capitolo 93

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Le farfalle volavano leggiarde nell'aria, mentre il vento del nord le colpiva con insistenza il volto. Era stanchissima, si accovaciò al suolo e chiuse gli occhi mentre si rannicchiata sotto il mantello nero con dei fini decori blu. Chiuse gli occhi e si addormentò, ma come la maggior parte delle volte gli incubi incombero su di lei.
Il nero della notte era spezzato solo dalle piccole luci delle stelle e la castana osservava con attenzione davanti a sé: Tre era a terra ricoperto di sangue, mentre Zero troneggiava su di lui senza neanche un graffio e la lama del kunai che teneva saldamente con la mano destra era ricoperto di un liquido scarlatto. Si era svegliata nel mezzo della notte sentendo in rumore provenire dall'esterno della sua camera o meglio la stanza che aveva da quando era diventata una dei studenti del maestro Zero. Strinse la mano sulla corteccia del ramo al quale era poggiata
-ti vuoi unire a noi?
Disse la voce di Zero, ora aveva avuto la conferma che lui sapeva che lei fosse lì; Tre si voltò lentamente dove lo sguardo del ragazzo puntava e la vide, celata dalle foglie, ma visibile ai loro occhi addestrati. Sara si morse il labbro inferiore, leggermente intimorita dalla scena, era una bambina e la vista del sangue le faceva ancora ricordare i suoi genitori. Sentì il peso delle lame sulla sua gamba e saltò giù dal ramo avvicinandosi con passo leggermente tremante
-no!
Disse il ragazzino dai capelli blu alzandosi di scatto per colpire l'albino, ma schivò il colpo con tranquillità e li respinse a terra conficcandogli la lama del kunai nella gamba sinistra
-Tre!
Urlò la bambina avvicinandosi e chianadosi al suo fianco sinistro e poi fece illuminare le sue mani di un azzurro chiaro per curare l'amico, almeno a quel tempo.
-interessante
Commentò Zero vedendo le abilità curative della bambina e le velocità straordinaria con cui le ferite si riemergevano. Tre tossi sputando sangue, per tale ragione la ragazzina intensificò la luce che fuoriuscita dalle sue mani al fine di curarlo più velocemente
-perché?
Chiese la bambina, il ragazzo sogghignò a quelle parole
-perché ?
Gli fece l'eco
-si, perché lo hai distrutto così?
L'albino sorrise poi disse con tranquillità
-perché posso
-non è una motivazione sufficiente, per ridurre qualcuno in questo stato, se non fossi intervenuta...
Rispose la castana, mentre gli occhi le si tingevano dei colori dell'arcobaleno e il neo sula fonte divenne duro e si colorava di bianco
Respira
Ma quello che ha detto è orribile
Non lo puoi uccidere così
Non sarebbe la prima volta, non per lui, mi ha già fatto uccidere qualcuno
Tu non sei così, non sistemi tutto con lo spargimento di sangue
Io...
Sei migliore di così, Sara ...
La ragazza sospirò, mentre ringraziava Thunderstorm delle sue  parole incoraggianti e rassicuranti. Mentre notava che le ferite di Tre tornavano ad essere completamente rimaeginate e sparivano, senza lasciare cicatrici, il petto del bambino, poco più grande di lei, si alzava e abbassava con frenesia in cerca di aria.
-da quando sei così moralista? Nove?
La castana strinse i denti, sapendo che il maestro le parlava in quel modo per farla agire d'istinto, senza ragionare.
-lo sono sempre stata
Rispose dopp aver espirato pesantemente
-su questo posso ribattere
Commentò l'albino, per poi continuare continuare
-non eri poi così moralista quando hai affondato la tua lama....
Fu in quell'istante che la bambina perdette per un secondo il controllo di sé: battendo il pugno a terra e vedendo che il ghiaccio inizò a consolidarsi da quel gesto, tanto che raggiunse Zero, ma non toccò mai Tre
-non parliamone di quello che è accaduto... sono caduta vittima delle sue parole, lei... lei... deve smettere di mentirmi, altrimenti io non risponderò delle mie azioni
Disse con furore la bambina a dai capelli castani
-è una minaccia?
Chiese con saccenza Zero per poi scattare verso di lei, la ragazza schivò il colpo, saltando a destra allontanandosi dal ragazzino dai capelli blu, ma Zero devio proprio nella direzione di questo, per tale ragione Sara scattò in avanti posizionandosi proprio tra la lama del maestro e del suo compagno di squadra, con il volto della direzione del ragazzo. La lama sperofondo nel fianco della bambina
-avrebbe potuto ucciderlo
Disse la guinavane con tranquillità
-era l'unico modo per colpire te
Rispose Zero mentre il sangue della ragazzina iniziava a colare e a gocciolare al suolo

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