Capitolo 83

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Le katane caddero dalle sue mani e appena toccarono il suono col classico rumore metallico sparirono in una nuova di fumo. Le mani mutarono in artigli arcobaleno e la sua pelle venne ricoperta da squame, mentre il neo sulla fronte divenne arcobaleno, dalle sue scapole si aprirono due immense ali del medesimo colore delle squame sulla sua pelle: la forma più debole del totale controllo dei draghi.
Il chakra che emanava era a dir poco immenso, ora incomprensibile a qualsiasi essere umano, ma non a lei, che lo possedeva; che si accettava e che capiva se stessa. Perché infondo,  lo sappeimo tutti, anche se non vorremmo mai accettarlo, siamo solo noi stessi che conosciamo la nostra storia e che pertanto siamo gli unici in grado di giudicarci; non gli altri, che a malapena ci conoscono o chi ci conoscono da una vita
-sangue hai sparso e sangue avrai
Disse urlando nella stanza, mentre seguiva con l'udito i rumori del suo avversario. Attraverso cunicoli, corridoi assurdi, era un groviglio di stanze e corridoi che chiunque avrebbe potuto perdersi. Una persona comune sarebbe stato impossibile orientarsi, ma non a lei, non a chi ha la vendetta nel cuore e il sangue negli occhi. Infine, poi lo trovò, rinchiuso in una stanza barricata all'interno. Lo riconobbe all'istante l'odore che aveva sentito nonostante il fumo, il dolore che le causava al cuore era assurdamente accecante, per tale ragione si portò un artigli al cuore, la consapevolezza che Zero non le aveva mentito, il sangue che aveva sparso, la vendetta che le urlava nella testa e nel cuore più forte che mai. Aveva aspettato anni ed ora trovarsi lì le sembrava assurdo. Dopo anni di sofferenza mai espressa, dolore e assurdi allenamenti; era finalmente giunto il momento. Le prudevano le mano per la sete di sangue, ghignò, involontariamente, come sempre, odiava questo riflesso che aveva preso da Zero, però non poteva farci nulla, dopotutto era una sua peculiare caratteristica.
Sospirò e, poggiando la mano sulla porta blindata davanti a lei, quella si sciolse e il materiale cadeva a terra sporcano il legno del pavimento. Quando varcò la soglia, non era pronta a vedere quello che vi trovò dentro: un uomo anziano i capelli bianchi gli arrivavano fino alla linea della mascella e gli occhi azzurri come il cielo erano circondati da rughe; ma il chakra che emanava era forte ed intenso, si morse il labbro quando realizzò che era molto simile a quello di Zero. Ma il suo cervello era così concentrato sulla vendetta che non badò a questo particolare
-tu....
Disse con voce ricolma di odio, non riusciva nemmeno a ragionare lucidamente
-si, sono io
Rispose l'uomo anziano davanti a lei, varcò la soglia dell'ingresso e si ritrovava in una immensa salone con vetrate che mostravano il paesaggio circostante, la giovane sgranò leggermente gli occhi meravigliata dalla vista, si trovano sotto il letto del fiume che attraversava il villaggio sterminato proprio da lei; i pesci nuotavano pigri intorno, sembrava di trovarsi in un acquario, solo che le posizioni tra pesci e umani erano invertite. Il pavimento era in legno di mogano, scuro, come la vendetta che gli legava, ma finemente decorato con motivi marini. Poi la giovane lo guardò molto attentamente i suoi occhi arcobaleno si scontrarono con le pozze azzurre di lui
-quindi alla fine mi hai trovato, sei più sveglia di quel che pensassi
Disse l'uomo
-e tu più sciocco di quel che credessi
Rispose la castana, l'uomo sorrise per la risposta così saccente della ragazza.
-che dire... Mi hai trovato e hai sterminato la mia discendenza... Direi che la cosa mi stupisce, ma mentirei
La ragazza lo fulminò con lo sguardo, non poteva credere che avesse il coraggio di rivolgersi in questo modo dopo quello che le aveva fatto
-hai distrutto il mio mondo, la mia famiglia per quale assurda ragione?
L'uomo scoppio in una risata così macraba che scisse le pareti in vetro
-il potere, mia cara ragazza è una cosa che la mente umana non comprende appieno
La ragazza lo guardò, mentre assottigliava gli occhi, ma lui continuo a parlare
-erano solo pezzi di un puzzle più grande
-cosa intendi?
-i tuoi genitori, la tua vita, ciò in cui credi è tutto una menzogna, sei sola in questo mondo, ma nonostante tutto hai dei valori che sono crollati proprio in questa nottata stellata di sangue
-tu che ne sai di me, cosa sai dei miei principi e dei miei valori? Cosa sai di cosa ho passato?
L'uomo rise nuovamente
-mia piccola e innocente Sara, io so tutto di te, ogni passo che hai compiuto è stato grazie a me. Le situazioni che ti si sono presentate davanti sono state per merito mio, quindi io ti conosco molto più di  altri
Dopo che la castana ebbe udito queste parole la confusione prese spazio nei suoi occhi, mentre un ghigno tingeva il volto dell'uomo
-non importa ciò che sai di me, oggi ti ucciderò
-bene, ragazzina, allora provaci
Disse l'uomo con un ghigno, lo stesso che si tinse sulle labbra della castana, mentre uno strano senso di familiarità le cresceva, allo stesso tempo volarono i primi kunai in aria che si scontrarono deviandosi a vicenda, ma era una mossa per distrarre l'avversario, infatti, subito gli artigli della castana si scontrarono coi coltelli ricurvi la cui lama, che sfuma da rossa in giallo, seghetrata in un modo così particolare che sembravano piume era tenuta saldamente tra le mani dall'uomo. Così  che  diede inizio ad uno scontro senza riserve di colpi, il chakra e le energie dei due si plasamava all'avversario  con una velocità impressionante nessuno dei due sapeva se si sarebbe stata una fine; dato che la loro bravura si equivaleva. Nonostante la castana aveva richiamato la metà forza dei draghi aveva amaramente scoperto che riusciva a tenerle testa.
Draghi grazie del vostro aiuto, ma ara voglio continuare da sola
Ma sei impazzita! Sei a pezzi! Stai sanguinano da qualsiasi parte del corpo e decidi di combattere da sola!?!
Le fece notare la voce di Firestorm
Lo so che sono a pezzi, ma questa è la mia battaglia, la mia guerra e voglio concluderla da sola con il mio potere
Sara, sai che siamo una cosa sola vero?!?
Certo che lo so, Windstorm, ma lui ha ucciso la mia famiglia e tocca a me, da sola, chiudere i conti in sospeso con lui, quindi, per favore, lasciate che sia io a concludere questa storia
In caso di problema interverremmo prontamente, non ti lasceremo morire per orgoglio
Va bene, se non ho altra scelta, lo accetto
Ti sei arresa abbastanza presto
Non ho tempo da perdere
E con quelle semplici parole la ragazza torno normale, senza potere dei draghi che vivevano in lei era semplicemente lei, contro il vecchio che sanguinava con ogni cellula del suo corpo, ricoperto di ferite, ma nessuna era una mortale. La ragazza estrasse dalla tasca che portava alla fine della schiena un Rotolo di color avorio, rilegato con fini fili color della pece
-sai, il giorno in cui hai distrutto la mia famiglia portavi con te delle lame completamente diverse da quelle che ora stringi tra le dita; le lame che hai lascito sui corpi di mio padre è mia madre sono ancora con me. Non mi hanno mai lasciato in questi anni di vita, e pensavo che non lo avrebbero mai fatto, ma poi  ti ho trovato e sono venuta a riportarle e a lasciarle come tu hai fatto con loro: incastonate diritte nel cuore
L'uomo scoppio a ridere davanti ai suoi occhi
-ecco dov'erano finite! Pensavo di averle perse...
Disse in modo sarcastico, al fine di far perdere le staffe alla ragazza davanti a lui, ma non funzionò
-sei un bugiardo-risposte in tono pacato- non puio mentire, a chi sente l'odore delle emozioni, nonostante la tua età non hai capito che ci sono ninja con cui non devi fare lo sbruffone, e io sono uno di quelli
La giovane spalancò il rotolo e, prendendo una goccia di sangue che era fuoriuscita dal graffio completamente riemargonato sulla sua guancia lo sparse con un segno orizzontale sul rotolo. Quello si congelò all'istante, mentredal rotolo, che stava cadendo a terra iniziarono aprendere forma due piedistalli  di  ghiaccio rosso, sui quali erano incastonati i due splendidi coltelli completamente neri. L'uomo sgranò leggermente gli occhi non aspettando si che le sue vecchie lame fossero state trattate così bene
-dopo che mi avrai ucciso che farai di quelle lame?
Chiese l'uomo alla ragazza che rispise
-le custodirò, perché solo uno sciocco non si sarebbe accorto che non sono lame comuni
-allora lo sai?
Disse con un sorriso compiaciuto l'uomo
-ovvio, dal primo istante che le ho strette tra le dita a sei anni, queste sono lame fatte coi artigli del demone che devastò e che si presentò per la prima volta all'uomo. Non sto parlando né dei demoni con la coda né dei draghi che risiedono in me; questo è un potere più arcano che spavventerebbe un qualsiasi essere umano
-brava, mia piccola ragazza, vedo che hai fatto i compiti
Commentò l'uomo per poi continuare
-le lame che stringi tra le dita sono del primo demone mai comparso in tutti gli anni, e sono state le prime di una coppia che ancora esiste. Il paio che stringi tra le mani è il primo esemplare, io posseggo il secondo, il migliore che proviene direttamente dalle sue piume, non dargli artigli. Il demone di cui sto parlando è il così definito Demone Zero, la fenice rossa della morte. Ormai morta e sconfitta da un drago che è in te ...
Dopo quelle parole la ragazza scatto con le lame strette tra le mani e gli occhi nocciola, non più arcobaleno, si scontrarono con quelli azzurri, le lame si sfiorarono ed entrarono a contatto con le carni.
Un dolore lancillante colpi la castana che abbassando lo sguardo vide che  una lama nel lato destro del petto e l'altra lama conficcata nell'addome, proprio sotto all ombelico; vedendo quella scena su di sé sputò sangue, che cadde a terra. Spostò lo sguardo davanti a lei e vide le sue lame una conficcata nel petto sinistro dell'uomo proprio tra le costole che proteggeva o il cuore e la lama nella mano sinistra era stata conficcata nel fegato. Aveva colpito due punti vitali, saltò indietro di qualche passo. Le lame erano rimaste nel corpo dell'avversario, così come quelle piumate nel corpo della giovane. Cadde al suolo e con immenso sforzo, mentre le mani le tremavano estrasse le lame dal suo corpo, subito le ferite iniziarono a cicatrizzarsi da sole, grazie al potere di Windstorm.
A fatica la castana alzò gli occhi e vide l'uomo a terra, steso supino
-s....sei così s...simole a noi...
Disse a fatica mentre la vita le usciva dalle membra, la confusione prese spazio nei occhi della castana poi continuò
-s...sei sempre stata u...una testa calda d...degna di essere l...la figlia di tuo p....padre, uno dei m....mei più temibili av...avversari e dal cuore più nobile che avessi m...mai incontrato;e  sei colei che è r...riuscita a uccidermi affido le mie q...quattro lame
Poi esalò, il petto della ragazza saliva e scendeva in modo ritmato, ma la  sofferenza che provava non si era esaurita.

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