{Prologo}

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Come una tempesta caduta in un punto molto dolente del suo profondo oceano. Un miscuglio tra paura, angoscia e dolore, ha annientato quel ragazzino di quindici anni.

Quel ragazzino  puro, felice e spensierato; quel ragazzino che  era amato per la sua bellezza; quel ragazzino sorridente; quel ragazzino che in quei due occhi marroni aveva la luce, potendo scorgere  la sua innocenza. Quel ragazzo gentile e dolce, che faceva innamorare qualunque ragazzina di quel periodo.

Quel ragazzino ora non esiste più.

Con il passare degli anni subì umilianti violenze che lacerarono il suo fragile corpo insieme a quelle parole che gli distrussero completamente la mente, parole che lo tormemtavamo perfino di notte:

"Non volevo un figlio così ripugnante"
"Sei spazzatura"
"Devi solo che morire"
"Ringrazia tua madre se no a quest'ora stavi in un bel orfanotrofio"
"Muori insetto ripugnante"

Queste erano le frasi che sentiva spesso. Quelle stesse frasi che ha cominciato a pronunciare quel mostro, quando aveva solamente cinque anni.

Ogni volta sentiva un vuoto, non riusciva a respirare bene, dentro a quelle mura si sentiva male, a disagio, come se la casa, quella camera, non fosse sua.

Un bambino così piccolo e indifeso trattato di merda dall'uomo che chiamava papà.
Quell'uomo che ha fatto questo errore con sua moglie.
Quell'uomo che ogni giorno picchiava, insultava e umiliava suo figlio.

Quell'uomo che era  riuscito con il passare del tempo a far diventare suo figlio un uomo senza sentimenti, brusco e violento.
Quell'uomo che era riuscito a far avere dei traumi infantili a suo figlio.

Quel mostro era riuscito a rovinare l'infanzia di suo figlio.

Ora quel ragazzino, era  diventato un giovane uomo di ventottotto anni. Un uomo con una bellezza atea ma dannato come un diavolo. Lui  viveva  da solo in quella villa tanto grande ma allo stesso tempo tanto piccola nella sua testa. In quel   buio dentro di se e in quella dannata  camera blu.

Quella camera che ogni notte portava  le sue amanti e le scopava come non ci fosse un domani senza ritegno, per poi mandarle via bruscamente.

Ogni volta che lo faceva, ogni santa volta che toccava quel seno, il sesso femminile e il loro corpo, gli faceva solo che ribrezzo.

Quell'uomo rovinato era proprio Aaron Morgan....







Spazio autrice:

Ciao! Come va? Spero tanto bene!
Allora eccoci qui con un altra storia, che anche qui mi metterà alla prova.
Spero che questa storia con l'andare avanti vi piacerà.

Fino all'ultimo secondo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora