Dentro la macchina c'è solo un imbarazzante silenzio. Io che in silenzio in bocco la via che porta verso casa sua, mentre lui continua a guardare fuori dal finestrino, continuando a piangere silenziosamente.
Non so chi era quel bastardo ansi, appena mi sono avvicinata, lui se ne era già andato, lasciando James da solo piangente. Ho provato a farlo parlare, ma tutto quello che ho ricevuto è stato solo un "Voglio tornare a casa". Niente di più niente di meno. Dopo aver svoltato un altra volta, una fila di ville, appaiono una diversa dell'altra, fino a quando non vedo la villa dei Morgan, fermandomi poi davanti al cancello.
Mi lascio andare sul sedile, per poi fare un lungo sospiro. "James ti prego parlami". Me ne esco all'improvviso, sentendolo tirare su con il naso. "Non ho voglia di parlarne Allison". Dice mentre si asciuga le lacrime silenziose e sofferenti. "Grazie per il passaggio". Continua abbassando la testa non volendo farsi vedere.
Dal cruscotto le prendo un pacco di fazzoletti, che poi glie ne do uno, cercando di non incazzarmi e di essere il più paziente possibile. "Soffiati il naso e basta piangere al meno. Non mi piace vederti così James". Alza gli occhi incontrando i miei, per poi prendere un fazzoletto e fare quello che gli ho detto. "Senti non so chi era quello stronzo e non so di che cosa stavate parlando-"
"Fatti gli affari tuoi". Dice all'improvviso parlandomi sopra, cogliendomi di sorpresa. Ci sono vari secondi di silenzio, dove nessuno dei due parla. Io ancora scossa per quello che è appena successo, e lui invece continua ad asciugarsi le lacrime, fino a quando non apre la portiera della macchina uscendo subito dopo, senza salutarmi.
Lo guardo aprire il grande cancello, fino a quando entra allontanandosi fino a non vederlo più.
Rimango ancora li ferma incredula di quello che è appena successo. L'ho visto fragile e cercava in tutti i modi di reprimere quel dolore, perché c'ero io. "Porca paletta!" Mi metto una mano sul petto spaventata, appena mi squilla il cellulare. "Figlia in grada non ho tutta la notte! Muoviti". Risponde gelida, facendomi stranire. Gli sto per chiedere, per quale motivo è così incavolata, ma attacca facendomi rimanere di sasso.
"Porca miseria, ma che hanno tutti quanti oggi!?" Dico esasperata.
Con un altro millesimo sospiro e altre preghiere, scendo dall'auto e vado dritta a casa mia. Quando arrivo, vedo mia madre spazientita guardare l'orologio più volte. "Mamma". Mi avvicino sperando che posso aprire la porta di casa mia e di non essere uccisa prima del dovuto.
Non ricambia il saluto e questo è un cattivo segnale.
Quando apro la porta con un grosso sospiro mi tolgo la giacca.
"Vuoi qualcosa?" Le domando, cercando di essere tranquilla."Allison White".
Eccola.
"Cosa ho fatto?" Domando prendendo nel frattempo un bicchiere d'acqua. "Oggi pomeriggio è arrivata questa lettera a casa".
Dalla borsa, tira fuori questa busta, lanciandomela sul bancone della cucina. Aggrotto la fronte prendendola e subito leggo il contenuto.Lettera:
Visto che sono stato così gentile, da mandarti anche una lettera sotto consiglio del mio avvocato, ho deciso di accettare la tua offerta, e ora come ora sai benissimo che non puoi tirarti indietro e dovrai stare alle mie regole.
Dopo questo, ti ho lasciato il contratto e le regole che dovrai seguire nei prossimi giorni. Ora tocca a te se decidere di farlo oppure no, ma sappi che ti sei cacciata in grossi guai.
.AM.
Deglutisco.
Ora ho una altra motivazione per far fuori quel bastardo. "L'hai letta?" Le domando, cercando di non far vedere il mio panico. "No si è presentato un bellissimo uomo sotto casa, e mi ha detto un paio di cose e poi mi ha dato questa lettera". Risponde sedendosi sul divano, facendomi fare la stessa cosa.
Le mie mani sudano.
"E cosa ti ha detto?"
"Voleva sapere se eri in casa e io gli ho spiegato che vivevi da sola. Gli ho chiesto cosa voleva, e lui insieme al suo avvocato mi hanno spiegato, attraverso a dei documenti che certificavano che non erano due squilibrati."
Fa due respiri profondi, come se volesse contenere la felicità e la paura allo stesso momento. "A quanto pare sei destinata a sposarti con Aaron Morgan".
Sgrano gli occhi. "Ma che cazzo stai dicendo?!" Esclamo scioccata. "Allison modera le parole". Mi ammonisce mia madre, facendomi alzare gli occhi al cielo. "Senti mamma questo è un'assurdità, io non sposerò mai quell'uomo". Le dico alzandomi incredula. "Non lo decido io questo. Lo sai che in passato è successo-"
"Non voglio parlare.""Invece ascolti. Quella sera io e tuo padre abbiamo supplicato quell'uomo per salvarti la vita, se non fosse stato per lui tu a quest'ora non eri qui presente. Come potevo non accettare quella proposta? Non potevo lasciarti morire in quel modo, farti toccare in quel m-"
"Basta!" Il silenzio cala su noi due, mentre io cerco di darmi una calmata.
"Scusa". Le dico pentendomene di questa uscita. Ricordo benissimo quel giorno, ma non pensavo che lui avesse fatto una cosa del genere per salvare me. "Perché prima eri arrabbiata?" Gli domando cercando di ricompormi. "Perché mi hai nascosto che inizierai a lavorare per lui!" Esclama facendomi sgranare per la seconda volta gli occhi.
Ma questo allora è un incubo.
"Chi cazzo ti ha detto questa cazzata?"
"Cara me l'ha detto lui ovviamente".No questo io lo devo veramente ammazzare di botte. "Mamma senti ora voglio riposare. Continueremo a parlarne un altro giorno". Le dico mettendo una mano sulla fronte, stanca e incredula. "Oh si certo cara, ti lascio per ora. " Mi fa l'occhiolino per poi abbracciarmi.
E' decisamente un incubo tutto questo.
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Fino all'ultimo secondo
RomanceAllison White, una giovane donna universitaria di 21 anni, incontra il lottatore di box più famoso di tutta New York, Aron Morgan. Lui è conosciuto soprattutto perché è il figlio del milionario John Morgan. Il ragazzo ventottenne ha nel profondo un...