Capitolo 87

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*Dato che siete in posizione, aspettiamo l'orario prestabilito ed attacchiamo questo inutile Mondo
Disse Zero attraverso il cristallo
Sara allungò le braccia inorpidita dal sonno, mai aveva dormito così bene e quasi le dispiacque alzarsi dal giaciglio su cui stava, respirò l'aria fredda, mentre una mera realizzazione si faceva largo in lei. Ben presto sarebbe ricominciata una guerra, voluta da Zero per impadronirsi di tutto ciò che esisteva, senza mezza misura, dopo anni d'attesa avrebbe realizzato il suo sogno e lei sarebbe diventata la sua amabile pedina. Ciò comportava che lei avrebbe sfidato e sacrificato la luce che lampeggiava, ancora poco nel suo cuore. Aveva la tremenda e orribile sensazione che avrebbe dovuto sfidare in battaglia i suoi vecchi compagni di team, e, mentitrebbe a sé stessa dicendo che la cosa non la toccava minimamente. Avrebbe voluto mandare tutto a quel paese ponendo fine alla sua vita, ma aveva promesso a Itachi Uchiha che lei sarebbe vissuta fino a quando la vecchia non l'avesse colsa e portata via, ma lei non poteva ambire alla morte, non con i draghi che vivevano in lei, che la proteggevano e la curavano in qualsiasi istante per preservarsi e salvarla. E il ricordo di quell'incontro con l'Uchiha le riempì la mente in un solo istante:

La ragazza indossava la tunica nera con le decorazioni azzurre che davano luce all'oscuruta del mantello, lei era seduta su una passerella che dava sul lago, mentre dondolareva i piedi, come se avesse sei anni. Fu in quel istante in cui si era seduta a guardare l'acqua che percepì la presenza del ragazzo, il suo odore non era cambiato.
-è da molto che non ci si vede, vero?
Disse la castana mentre guardava ancora il limpido lago
-a quanto noto non sei cambiata di una virgola: spavalda come sempre...
Sara si voltò e lo vide in piedi dietro di lei il ragazzo che l'aveva salvata nel deserto, era cresciuto e gli occhi neri e i capelli grigio fumo le fecero venire un crampo allo stomaco: era più bello di come lo ricordasse
-e tu sei arrogante come sempre, a quanto noto...
Il ragazzo sorrise debolmente, dimenticandosi momentaneamente del fatto della ragione della sua presenza  in quel luogo, poi chiese, mentre si sedeva al suo fianco
-come hai fatto a sapere dove fossi?
-ti ho trovata per caso
Mentii spudoratamente  la castana, il ragazzo la fissò con le sue iridi nere
-certo, certo e io sono l'Hokage
Rispose in modo sarcastico e la ragazza prese la palla al balzo e rispose con lo stesso tono provocatorio
-vuole che mi inginocchi signor Hokage e preferisce che bacio dove cammina?
Il ragazzo la squandò, meraigliandosi della sua audacia.
-veramente perché sei qui?
-franco come sempre, Itachi? 
-pure tu lo sei, non ti perdi mai in questi inconvennevoli, non lo hai mai fatto
Sara sospirò e lo guardò negli occhi con tale determinazione che scosse il ragazzo
-quindi hai deciso di farti uccidere?
Itachi la guardò sorpreso non aspettandosi di certo quelle parole così taglienti, si chiese come faceva a saperlo, ma poi capí. Lei era lei, sapeva tutto di tutti e accettava le decisioni altrui nonostante ne fosse contro, parlò con la tranquillità nella voce
-non puoi fermarmi
-lo so e non sono qui per questo
La fissò, dolore negli occhi nocciola di lei e, lo trafisse come una pugnalata al petto, era l'ultima cosa che voleva farla soffrire e per tale ragione si sentì in dovere di spiegare la ragione di quel gesto, così apparentemente sconsiderato, disse del massacro del suo clan, del tradimento che voleva compiere contro il villaggio, della forza di volonta che lo aveva spinto a compiere quel gesto, del dolore che aveva provato vedendo il sangue della sua famiglia, dell'amore per il buon nome del clan e per il suo fratellino. Sara ascoltòtutto in silenzio guardandolo e qundo finí lo strinse a se, sapeva cosa volesse dire essere abbandonato da tutti e da tutto, sentirsi alla deriva senza punti d'appoggio e avare come unico appiglio solo il dolore e il rammarico per il gesto compiuto
-Itachi, io ci sono e ci sarò sempre fino a quel giorno, prometto che ti accompagnerò con onore sino all'ultimo giorno
Il ragazzo si spostò in braccio dietro di lei e fece appoggiare la testa della giovane sulla sua spalla destra mentre con il braccio le cingeva la vita per farla avvicinare a sé, mentre la castana si rilassata in quella posizione
-ti devo chiedere un favore
La ragazza spostò i suoi occhi castani dal lago al ragazzo e rispose
-chiedi pure senza problemi
-devi prometterti che dal mio cadavere prenderai i miei occhi e poi li distruggerai con loro tutto il mio corpo, di me non deve rimanere nemmeno una briciola, così come la verità della mia storia sparirà con me e poi con te
La castana annuì semplicemente, mentre si rilassava sul suo corpo, ci fu un periodo di silenzio poi lui parlò
-hai detto che non eri qui per fermarmi, allora perché si qui?
La castana gli sorrise
-vorrei curarti gli occhi, non puoi continuare così Itachi
Il ragazzo sospirò e poi annusò l'aria, mentre il profumo di lei gli si infuse nelle narici
-non serve, mio fratello sa dove trovarmi e tra poco arriverà, ma credo che tu lo sappia
-si, so cosa succederà, come accadrà
Disse ciò mordendosi il labbro
-è ciò che desidero, per porre fine alle mie pene, al dolore che gli ho causato, al sangue che ho sparso....
-ai valori che continui a proclamare e a combattere, per loro, nonostante tutto il mondo ti vede come il nemico sei il suo salvatore
Sara sospirò, mentre Itachi la stingeva a sé
-è un addio questo?
Chiese il ragazzo dai capelli corvini
-credo di sì
Rispose la castana con un sospiro
-sei l'unica cosa che rimpiango, oltre al dolore che ho causato a mio fratello minore
Sara lo guardò mentre si morse il labbro e un velo di lacrime le ricoprì le iridi
-non puoi rimpiangere ciò che non avresti mai potuto avere
-non mi sambri così inafferrabile, Sara ora sei tra le mie braccia
La castana spostò il viso, non reggeva i suoi occhi neri pieni di dolore e rammarico, ma il corvino spostò il suo viso poggiano una mano sulla sua guancia in modo che continuassero a guardarsi negli occhi
-Sara, sei stata la ragione che mi ha spinto ad andare avanti quando il mio mondo era diventato un buco nero, ogni cosa che abbiamo vissuto insieme è impresso nella mia mente e mai mi lascerà, nemmeno quando morirò, perché sarai con me, sempre oltre la vita. Grazie a te la morte non mi fa paura perché so che ci rincontreremo dopo, le nostre anime sono fatte della stessa sostanza e la, qundo il giorno tramonterà ballerino al suono della nostra sinfonia. Quando guarderai la luna pensa a me, a noi, al sangue che abbiamo sparso sotto di essa e al deserto dove ti ho trovato per la prima volta. Per quanto tu sia inafferrabile, quando siamo insieme, siamo finalmente conformi tra noi. Perché tu sei la vita, la mia essenza sei l'unica coincidenza con cui abbiano condiviso l'anima. Io ti amo, come il sole ama la luna,  come il mare ama la terra, per me sei indispensabile come l'ossigeno per le fiamme. Però non posso chiederti di rinunciare a un futuro amore per me, promettimi che vivrai anche per me, perché davanti te devi vivere una lunga vita e, se capiterà, non rinnegare l'amore per me, io sono oltre quella porta e ti aspetterò solo quando avrei finito i tuoi giorni, non in secondo prima, promettimelo
Sara rimase spiazzata di quelle parole e, fece l'unica cosa che potesse fare, lo baciò, le loro labbra si incontrarono, ogni volta era come se fosse la prima. Appena lui intensificò il baciò lei si trovò a cavalcioni sulle sue gambe con le mani tra i capelli, mente quelle di Itachi erano una sulla vita, per stringerla a sé e l'altra sul suo volto, per avvicinarla più a sé
-guarderò la luna riflessa in te
Disse itachi mentre tornava a baciarla con più foga di prima
-io ritroverò il mio sole con te, solo se mi brucerai l'anima
Disse lei tra un bacio e l'altro
-la tua anima brucia già, devi solo imparare ad ascoltarla
Rispose lui prima di poggiarla al suolo sotto di lui.

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