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Allison

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Allison

"Dannazione!" Sobbalzo quando Tyler lancia il quaderno per terra. "Cazzo non ci riesco" Mette le mani sui capelli stropicciandoli frustrato. "Tyler diamine, siamo in biblioteca ci vuoi per caso farci cacciare?" Lo rimprovera Natalie dandogli uno schiaffo dietro alla nuca, facendomi ridacchiare. "Cazzo non riesco a concentrarmi non dopo quello che è successo ieri sera".

Appena sento quella frase io e la mia migliore amica ci guardiamo a vicenda confuse.

"Che è successo ieri sera Ruiz?"

"Già cosa è successo?" Mi appoggia Natalie avvicinandosi a lui. Noto che sbianca e poi arrossisce di colpo. "Oh qui mi sa che il nostro piccoletto non ci ha detto nulla". Lo prende per il culo la mia Natalie. "N-Non è successo niente lo giuro!" Grida facendo lamentare parecchie persone. "Usciamo da qui e andiamo al bar dell'università". Propongo facendo annuire Natalie e Tyler poco convinto.

Quando arriviamo ci mettiamo subito seduti su un tavolo dove accanto c'è la finestra facendo vedere fuori dal bar. "Allora Tyler Ruiz racconta immediatamente". Dice determinata la nostra amica facendomi ridere.

Ci sono secondi di silenzio e poi finalmente si decide a raccontare, facendomi rimanere scioccata. "Aspetta hai scopato con Chase? Il Chase che conosciamo tutti?". "Zitta! Noi eravamo brilli e la mattina dopo, quando mi sono svegliato sul suo letto sono scappato dalla paura". Dice per poi sospirare. "Scusami Alli, non volevo fare una cosa del genere a tuo cugino, ma in quel momento non sapevo cosa fare". Dice dispiaciuto. In tutta risposta faccio un piccolo sorriso.

"Posso capire come ti sei sentito e va bene, ma dovresti parlarne con lui". Gli consiglio prendendolo per mano. Annuisce facendomi sorridere. "Questo pomeriggio lo vengo a trovare in palestra, se volete potete venire". Dico cambiando argomento. "Verso a che ora?" Domanda la mia amica.

"Per le quattro".

"Per quell'ora non posso proprio, ho da fare con i miei". Dice Natalie facendomi semplicemente annuire. "Neanche io, devo continuare a studiare per l'esame se no sono morto". Dice Tyler facendoci ridacchiare. "Va bene allora come non detto ci vado da sola". Sospiro.

Siamo rimasti in quel bar per una buona oretta e non abbiamo fatto altro che parlare di Tyler e di Chase. Natalie già lo sospettava ma io no, non me ne ero mai accorta che il nostro piccoletto, avesse una cotta per lui per ben cinque anni. Ma per quanto riguarda mio cugino, invece non si sa cosa provi veramente per Chase.

Non so se lo consideri come un fratellino oppure qualcosa di più.

Arrivo davanti alla palestra, facendomi fare un grande sospiro per poi entrare

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Arrivo davanti alla palestra, facendomi fare un grande sospiro per poi entrare. Spingo la porta e rimango sorpresa dalla grandezza di questo posto. mi incammino andando verso alla sala da box, dove li invece sento vari imprechi, e rumori dei sacchi. Dopo un pò intravedo mio cugino parlare con Morgan. Chase subito dopo, ricomincia ad allenarsi, mentre Morgan sta a braccia conserte, concentrato su di lui. Vede ogni mossa che fa, la forza che mette quando mio cugino da i pugni sul sacco da box, correggendolo però ogni tanto, magari per la posizione, per la velocità dei pugni e cose così.

Indossa una tuta grigia e una canotta nera, facendo evidenziare i suoi muscoli possenti e virili. Capisco bene perché le donne dicono certe cose su di lui. Ma più lo guardo più penso che non sia uno come tanti. Ha quel qualcosa nel suo sguardo che nessuno però ha mai notato.

Continuo ad esaminarlo facendomi ripensare ancora a quel bambino del parco. Non so perché sto insistendo tanto con questo pensiero, ma forse potrebbe dire qualcosa, potrei aver ritrovato quel bambino bellissimo che se ne è andato via quel pomeriggio e non è più tornato.

"Ei Allison sei arrivata!" La voce di mio cugino mi fa risvegliare dai mie pensieri facendomi schiarire la voce. Si avvicina verso di me facendomi un grande sorriso affannato. "Aspettami li su quella panchina, vado a farmi la doccia e poi andiamo." Annuisco, dando un occhiata dietro di lui, dove c'era Morgan, ma è completamente sparito.

Mi sento leggermente agitata e non so di preciso per quale ragione, perciò mi siedo facendo dei respiri profondi, per prendere il telefono e smanettare qua e la su varie applicazioni per passare il tempo. "Tu ragazzina". Una voce che non conosco mi fa alzare lo sguardo su un ragazzo. "Sei sopra ai miei pantaloni". Dice scorbutico facendomi subito alzare da li. "Oh si scusami". Glie li prendo ma prima di darglieli me li strappa via dalle mani e poi li butta per terra.

Sussulto.

Mi guarda dall'alto verso il basso leccandosi le labbra compiaciuto. "Bhe una signorina proprio qui in questo posto così come dire- Fa finta di pensare- rude e per niente adatto ad una fanciulla come te, non si vede tutti i giorni in un posto come questo". Si avvicina verso di me lentamente, facendomi fare un passo indietro. "Stammi lontano". Dico stringendo i pugni cercando di mantenere la calma e di non urlare. Ma lui sembra eccitato nel vedermi così decisa che continua ed avanzare verso di me.

"Non ti farò niente principessina". Parla prendendomi per il culo. Con il cuore in gola mi guardo in torno, cercando che qualcuno ci stia vedendo, ma nessuno a quanto pare si muove o ci guarda. "Pensi che qualcuno ti verrà a salvare? Non credo proprio, qui sono il più forte di tutti quei bambocci".

Guardo dietro di me e noto una porta semichiusa.

Chiudo gli occhi appena la vedo e prego di riuscire a raggiungerla. Così di scatto mi volto correndo verso la mia momentanea salvezza e prima che mi possa raggiungere la chiudo a chiave, appoggiandomi poi contro la porta con il fiatone. "Lo sai che quando uscirai io ci sarò vero?" Dice ridendo facendomi rabbrividire dalla paura. "Rimarrò qui buono buono solo per te-"

"Ragazzina che ci fai qui?" Mi irrigidisco appena sento quella voce che mi tormenta ormai da giorni. Alzo lo sguardo vedendolo davanti a me, sudato con solo i pantaloncini a dosso. Non riesco a dire nulla, mi limito solo a fissarlo pietrificata. "Sparisci di qui immediatamente". Lo sento ringhiare spazientito.

Se fosse stato per me lo avrei già fatto, ma qui fuori mi aspetta quella montagna pervertita.

"Non posso". Dico ferma cercando di non tremare. Lui invece mi guarda da capo a piedi accigliato dalla mia risposta. Così si avvicina lentamente verso di me facendomi deglutire. "Ho detto esci dal mio spogliatoio". Dice ancora mantenendo a stento la sua irritazione.

Ad un certo punto chiude gli occhi facendo un respiro profondo, per poi avvicinarsi ancora verso di me, appoggiando poi la sua mano di lato della testa. Io ormai sono incollata alla porta, mentre lo guardo dall'alto.

Così vicino mi fa pensare proprio a quel bambino.

"Cosa devo fare per farti capire di andartene che se no ti prendo e ti caccio fuori a calci in culo?" Domanda guardandomi con quello sguardo gelido e buio. "Ho detto che non posso". Dico ancora, ricordandomi di quel maniaco li fuori. "E dimmi come mai? Vuoi per caso fare qualcosa di indecente con me?". Ghigna facendomi storcere il naso, da quella presa per il culo. "E cosa te lo fa pensare che io voglia fare qualcosa di indecente con te?". Dico prendendo un pò di coraggio per perdere tempo, fino a quando mio cugino non ha finito di prepararsi.

"Molto semplice"

"Illuminami"

"Dalla prima volta che mi hai visto ragazzina..."

Fino all'ultimo secondo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora