sono ancora vivi, per tale ragione io le devo tutto, ma mai andrò contro i miei principi
Il binco sorrise alla caparbietà della giovane e disse abbassandosi leggermente, ora le labbra erano ad un millimetro tra loro
-sei una stupida ragazzina che non riesce a rispettare le mie regole!
Sara ghignò, mentre la polvere rosa a terra si alzava in una vortice avvolgendo la ragazza e trascinandola via con un sorriso sulle labbra
-fai tanto la preziosa, ma so che questa vita ti piace, ti accende e ti si addice
E con quelle semplici, ma dolorose parole la lasciò sola nella stanza

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