Capitolo 20

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Era finalmente arrivata al piccolo appartamento che le aveva dato Asuma, si chiese come stesse, ma sapeva che era uno dei migliori ninja del villaggio della Foglia. Entrò nella camera da letto sedendosi sul letto, guardò con attenzione la stanza. Ma il suo sguardo si soffermò sulla foto che la ritraeva con i suoi compagni di team e il maestro. L'avevano scattata il giorno dell'annuncio della formazione del Team Sette, era così felice quel giorno, così pieno di risate, sembrava che tutti i problemi del passato fossero finiti, ma, sfortunatamente, non poteva permettersi questo lusso: aveva troppi scheletri nel suo armadio. Si coricò sul soffice letto, dopo essersi fatta una doccia calda e rilassante, e attese che il sonno la portasse via da tutta quella confusione.

Camminava del deserto ormai da settimane, le poche provviste che aveva con sé erano finite ormai da molto tempo, camminava a fatica sulla superficie sabbiosa; saliva e scendeva le dune finché non svenne cadendo sulla sabbia ardente. Si svegliò in una piccola grotta, aprì molto lentamente gli occhi e rimase sorpresa nel trovarsi in quel luogo. Si accorse che il suo corpo era coperto da un mantello scuro con dei disegni rossi, ma non ci fece molto caso, si chiese come fosse arrivata lì
-ti sei svegliata
Un ragazzo dalla voce profonda entrò nella grotta, Sara si alzò di scatto, ma il mondo attorno a lei iniziò a girare vorticosamente su se stesso; per questo motivo iniziò a traballare sulle gambe. Fece un passo in avanti ma il piede non poggiò sul suolo e iniziò a cadere, ma il ragazzino si avvicinò con uno scatto e la prese prima che toccasse il suolo
-non dovresti muoverti così sei ancora debole... Tieni bevi e mangia
Disse porgendole una borraccia con all'interno dell'acqua e dei frutti appena raccolti; Sara lo guardò negli occhi, nella sua breve vita aveva imparato a non fidarsi di nessuno
-no, non li voglio
Gli rispose la castana
-non ti fidi?
-certo che non mi fido nemmeno ti conosco!
-ti ho salvato
-non vuole dire nulla, che ne so se tu...
-se io cosa?
-nulla
Disse Sara tranquillamente, non facendo trasparire nessuna emozione, il moro sorrise leggermente, ora che Sara lo guardava meglio, non aveva l'aspetto di una persona cattiva
Guarda che le persone possono avere un bellissimo aspetto fisico, ma dentro essere marci fino al midollo
Sentí la voce di Thunderstorm; il corvino continuava a guardarla negli occhi
-se mangiassi prima io, poi tu mangeresti qualcosa?
Sara lo guardò dritto negli occhi scarlatti ed iniziò a pensarci, poi annuendo disse
-va bene
Il moro sorrise leggermente e bevve un sorso d'acqua dalla borraccia, successivamente gliela passò alla castana. Lei guardò il giovane, per poi annusare l'interno e non sentendo odori particolari poggiò la bocca sull'imbocatura e iniziò a bere, solo in quel momento si accorse che stava morendo dalla sete, infatti, si sentiva la bocca e la gola aride come il deserto in vui stava. Bevve tutto il contenuto della borraccia
-scusa
Disse la castana arrossendo leggermente sulle gote, per poi udire la risposta del corvino
-non ti preoccupare, qui fuori c'è un fiume, pertanto posso riempirla quando vuoi
Il moro iniziò a sbucciare la frutta, con un piccolo pugnale che aveva appeso alla cintura, ed iniziò a mangiare. Sara lo osservò nello stesso modo di prima, poi prese una mela e prese un piccolo pugnale, che portava appeso alla fibia. Iniziò a sbucciare il frutto che aveva scelto
-dov'è sono i tuoi genitori?
Gli chiese il corvino, Sara ghignò
-non credi che sia più carino presentarsi?
Il moro fece un sorrisetto a quelle parole
-sai che non è carino rispondere ad una domanda con una domanda; prima tu, sono io che ti ho salvato, ho il diritto di sapere chi
La castana lo guardò, non aveva voglia di litigare per una cosa del genere e sbuffando disse
-io sono Sara, ora tocca a te
-mentre io Itachi
-bel nome, e a quanto vedo sei un ninja
Disse vedendo il coprifronte sul capo, aveva il disegno di una foglia, anche se era tracciata da una profonda linea orizzontale
-lo ero- disse amaramente- e tu come lo sai?
-del coprifronte, tutti i ninja lo hanno
-non credi che sia ora di rispondere alla mia prima domanda?
Sara lo guardò negli occhi rossi, con dei punti neri, si morse il labbro e poi disse in un sussurro
-sono morti
Itachi la fissò, per poi concentrarsi sugli occhi, si chiese se fosse come lui, ma poi le sembrò così innocente, lei nel frattempo aveva finito la mela e prese una pera. Nonostante ciò, lei continuava a guardare ogni sua mossa, era stata addestrata, pensò Itachi
-come sono morti?
Chiese curioso e pieno di domande che non avrebbero avuto una risposta, e questo lo corrose, stranamente voleva sapere tutto sulla bruna davanti a lui
-sono stati uccisi, e, sinceramente, credo che sia per colpa mia
Disse la castana abbassando lo sguardo e continuando a mangiare
-perchè dici così?
-non voglio parlarne...
-va bene, tieni mangia questo sicuramente ti riempirà lo stomaco meglio che della frutta
Disse Itachi porgendole un panino, Sara sorrise a trentadue denti per poi afferrarlo dicendo
-grazie mille Itachi, se non fosse stato per te, io probabilmente sarei morta
Il corvino sorrise per poi lasciare che mangiasse tranquillamente. Fuori dalla grotta il cielo iniziò a riempirsi di nuvole, tingendosi di un grigio chiaro, tipico nelle giornate nuvoloso. Sara si alzò molto lentamente e si avvicinò all' ingresso della grotta, rimasero in silenzio, nessuno dei due aveva intenzione di rompere il la pace creatosi all'interno di quel piccolo luogo. Ma fu interrotto dalla ragazzina che, voltandosi nella direzione dove il moro era seduto, con tono serio disse
-Itachi, tu oggi mi hai salvato e, perciò, io ti devo la vita
Il corvino rimase in silenzio, per un po' di tempo
-sono parole di un ninja
-i miei lo erano e mi hanno crescuita coi valori e principi del mondo al quale tu appartenevi ed appartieni, perche non si smette mai di essere ninja...
- anche se oggi non ne esisono più o sono rimasti veramnte pochi
Concluse Itachi al posto di Sara, ma poi lei continuo
-so, che tu ora devi andare e che molto probabilmente sono stata solo una perdita di tempo
-non dire così, mi sono divertito
Sara a quelle parole involontariamente sorrise, per poi dire
-ora tu andrai avanti con quello che hai iniziato, ma se la vita ci farà riincontrare, e se avrai bisogno del mio aiuto io te lo darò, per qualsiasi cosa che non vada incontro ai miei principi
Itachi a quelle parole prese le sue cose, si avvicinò, pogiandole una mano sulla spalla e rispose
-buona fortuna Sara, so che te né servirà
La castana sorrise e il corvino si incamminò allontanandosi progressivamente da lei, quando le fu distante Sara urlò
-buona fortuna Itachi dello sharingan
Il ragazzo ghignò a quelle parole si chiese come lo sapesse e che la ragazzina che aveva appena incontrato era piena di sorprese, inoltre aveva la sensazione che l'avrebbe riincontrata.

Sara si svegliò di scatto, ancor prima che la sveglia suonasse, aveva sognato il corvino che l'aveva salvata da morte certa.

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