{61} Part.2

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Aaron

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Aaron

Due ore prima

"Bastardo!" Urlo a squarciagola mentre colpisco per la millesima volta il sacco da box. Sono due giorni che non apro bocca, due giorni che non dormo e due giorni che non esco da quella casa. Ho deciso di venire qui e scaricare l'adrenalina che ho in corpo.

Vorrei andare da quel bastardo e ucciderlo con le mie stesse mani -stringo i pugni pensandoci- ma non posso rovinare il mio piano per incastrarlo e tanto meno non posso mandare tutto all'aria le prove che sono riuscito a raccogliere in questi fottuti mesi.

Allison mi aveva consigliato di andare dalla polizia. Sorrido con il fiatone. Quei bastardi sono tutti corrotti ovviamente. Quante volte ci ho provato a sporgere denuncia per violenza domestica? Tantissime volte.

Ho rischiato ogni singolo giorno in quella casa, di essere ucciso da lui, ogni volta che mettevo il registratore da tutte le parti, per avere delle prove che potessero incastrare quel bastardo. Ma ogni singola volta la polizia ha fatto finta di nulla.

Ma da quando due anni fa ho conosciuto Max, nonché il mio migliore amico, tutto ha preso una piega diversa.

Devo raccogliere altre prove e mettere fine da solo a questa storia che mi perseguita da quando sono nato.

Tiro un altro pugno sul sacco ancora più forte di quello precedente. "Amico così distruggi la palestra". La voce di Max rimbomba nella grande sala, facendomi voltare verso di lui. "Che ci fai qui? Non voglio nessuno". Mi affretto a dire volendo stare da solo e sfogare tutta la mia rabbia che ho in corpo.

Nel sentirmi dire queste parole, sbuffa mettendosi seduto su una sedia. "Aaron lo sai che non puoi risolvere i problemi tutto da solo, devi anche dare una parte al sotto scritto. Immagino come ti senti ed è difficile, ma se continui con questa strada morirai prima tu che lui". Dice sentendomi gli occhi a dosso.

Questo lo so.

"Non dirmi cosa devo fare".

"Aaron-"

"Ho detto non dirmi cosa cazzo devo fare Max!" Grido voltandomi verso di lui, nella quale ricevo uno sguardo truce. "Non ti accorgi neanche che stai una merda, non riesci nemmeno a sferrare neanche un pugno come si deve. Ti conosco e so che il tuo modo di affrontare le cose è la violenza". Se ne esce alzandosi in piedi arrabbiato.

"Questi sono affari miei di quello che faccio e non faccio". Ribatto scontroso. "In questo momento mi fai solo una gran pena Morgan". Mi acciglio appena sento il mio cognome. "Sei incapace di mantenere la calma e soprattutto non stai facendo la figura di un uomo, ovvero dire la verità ad Allison White!"

Fino all'ultimo secondo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora