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"Tyler?" "Allison"

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"Tyler?"
"Allison". Sento la sua voce cambiare drasticamente facendomi preoccupare.

Ripenso mie parole di qualche secondo fa...

"Tyler se stai pensando che James gli piace Chase, puoi stare più che tranquillo". Lo rassicuro, non sentendo però una sua risposta. "E' che non saprei se fidarmi Allison. A me piace tantissimo tuo cugino e non so se la stessa cosa valga anche per lui". Risponde dopo un pò facendomi rendere conto che Tyler vuole delle risposte da parte di Chase e delle rassicurazioni. E su questo posso comprenderlo, visto che nella sua vita ha incontrato degli stronzi.

"Tyler, posso dirti che anche a mio cugino piaci tantissimo e questo l'ho notato quando voleva battersi con quello stronzo di Elliot per te". Sorrido speranzosa che possa capirmi. "Ma se questo non ti basta, prova a parlarne con lui-"

"Signorina". Ad interrompermi è proprio Veronica, che dal nulla, spunta  con il suo solito sorriso accogliente. " La cena è pronta". Dice facendomi annuire, per poi prendere due piatti vuoti, lasciando la cucina. "Senti piccola peste, qui a casa Morgan è pronta la cena, ci sentiamo domani e ne parliamo meglio di questa storia". Comunico al mio amico, accertandomi che lui mi dia una risposta "Va bene, ma anche tu devi dirmi com'è andata il primo giorno di convivenza a casa di quel gran fico di Aaron" Dice facendomi alzare gli occhi al cielo. "Se ti sente Chase penso che si incazzerebbe".

"Bhe meglio almeno starebbe a significare che scateno in lui un qualcosa". Dice sospirando, facendomi curvare le labbra in un grande sorriso. "Ora vado, ci sentiamo domani".

"A domani Alli!" Esclama, facendomi poi attaccare.

Quando metto in tasca il mio telefono, Veronica si ripresenta in cucina. "Allora Veronica andiamo a mangiare!". Esclamo, prendendola per il braccetto. "Oh signorina io mangerò dopo". Se ne esce poi,  facendomi aggrottare la fronte. "Come dopo? Mi lasci sola con quell'antipatico?" Sbuffo facendola ridere. "Ho i miei orari signorina e poi dovete solo mangiare e magari provare a parlare, visto che prima ci siete andati giù pesanti". Dice facendomi l'occhiolino.

E qui penso che sono diventata un vero e proprio peperone.

"Cazzo". Impreco tappandomi subito la bocca, facendola ridacchiare. "Non preoccuparti cara, sono abituati. Pensa che lui fa attività fisica-" Fa il gesto delle virgolette, facendomi intendere qualcosa di più stimolante per lui. "Con Rachel Anderson". Dice facendomi sentire improvvisamente un vuoto dentro di me.

"Chi è?" Domando cercando di nascondere il mio interesse nel sapere con chi va a letto quello stronzo.

Ma a quanto pare Veronica se ne è accorta e infatti gli spunta un piccolo ghigno, avvicinandosi un poco per poi dirmi..
"Si conoscono da anni e sono anni che è la sua amante signorina". Dice facendomi deglutire.
"Amanti di sesso?" Domando guardandola, che nel mentre annuisce.

"Si e ogni volta che viene vanno sempre nella stanza blu". Aggrotto la fronte. "Che c'è lì dentro?"
"Questo non posso dirle nient'altro. Se arriverete in un punto di intimità come quella della signora Anderson, lo scoprirete da sola". Detto ciò mi fa l'occhiolino.

Sbuffo mettendomi le braccia conserte.
"Quanto sei misteriosa Veronica".
"A me piace esserlo". Ridacchia contagiandomi.

Quando arriviamo nel grande salone, noto il lungo tavolo apparecchiato con tutte le buonissime pietanze che ha preparato Veronica

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Quando arriviamo nel grande salone, noto il lungo tavolo apparecchiato con tutte le buonissime pietanze che ha preparato Veronica. "Dai guarda". Punto il dito. "Hai preparato un sacco di cose, in due non riusciremo mai a mangiare tutto e poi sarebbe un peccato buttare via tutte queste delizie". Dico speranzosa che mi dica di sì.

Non posso e non voglio mangiare da sola con quel maniaco. Non dopo quello che è successo.

"Signorina non si preoccupi, mangerò dopo" Cerca di convincermi, però non facendo nessuno effetto. Poi il suo sguardo si sposta dal mio  per guardare dietro di me. "Buona sera signor Morgan, la cena è pronta".

E qui i brividi lungo la schiena non si risparmiano.

"Veronica puoi andare".
"No rimani qui". La trattengo girandomi verso di lui.

E lo trovo lì, in tutto il suo splendore, che mi guarda con quello a guardo serio e corrucciato, facendomi pensare a quanto sia sexy quando aggrotta la fronte in quel modo.

"Il personale non può condividere lo stesso pasto con noi White." Dice finendo di scendere le scale, per poi ritrovarsi davanti a me.
"Invece lei rimane qui e mangia con noi". Dico guardandolo male. "È una persona cazzo, che lavora dalla mattina alla sera senza mai fermarsi, è stanca e ha delle occhiaie che tra un po' cadono a terra per quanto si stia sforzando nel fare tutto giusto, voglio premiarla e ringraziarla per questo e soprattutto..." Lascio la frase in sospeso avvicinandomi verso il suo orecchio.

"Nel sopportare te". Sussurro a denti stretti, facendolo rimanere senza fiato. "Veramente?" Ghigna, avvicinandosi questa volta lui, facendomi indietreggiare. "Sei così maledettamente sfacciata ragazzina, così tanto che in questo momento vorrei prenderti e romperti il culo finché non hai capito come portarti con me". Sgrano gli occhi con il cuore a mille.

"Ti romperò io il culo Morgan se non la finisci di parlarmi in questo modo". Dico allontanandomi da lui, per poi guardare Veronica scioccata.
"Se Veronica non cena non ceno neanche io".
"Si che ceni White"
"Signorina White, deve mangiare e io devo tornare a lavoro". Si intromette poi Veronica, facendomi voltare verso di lei aggrottando la fronte. "No Veronica, mi è passata la fame". Lascio la presa del suo braccio della domestica rendendomi conto che sto facendo la bambina viziata.

"Siediti". Se ne esce poi arrogante lo stronzo. Mi volto verso di lui con un sopracciglio alzato.
"Non prendo ordini da te Morgan" Sussulto quando sbatte la mano sul tavolo improvvisamente. "Ho detto siediti". Ora la sua voce è cupa. I suoi occhi penetranti mi guardano dritti negli occhi, senza sbattere ciglia, non tralasciando nessuna emozione, solo gelo in quelle due iridi.

"Pensi veramente che mi farò sottomettere da uno come te?" Domando cercando di contenere la mia rabbia. "Ti sbagli di grosso". Finisco la frase con gli occhi brucianti.

Che cazzo mi prende?

"Se vuoi veramente che io venga a vivere con te per quello stupido contratto...non sono disposta minimante a stare ai tuoi ordini". Stringo i pugni della mia mano, volendo andarmene da qui.

Scappare lontano da lui come sempre.

"Voglio andarmene". Abbasso la testa dicendo ciò, facendo calare completamente il silenzio.

Fino all'ultimo secondo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora