Allison
"Finalmente cappuccetto rosso non piangi più". Dice accarezzandomi la guancia, in un modo totalmente differente dalle altre volte.
Dolce e delicato.
Il mio cuore è ormai impazzito. Tutto il mio corpo trema, per colpa delle sue mani posate su di me. E dio le mie labbra formicolano ancora per il bacio appena rubato, per farmi smettere di piangere.
Quel modo di stringermi, odio ammetterlo ma mi sento al sicuro qui ora con lui.
E poi quei due occhi, che in questo istante non mi stanno guardando con sufficienza, ma sembrano preoccupati e addolciti in qualche modo.Ma adesso, non posso pensare a lui, ma a Tyler. Finché non saprò che sta bene, non mi darò pace. Non saprei cosa fare, se gli succedesse qualcosa per colpa mia-
Anzi no. Non per colpa mia, ma per colpa di Black . Quel dannato bastardo psicopatico.
Al solo pensarci mi viene il volta stomaco. "Cos'è quella faccia ragazzina?" Domanda poggiando la mano sulla portiera del veicolo, facendomi sembrare ancora più piccola per quanto è enorme quest'uomo.
"Voglio trovare quello stronzo". Sussurro guardando il suo bel viso. Aggrotta la fronte non capendo. " Chi Allison?" Domanda ancora, ma questa volta assume il suo solito atteggiamento scorbutico.
"Qualcuno che voleva-"
"Morgan! Allison!"Improvvisamente veniamo interrotti dalla voce di Chase, facendomi sgranare gli occhi e voltarmi verso di lui incredula di vederlo qui.
"Chase!" Esclamo andandogli incontro per poi abbracciarlo. "Come hai fatto a sapere dove eravamo?" Chiedo stringendolo a me sollevata che sia vivo e vegeto. "Mi ha mandato la posizione Aron." Dice allontanandosi leggermente. "Chase è in ospedale". Sussurro, abbassando la testa cercando di non piangere.
Quando siamo tornati all'interno dell'ospedale, l'infermiera di prima ci è venuta incontro, dicendoci che Tyler è fuori pericolo è che starà bene.
Quelle parole mi hanno sollevato e fatto piangere per la millesima volta.Da quella notizia, sono passate ormai cinque ore, da quando siamo entrati nella stanza di Tyler ancora dormiente.
"Ragazzina dovresti dormire". Sussulto sentendo improvvisamente la voce di Aron dietro le mie spalle, dopo un ora di silenzio e di pace. "No voglio rimanere qui". Ribatto tenendo gli occhi su Tyler e Chase che dorme al suo fianco, mentre tiene la mano del mio amico.
Mi viene da sorridere vederli così.
"Non ti fa bene". Insiste ancora facendomi alzare gli occhi al cielo. Mi volto verso di lui alzandomi dalla sedia vicino alla grande finestra. "Da quando ti preoccupi per me Morgan?" Domando sussurrando, per non disturbare i due piccioncini.
Fa quel solito ghigno da idiota ma sexy allo stesso momento, facendomi deglutire. "Sto solo dicendo la verità stupida ragazzina". Ribatte, facendomi mancare il fiato.
Si come no.
"Vado a prendere del caffè alle macchinette, non ho voglia di ascoltare certe stronzate da te". Dico prendendo la borsa appoggiata alla sedia, superando questo idiota aprendo la porta della stanza. "Le parole". Dice quando sto per chiudere la porta alle mie spalle. "Idiota" Dico alzando gli occhi al cielo.
Faccio solo qualche passo del corridoio deserto, che vengo presa saldamente per il braccio, facendomi istintivamente girare, ritrovandomi ovviamente Aron. "Come osi insultarmi ragazzina?" Sussurra sfiorandomi le labbra. "E tu come osi prendermi ogni volta in questo modo, appena ti dico le stesse parole che usi tu eh?" Lo provoco, cercando di fare finta di non sentire il bisogno di rubargli un bacio.
"Lasciami per favore" Scuoto il braccio, ma lui tiene salda la presa, continuando a guardarmi. "Sei sordo? Lascami!" Provo ancora a scrollarmi da lui, ma niente. "Sai cosa non sopporto di te cappuccetto rosso?" Domanda per poi tirarmi in un punto buio, mettendomi la schiena contro il muro. "Il tuo comportamento così-"
"Così come Aaron?" Domando cercando ti tenergli testa il più possibile. "Non mi piaci White, non mi piacerai mai". Dice digrignando i denti. "Allora se non ti piaccio, non mi avresti baciato in quel modo, non mi avresti seguita fino a casa e non mi stavi addosso come in questo momento Aaron". Rispondo con la voce leggermente inclinata, con il cuore che batte all'impazzata.
Quando sente questa parole da un pugno sul muro, facendomi sussultare.
"E' proprio per questo che non mi piaci". Si avvicina pericolosamente. "Tu dovresti solo sposarmi per riportare indietro mia madre, da quel bastardo di mio padre". Aggrotto la fronte."Cosa è successo a tua madre?" Mi azzardo a domandare, ma lui istintivamente fa due passi indietro. "Non avrei dovuto dirtelo cazzo!" Esclama. "Aaron-"
"No abbiamo finito". Mi parla sopra, facendomi rimanere di stucco. "Aaron scusami". Dico prendendo il suo braccio nudo. "Dovresti indossare invece qualcosa sopra". Dico guardando la sua schiena muscolosa, che si alza e si abbassa frequentemente. "Vai al bagno, prendo qualcosa dalla borsa di Chase". Dico cercando di avere una sua reazione.
"Faccio da solo". Dice ringhiando infastidito da me. Deglutisco rendendomi conto che ancora in lui c'è una piccola speranza, dove c'è una risposta a tutto quanto. Dall'inizio alla fine.
"Aaron"
"Non parlarmi". Mi ferma, facendomi deglutire con gli occhi lucidi.
Che cosa ti è successo? Chi è che ti ha spento la luce in quei bellissimi occhi?
Vogli scoprire il suo tormentoso passato. E si sarò invadente, ma lui dentro di se sta soffrendo, e chi sa da quanto tempo lo sta facendo.
"Invece voglio farlo io, che ti piaccia o no". Insisto. "Non serve". Si volta verso di me, facendomi vedere il suo sguardo assente, facendo creare un buco allo stomaco. "Me ne vado a casa, Chase ha la macchina, quindi non ha senso rimanere qui". Dice con le spalle che si alzano e si abbassano.
"Aaron non puoi andartene ora-"
"Sta zitta". Sussurra stringendo i pugni. "Perché dovrei stare zitta? Per caso hai paura di me Aron Morgan!?" Esclamo avvicinandomi arrabbiata."Si cazzo! Ho paura di te!"
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Fino all'ultimo secondo
RomanceAllison White, una giovane donna universitaria di 21 anni, incontra il lottatore di box più famoso di tutta New York, Aron Morgan. Lui è conosciuto soprattutto perché è il figlio del milionario John Morgan. Il ragazzo ventottenne ha nel profondo un...