Capitolo 71

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Tre e gli altri due ninja iniziarono a muoversi nella direzione della castana, un ghigno inizio a prendere forma sulle sue labbra e per tale ragione, estraendo una seconda lama, iniziò a danzare coi kunai nelle sue mani, sapeva che i ninja della Foglia erano distrutti a causa del precedente scontro con i due uomini dell'organizzazione Akatsuiki e pertanto rimaneva solo lei in grado di combattere. La ragazza schivava i colpi, li parava e poi attaccava, riuscendo tenere testa ai tre ninja armati di spada ed eccezionalmente allenati. L'equilibrio dello scontro sembrava essere in perfetto bilancio, chi avrebbe vinto sarebbe stato chi avesse resistito più a lungo. Naruto strinse le mani in un pugno, sentendosi inutile, ma come tutti gli altri sapeva che i ninja che aveva davanti erano fuori dal suo livello, odiava ammetterlo, ma erano troppo forti persino per il maestro Kakashi e lui sembrava saperlo dato lo sguardo che aveva fisso sulla castana.
Un colpo di lama spezzata si diffuse nel deserto e i due kunai che la ragazza stringeva tra le dita caddero a pezzi, le lame color pece caddero sul suolo sabbioso sotto i pesanti ed assidui colpi delle lame dei tre spadaccini. In quel esatto istante il tempo sebrò fermarsi: la castana saltò in aria e compose dei simboli talmente velocemente che nessuno sembrò accorgersene, ma nelle sue mani, quando atterrò, stringevano l'impugnatura finemente elaborata di due katane di color avorio. Con un gesto circolare e delicato del polso portò le due armi in avanti pronte ad essere usate contro i tre avversari che si stagliavano davanti a lei. Ma, come accade le maggiori volte nella vita, le cose hanno un corso completamente diverso da quello che si aveva programmato; e così accadde anche quel giorno alla ragazza dai lunghi capelli castani. Una folata di vento portò con sé un odore che nemmeno lei avrebbe pensato di risentire così presto; la barriera di cristallo dorata che aveva eretto per proteggere i ninja della Foglia era stata polverizzata in un solo istante e, ora, cadde la polvere che brillava alla luce del sole scendeva leggera al suolo mossa dal vento. Inoltre le due katane che erano nelle mani della ragazza si sbriciolarono e ciò che ne restava si liberava nel vento insieme ai resti della barriera. Mentre tutti rimanevano sbalorditi e sbigottiti di quello appena successo la castana dizzò la schiena e puntò lo sguardo fisso davanti a lei e disse semplicemente
-a quanto pare non si smentisce mai, non lo pensa pure lei maestro Zero
Il silenzio iniziò a propagare in quella distesa deserta di color arancione; mentre lo stupore e il sgomento continuava a crescere i tre ninja minuti di katana sogghigarono, il loro maestro, nonche lo shinobi più abile che avessero mai incontrato era davanti a loro e la sua figura metteva in soggezione chiunque lo guardasse. Era alto una testa in più del maestro Kakashi, i capelli bianchi, come la neve appena caduta, gli incornicivano il bellissimo volto dalle linee dolci e spigoloso, che avrebbero fatto cadere ai suoi piedi chiunque lo guardasse; nel viso prendevano spazio i grandi occhi dalle iridi viola, quello sinistro era incorniciato da una linea verticale scarlatta a zig-zag che arrivava da metà fronte allo zigomo. Selle ampie spalle era poggiato una giacca lunga color bianco che gli fasciava dolcemente le braccia facendo risaltare i muscoli del ragazzo, sul cappotto prendevano spazio delle strisce di pelo color bianco candido. L'addome ben scolpito era ricoperto da una maglia in tessuto nero, del medesimo colore erano i pantaloni in pelle che gli fasciavano delicatamente le gambe. L'uomo, che la ragazza dai capelli castani aveva chiamato Zero sogghignò, rivedendo la sua allieva davanti a sé, dopo molti anni, e doveva ammettere che era diventata molto piú forte, lo capí dal chakra che emanava, sorride ripensando a quando glielo aveva insegnato, nonostante tutto era stata la sua studente migliore
-mai sentite parole più vere in tutta la mai vita, mia cara Sara, o dovrei chiamarti Nove
Lo disse marcando l'ultima parola, per tale ragione il sangue della castana sembro ghiacciarsi, erano passati anni da quando qualcuno l'avesse chiamata in questo modo. togliendo i ninja che lui stesso aveva inviato anni prima per catturarla durante la sua prima missione con Neji. Gli sorrise con le labbra carnose e rosee, poi ricomparve il ghigno, che lei stessa aveva imparato dall'uomo che aveva davanti a sé. Poi parlò con tono inaspettatamente pacato, anche se l'uomo percepí la sorpresa nel tono della voce della ragazza
-Zero, sai più di chiunque altro in questo luogo quanto io odi perdere tempo, per tale ragione dimmi chiaro e tondo per quale ragione tu sia venuto
L'uomo sorrise, facendo scomparire per una frazione di secondo il ghigno che portava sulle labbra sempre. Poi fece un ampio gesto maniloquente con il braccio sinistro, libero dalll'immenso spadone dalla lama bianca che era poggiato dolcemente poggiata sulla spada destra e sottetta dall'elsa dalla mano del medesimo lato. Successivamente l'uomo riportò lo sguardo sulla sua allieva prediletta e anche quella più abile tra tutti i suoi studenti. Per poi rispondere con un sorriso
-dopo tutti questi anni sono solo queste le cose che hai da dire al tuo amato maestro?- chiese con ilarità e tono plateale, che non sfuggì alla ragazza, mentre gli occhi dei ninja della Foglia erano puntati su di lui e osservavano stupiti l'uomo davanti a loro, non sapendo che fare, per non combinare guai o mettere la castana in una posizione ancora più critica di quella in cui si trovava in quel momento- Se devo essere sincera da te mi aspettavo qualcosa di molto più eclatante e particolare
-non sempre le cose vanno come vorremo
Contobatté la castana, mentre l'uomo scoppiò in una fragorosa risata, lasciando i suoi studenti senza parole, non aspettandosi che l'uomo reagisse in quel modo, ma strinsero più saldamente le katane nelle mani, come se volessero attaccare, fatta eccezione per Otto che seguiva il dialogo tra lo shinobi e la kunoichi, con la spada nel fodero e la mano appoggiata annoiatamente e delicatamente sopra l'elsa.
-Nove, nonostante tutto quello che hai fatto contro di me sono qui per riportati tra le mie fila volontariamente o meno, riccorrendo a qualsiasi mezzo e lo sai che sono pronto a tutto, dopotutto mi conosci molto più di tutti gli altri

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