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Dopo aver parlato finalmente con Chase, me ne approfitto e vado in biblioteca a studiare per l'esame che verrà nei prossimi giorni

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Dopo aver parlato finalmente con Chase, me ne approfitto e vado in biblioteca a studiare per l'esame che verrà nei prossimi giorni. Non voglio neanche pensare che potevo tranquillamente andare a casa e dormire fino a sera invece di stare qui a studiare.

Appena entro in biblioteca, una senso di pace mi riempie sia il cuore che le mie narici, al sentire il l'odore dei libri e dal caldo ambiente che mi circonda.

Quasi quasi invece di andare a dormire mi leggerei qualcosina.

Così mi do da fare e vado dritta ai grandi scaffali pieni di libri di ogni genere. Al solo guardare questi scaffali, mi viene voglia di prendere tutto quanto. Diciamo che sono un amante della lettura, e mi piace tantissimo leggere a casa sotto la pioggia, oppure in un bar mentre faccio colazione.

Ma ritorno con i piedi per terra, e ricordo che ho chiesto al professore, dove potevo trovare alcune definizioni, che né sui libri né su internet ho trovato. Così mi ha consigliato proprio di andare qui a cercare nel quarto settore un libro specifico, che potrebbe aiutarmi.

Lo cerco per svariati minuti fino a quando, verso al sesto scaffale lo intravedo in mezzo ad un romanzo che a quanto vedo dalla copertina, si tratta di Romeo e Giulietta.

Che ho letto tra l'altro.

E un altro libro che pare sia totalmente di un altro genere. Così dopo aver preso una scala per arrivare fin lassù, salgo facendo molta attenzione a non cadere. "Accidenti". Impreco quando non riesco a prendere il mega librone con tutta la scala.

Eppure non sono così bassa dannazione.

Mi metto in punta di piedi, cercando di avvicinarmi il più possibile con tutte e due le mani, per prenderlo e non farlo cadere, con me insieme. "Signorina ha per caso bisogno di aiuto?" Una voce dolce e femminile, raggiunge le mie orecchie, facendomi voltare verso ad una donna bellissima. "No grazie mille, posso farcela". Dico con poca convinzione.

La bellissima bionda, mi guarda preoccupata, ma non ci faccio molto caso e continuo imperterrita ad avvicinarmi verso il librone, fino quando con una mano riesco a prenderlo. "Finalmente!". Esclamo euforica.

Con un sospiro di sollievo, lo prendo, ma facendo questo il libro cade all'indietro, facendomi perdere l'equilibrio. "Signorina!" La donna bellissima, corre in mio aiuto, ma delle braccia possenti, mi prendono al volo, facendomi fermare il cuore in quel momento. "Grazie mille". Dico con il cuore a mille per la paura di cadere e di rompermi qualcosa. "Oh non c'è di che cappuccetto rosso".

Sgrano gli occhi.

Quella voce.

Quel fottuto e fastidioso nomignolo.

Alzo gli occhi incontrando quelli di Aaron Morgan.

Aspetta-

Che cazzo ci fa qui?!

Mi affretto a scendere e prendere subito le distanze da. "Signorina sta bene?". La voce della bellissima donna, interrompe il breve sguardo che ci lanciamo addosso. "Si sto benissimo grazie". Le rivolgo un caloroso sorriso, cercando di tranquillizzarla. "Bhe è tutto merito mio". Sussurra vicino al mio orecchio, facendomi allontanare ancora di più. "Tu invece non parlarmi". Dico con tono freddo e minaccioso.

Noto il suo sguardo attento, ma allo stesso tempo sembra anche divertito dalla situazione. "Che maleducata, eppure ti ho salvato la vita". Dice con un ghigno mentre si appoggia con mani conserte, facendo evidenziare i suoi muscoli nascosti dalla maglietta bianca attillata. "Qualsiasi cosa sono dietro al bancone". Si intromette la donna, molto interessata a guardare quello stronzo.

Quando se ne va, stringo i pugni innervosita. "Mi segui per caso?" Gli domando, raccogliendo il libro. Questa volta la sua faccia da cazzo sexy, si trasforma facendomi rabbrividire. Sembra come se è arrabbiato tutto dun tratto. Il suo sguardo continua ad attirare la mia attenzione, come se mi stesse manovrando in qualche modo.

Deglutisco.

Devo andarmene.

"Hai visto James?" Mi domanda, fronteggiandomi, facendo nuovamente mancare il respiro per quanto siamo vicini. "No e poi stai lontano da me". Le dico allontanandomi di nuovo.

"Ti intimidisco così tanto?" Si avvicina ancora verso di me, con aria maledettamente sicura che mi fa tremare le gambe. "Tu? Intimidirmi? Sei fuori strada". Gli rispondo, con tono scocciato e piuttosto innervosito. Mi guarda ancora con quell'espressione da cane incazzato. Si avvicina ancora e ancora, mentre io continuo ad indietreggiare. "Che cosa vuoi da me stronzo?" Lo sfido cercando di rimanere con lo sguardo fisso nel suo.

Ma da lui non ottengo nessuna risposta, solo un ghigno soddisfatto, che vorrei tanto tirargli un pugno in pieno viso. D'un tratto con la schiena, tocco la porta che inaspettatamente si apre facendomi quasi cadere. Mi affretto ad uscire di li, ma lui mi blocca il passaggio facendomi indietreggiare ancora. "Sei entrata nella tana del lupo cattivo cappuccetto rosso". Dice con la voce rauca e maledettamente sensuale. " Ti stacco le palle se non la smetti di chiamarmi in quel modo". Le rispondo, mettendo le mani conserte, cercando di essere il più indifferente possibile.

"Sai cappuccetto rosso, se io accettassi la tua offerta..." Si avvicina fino a intrappolarmi con le mani vicino alla testa, appoggiandole sul muro, facendomi mancare il respiro. "Potrei punirti a modo mio". Sussurra vicino all'orecchio. " Potrei farti tremare quelle gambe..." Mi lecca l'orecchio, facendomi mancare il respiro. "Smettila".

"Potrei baciare le tue labbra, fino a farle gonfiare dal piacere, e farti impazzire fino a stordirti". Continua prendendomi per i fianchi, facendomi venire dei brividi, appena la mia maglietta, piano piano si tira verso su, grazie alle sue grandi mani gelate.

Il mio petto fa su e giù, scontrandosi più volte con il suo duro. "Ma devo aspettare prima di arrivare a questo, perché potrei farti davvero male in questo momento, e non puoi capire quanta voglia ho di farlo."

Non riesco a parlare ne a fare qualcosa per allontanarlo da me.

In che guaio mi sono cacciata?

Fino all'ultimo secondo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora