Capitolo 21

120 6 0
                                    

Sara si alzò molto lentamente, e si cambiò, indossando un abito nero come le scarpe, si legò la fascia al collo; iniziò a preparare una torta allo yogurt e cacao. Quando fu pronta erano le sette della mattina. Quel giorno ci sarebbero stati i funerali del terzo hokage e dei ninja morti in battaglia. Mise la torta in un contenitore e uscì di casa.
Camminò per le vie vuote della città vedendo che alcuni edifici erano stati distrutti, ma la popolazione aveva già ricominciato a ricostruire le parti andate in pezzi. Raggiunse una porta in legno verde e bussò ripetutamente, poi non ricevendo risposta decise di andarsene, ma la porta si aprí rivelando un Naruto mezzo addormentato che si strofinava gli occhi azzurri
-ciao Sara, che ci fai qui?
Gli chiese con la voce ancora impastellata dal sonno, la ragazzina sorrise e disse
-ti ho portato una torta
Il biondo la guardò, e le saltò al collo, Sara alzò le braccia per non far cadere o schiacciare la torta
-grazie mille
Le disse all'orecchio
-prego, anche se non ho fatto niente di speciale
Il ragazzino si staccò da lei, e la guardò negli occhi ribadendo
-non è vero, sono i piccolo gesti che facciamo a far notare quanto una persona sia importante per noi
Sara tacque, le parole che aveva appena detto il biondo la colpirono, ora capiva che anche lui aveva vissuto una vita difficile; decise di sciogliere la serietà di quel momento, aveva paura che il ragazzino gli chiedesse della sua storia; perciò decise di dire in modo sarcastico
-mi stai dicendo che io devo portare una torta a Kakashi, Sakura e a Sasuke?
Il biondo divenne rosso, dalla frustrazione e rispose
-a Sasuke! Non ci pensare nemmeno!
-non guardarmi così! Guarda che lui, per me è importante come te
-non dire così! Io lo sono di più
-egocentrico
Mormorò la castana
-cosa?
-lo sai cosa significa?
Gli chiese la castana, lui in risposta fece un l'espressione confusa e Sara scoppiò a ridere
-devi proprio metterti a studiare...
-mi dici cosa significa?
-L'egocentrismo è l'atteggiamento e comportamento del soggetto che pone se stesso e la propria problematica al centro di ogni esperienza, trascurando la presenza e gli interessi degli altri
Naruto la guardò sorpreso per poi dire
-hai mangiato un dizionario?
Sara lo fulminò con lo sguardo, per poi voltargli le spalle
-ci si vede alla cerimonia
-aspetta! La torta non la mangiamo insieme?
-no, mi spiace, ho da schiarirmi le idee, a dopo Naruto
Il ragazzino la guardò allontanarsi per poi richiudere la porta di casa.

Sara si allontanò dal villaggio, si addentrò nella foresta e trovò un albero. Ci si arrampicò, si sedette su un ramo, con le gambe a penzoloni e la schiena poggiata alla corteccia. Guardò il paesaggio, vedendo il villaggio della Foglia in lontananza, sorrise debolmente; per poi chiudere gli occhi.
Si chiese se non avesse sbagliato tutto a fermarsi in quel villaggio, certo che aveva sbagliato, ora aveva delle persone care, era diventata ricattabile.
Scosse la testa, non voleva pensare al problema che sarebbe avvenuto, decise che avrebbe dovuto godersi il momento.
-che ci fai qui?
Sara apri gli occhi, per poi incontrare quelli neri come la pece di Sasuke
-ma ciao anche a te
Disse Sara sarcasticamente, causando un ghigno nel ragazzino
-ciao, che ci fai qui?
-stavo pensando...
-a cosa?
-al mio passato
Il corvino rimase in silenzio, e guardò il villaggio, solo ora la castana si accorse della somiglianza con Itachi; si chiese se fossero parenti
-perchè mi guardi in quel modo?
Chiese il ragazzino dai occhi scuri
-mi ricordi una persona...
-vedo che sei vestita per il funerale
-si, come te dall'altro canto. Comunque mi devi ancora insegnare la tecnica della "palla di fuoco suprema"
-la vuoi mlimparare davvero?
-certamente
-allora te la insegno, ad una condizione
-spara
-dovrai allenarti con me dei giorni
Sara ci pensò per un secondo, poi allungò la mano per sigillare il patto
-ci sto
Il corvino gliela afferrò con un sorriso sulle labbra, strano, pensò la ragazzina Sasuke non sorrideva quasi mai, e diede voce ai suoi pensieri
-sai quando sorridi, perdi quell'aria di superiorità che solitamente hai tutto il tempo
-che ne vuoi sapere tu
A quelle parole Sara sbuffo
-va bene, ci alleniamo dopo i funerali, non ho proprio voglia di sporcarni, per te va bene?
-certo
I due si incamminarono verso il villaggio per raggiungere il luogo di sepoltura del terzo Hokage e dei combattenti morti in battaglia.

Sara poggiò il fiore bianco sopra la bara del hokage, pensò che non lo aveva conosciuto bene, dato che ci aveva parlato solo una volta: quando le aveva dato il benvenuto al villaggio della Foglia. Iniziò a piovere, quando il rito funebre finí si diresse verso casa: per cambiarsi, sentiva il desiderio e il bisogno di non pensare. Quel funerale stava riportando alla memoria troppi ricordi del passato. Giunse a casa ed iniziò a cambiarsi indossando una maglia bianca e dei pantaloncini rossi, le scarpe e si legò alla gamba destra la sacca con le armi. Uscì fuori e incontrò Sasuke, nel luogo dove si erano dati appuntamento per poi raggiungere il luogo per allenarsi, chiaccherarono del più e del meno
-allora io ti insegno la "palla di fuoco suprema" e tu..
-io direi le arti marziali sei un po' scarsetto
-ma non è vero
Si lamentò il corvino, Sara sorrise e gli rispose
-forse è vero, ma ti ricordo he sei finito sotterrato quando il maestro Kakashi ha fatto il test dei campanelli
-solo perché tu lo hai superato, non fa di te la migliore
Sara gli fece la linguaccia, il ragazzino sorrise con il lato destro delle labbra
-va bene, ma dopo possiamo combattere? Ho bisogno di distrarmi
-va bene, ma è da tutto il giorno che sei strana
Sara lo guardò stupita, per poi sorridere.
I due ragazzini si allenarono tutto il pomeriggio e Sara riuscì ad imparare la tecnica della "palla di fuoco suprema" . Quando per la prima volta c'è la fece, saltò come un grillo dalla gioia, e abbracciò, stringendo il corvino a sé.

Dance With Dragons Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora