"Cazzo cazzo cazzo!" Cammino da una parte all'altra arrabbiata e frustata. Appena ho visto il suo viso sporco e mal ridotto, l'ho subito portato al pronto soccorso e ora io e Natalie siamo qui in un piccolo salottino ad aspettare che ci dicano qualcosa.
Ho provato a farlo parlare mentre raggiungevo l'ospedale, ma lui continuava a balbettare impaurito, con quei due occhioni sgranati, mentre Natalie cercava di farlo calmare in tutte le maniere. Neanche abbiamo pensato di dirlo ai suoi genitori, sapendo che loro sono partiti proprio ieri per l' Italia, ma abbiamo preferito di non dirlo. Ma se sfortunatamente ci dicessero che è più grave di quanto credevamo allora tocca chiamarli.
I lividi nelle braccia. un livido sull'occhio destro. Dei segni rossi sulla gola. Il labbro spaccato, e il corpo delicato ferito e pieno di altri lividi e segni rossi. Come è potuto succedere? Dovevo essere li, dovevo difenderlo o scappare con lui, ma non ero li, ero insieme alla mia famiglia che ridevo e scherzato con loro, nel mentre Tyler era stato abusato da quel figlio di puttana.
Alliot Scott.
Al solo pronunciare quel nome, mi viene solo da vomitare. Non pensavo che potesse arrivare fino a questo punto. Sono due anni che non gli è mai stato indifferente nei confronti di Tyler, mi ricordo come prima era così gentile con lui, così disponibile per aiutarlo e allo stesso tempo per stare insieme a lui il più possibile. Ma da quando ha scoperto che Tyler ha una cotta per Chase tutto è cambiato. Infatti è da un anno che cerca di rendere la vita impossibile a mio cugino. Ha cominciato a prendersela con lui su di tutto.
Continuava a sfidarlo, continuava a provocarlo, continuava a lanciargli le peggio parole, ma Chase non ha mai reagito e ad Alliot non gli stava bene. Più il tempo passa più diventa violento nei confronti di Chase e ora di Tyler.
Scuoto la testa per la situazione così complicata e così disgustosa.
"Natalie". Quando mi volto verso di lei, la ritrovo già guardarmi preoccupata. Tiro su il naso, mentre i miei occhi cominciano a pizzicare. "Ho paura per Tyler". Dico scacciando una lacrima, pensando al nostro amico. "Alli". Si avvicina abbracciandomi facendomi ricambiare la leggera stretta.
"Anche io ho paura per lui, ma dobbiamo pazientare e aspettare."
"Voglio denunciare quel bastardo". Dico allontanandomi di poco. "Lo so e lo farei anche io, ma questo aspetta a Tyler non a noi" dice prendendomi le guance. "Lui avrà bisogno di noi, più di prima e dobbiamo concentrarci sul nostro piccolo amico e dobbiamo fargli ritornare quel sorriso che ci piace tanto". Dice facendomi sorridere trovandomi pienamente d'accordo con lei.
E' vero. Dobbiamo fare tutto questo per lui anche se sarà difficile.
"Allison!". La voce di Chase mi fa voltare verso di lui. Guarda da una parte all'altra facendomi intuire che ci sta cercando. "Siamo qui". Alzo la mano per farmi vedere. "Dov'è Tyler? Vi hanno detto qualcosa? Sta bene?!" Dice tutto questo prendendomi per le spalle nervoso. "Chase tranquillizzati un attimo pure tu. Siamo già agitate no. Stiamo aspettando una risposta e tra poco ce la diranno".
Dopo aver sentito quelle parole, fa un sospiro per poi lasciarmi andare, facendomi scoprire un altro volto di Chase. Lo noto dalla sua espressione. "Chase che hai?" Domando. Il viso è spento, i suoi occhi sono cupi non facendo trasparire nessun sentimento, mentre le sue mani sono chiuse a pugno e il suo respiro è accelerato.
Ok è incazzato.
"Chi è stato?" Domanda con voce stretta e bassa evitando la mia domanda, facendomi venire i brividi lungo la schiena. "Che cosa vuoi fare appena ti dico nome e cognome? Vuoi picchiarli?" Domando guardandolo dall'alto cercando di farlo ragionare. "Si".
Quel si secco non me l'aspettavo. "Ah si? E pensi che dopo aver fatto una cosa così idiota Tyler ne sarebbe contento?" Domando mettendo le mani sui fianchi, sbattendo il piede in disappunto. "E allora cosa devo fare eh? Dimmelo?" Dice arrabbiato e amareggiato.
Posso capire che ci tiene a lui e posso capire che è molto protettivo nei suoi confronti, ma se facesse una cosa così idiota Tyler si arrabbierebbe molto e sinceramente non ne vale la pena adesso.
"Devi aspettare qui Chase. Se sapevo che avresti avuto questa reazione, non ti avrei mai chiamata, ma ora devi stare con i piedi per terra e fare due respiri profondi finché non ci diranno come sta, chiaro?" Dico rimproverandolo.
"Tua cugina ha ragione".
Con un sospiro esausto si mette seduto, appoggiando i suoi gomiti sulla coscia. "Scusatemi ma non riesco a mandare giù che qualcuno abbia potuto toccare il piccoletto." Dice facendo poi una risata amara.
Dopo una lunga attesa finalmente il dottore ci raggiunge dicendoci che non ha subito nulla di grave e che può tornare a casa anche questa notte. "L'unica cosa ragazzi, deve prendere queste pasticche che gli allevierà il dolore e inoltre deve cambiarsi ogni due giorni la fasciatura, per almeno due settime". Annuiamo sollevati dalla buona notizia. "Ora dov'è?" Domanda mio cugino. "Nella stanza duecento a cambiarsi". Dice sorridendoci.
E senza dire una sola parola Chase corre raggiungendo il nostro amico.
"Che ne dici? Tutti a casa tua?" Domanda la mia mica questa volta sorridendo. "Si ma guai a te se domani mattina mi prendi il budino al cioccolato". Gli punto un dito a dosso minacciandola, mentre lei scoppia in una fragorosa risata. "Lo farò senz'altro". Mi fa l'occhiolino facendomi innervosire.
"Ok allora considerati già morta stronza" .
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Fino all'ultimo secondo
RomanceAllison White, una giovane donna universitaria di 21 anni, incontra il lottatore di box più famoso di tutta New York, Aron Morgan. Lui è conosciuto soprattutto perché è il figlio del milionario John Morgan. Il ragazzo ventottenne ha nel profondo un...