Tyler
"Chase rallenta". Dico per la millesima volta appena usciamo fuori dai parcheggi, sotto gli occhi di tutti che ci guardano incuriositi.
"Entra in macchina". Mi dice appena raggiungiamo la sua auto. "Non ci entro". Le dico innervosito da tutta questa assurda confusione. Non può fare così da un momento all'altro. Non può ridurmi in questo modo, come se niente fosse. Non dimentico le sue parole."Tyler se non entri ti prenderò con forza". Dice stringendo la portiera della macchina spazientito e incazzato.
Non lo capisco a questo stronzo. E ha anche la faccia tosta di essere incazzato? Dovrei essere io quello incazzato non lui.
Voglio andarmene a casa da solo e rinchiudermi in stanza per il resto della giornata.
Voglio stare solo.
Per una settimana mi ha evitato e ora se ne esce dal nulla così. E poi quelle parole pronunciate davanti mezza università, mi fanno venire dei brividi...
E il cuore mi trema.
E solo Dio sa quanto odio sentire questa emozione nei suoi confronti.
"Bene". Dice chiudendo lo sportello, facendo poi il giro per raggiungermi. E senza attendere due secondi mi prende per i fianchi, e neanche il tempo di spingerlo via e di correre lontano da lui, improvvisamente mi ritrovo le sue labbra incollate sulle mie, facendomi mancare il respiro dalla sorpresa e dal cuore che ora mai se ne è andato a farsi fottere.
Le sue labbra piene si muovono sulle mie, mandandomi in confusione. Cerca in tutti modi di farmele socchiudere, ma io cerco di non cedere. Emette un gemito frustrato, fino a quando la sua grande mano prende tutte due le guance, riuscendo così a schiuderle e ad affondare con prepotenza dentro la mia cavità orale.
E qui posso morire in pace.
Senza accorgermi, inizio a ricambiare il bacio. Non so cosa sta succedendo intorno a me, ma non sento più niente. Stringo la sua camicia, mentre lui mette la gamba in mezzo alle mie facendomi gemere vergognosamente. I nostri respiri affannosi, Le nostre lingue giocano tra loro, le sue grandi mani che mi tengono stretto a lui, come se avesse paura che da un momento all'altro possa scappare lontano da lui, il mio cuore che batte veloce, e la lussuria che piano piano fa capolinea tra di noi.
"Ma quello è Baker e Ruiz?!"
"Cazzo ma stanno insieme?!"
Sgrano gli occhi, appena mi rendo conto, che siamo nel parcheggio e le voci delle ragazze mi fanno tornare nella realtà.
Cerco di spingerlo via, mettendo le mani sul suo petto, ma lui non vuole e mi stringe ancora di più, fino ad intrappolarmi tra il suo corpo e la macchina. Le sue labbra tentatrici, si muovo meravigliosamente come se fossero state create apposta per essere baciate e venerate.
Stringe ancora di più la presa quando tento un altra volta di staccarmi da lui, ma mi ritrovo in punta di piedi per colpa sua e per colpa di quelle bastarde.
Fortunatamente quando ritento di spingerlo, si allontana, appoggiando la fronte sulla mia. I nostri respiri sono pesanti e dentro di me ho mille sensazioni messe insieme, mi fanno girare la testa al solo pensarci.
"Piccolo fatti baciare cristo". Dice digrignando i denti, schiacciandomi ancora di più facendomi mancare l'aria.
Deglutisco.
"C-Chase uno ci stanno tutti fissando-"
"Non me ne frega un cazzo."
Risponde rude, facendo tremare le mani, che sono appoggiate sul suo petto.
"E poi non te lo meriti". Le dico con la testa bassa, mentre lui si tira indietro, continuando però a tenermi tra le sue braccia sicure."Lo so che non me lo merito, ma ti voglio dimostrare che sono stato un coglione e che ti voglio". E a quelle parole il mio cuore rinasce. Ma no non ci devo credere, sono tutte stronzate. "Se mi vuoi allora dovrai sudare per avermi Chase Baker". Dico queste parole balbettando.
Cazzo.
"Guardami".
"No".
"Piccolo guardami". Mi chiama con quel nomignolo che mi fa solo che arrossire. "Se non mi guardi negli occhi ti infilo un altra volta lingua in gola". Si guarda intorno soddisfatto di aver creato abbastanza spettacolo. "E sai che non me ne frega un cazzo se ci sta guardando tutta l'università". Sussurra vicino al mio orecchio facendomi trasalire.
"Chase!" Alzo gli occhi e lui mi da un bacio a stampo. "Ora possiamo andare".
Allison
Leggo la notifica ed è mia madre che mi a mandato un messaggio. E quanto pare è incazzata. E non lo dico perché sono paranoica, ma perché ogni volta che lo è mi chiama per nome e cognome, è un campanello di allarme.
Allison White, torna subito a casa!
"Natalie mi sa che non possiamo più fare una cena fra donne". Le dico sbuffando dispiaciuta. Lei distoglie lo sguardo dal suo di cellulare e subito dopo fa un labruccio.
"Perché?!"
"Perché mia madre è incazzata e vuole che io torni subito a casa".Sbuffa una risata.
"Allison ai ventun'anni-" ma la stoppo già sapendo dove vuole arrivare. "Lo so ma se non vado mi ammazza". La stronco dandogli un bacio sulla guancia come per chiedergli scusa, scappando subito via.
Appena imbocco il parcheggio, mi dirigo verso la macchina, entro e metto subito in moto, mentre comincio a pensare a cosa io abbia fatto per farla incazzare.
Cerco però di concentrarmi e di non sbattere da qualche parte, visto che già alle sei è buio pesto e le luci in questo maledetto parcheggio non ci sono.Ma dico io ma è da denuncia.
Accendo così i fari sia sopra che sotto, facendomi vedere finalmente meglio, mentre abbasso il finestrino per sentire la solita aria fredda dell'inverno.
"Sei uno stronzo!" Ad inprovvisi, sento una voce molto familiare urlare come un pazzo. "James non puoi capire". Sento dire da una voce sconosciuta chiamare il nome del mio amico.
Mentre percorro la strada per andarmene noto un uomo che stringe il braccio di un James piangente....
Spazio autrice:
Spero che vi stia piacendo la storia!
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Fino all'ultimo secondo
RomanceAllison White, una giovane donna universitaria di 21 anni, incontra il lottatore di box più famoso di tutta New York, Aron Morgan. Lui è conosciuto soprattutto perché è il figlio del milionario John Morgan. Il ragazzo ventottenne ha nel profondo un...