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"Non dire stronzate"

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"Non dire stronzate". Butto la testa all'indietro, sentendo le sue dita muoversi ancora più veloci rispetto a prima. "Che scurrile che sei". Dice sbeffeggiandomi, facendo poi un ghigno. "Ma ormai è troppo tardi cappuccetto rosso". Dice mordendomi l'orecchio. "C-Che vuol dire?" Domando stringendo i pugni, sentendo di star arrivando all'apice del piacere. "Ho chiamato tua madre, proponendogli ciò e ha consentito senza battere ciglio".

Quelle parole.

Non può fare una cosa del genere giusto? Non l'ha fatto veramente?

Quella stronza non me ne ha neanche parlato. Ha preferito fare di testa sua.

"A-AH" Gemo, appoggiando le mani sulla porta, con il cuore a mille. "B-Bastardi!" Esclamo riferendomi sia a lui che a mia madre. Le sue dita si muovono ancora più veloci dentro di me, facendomi venire stremata.

Sto per accasciarmi per terra ancora incredula di quello che è appena successo, ma Aaron riesce a prendermi tra le sue braccia, facendomi sentire fastidiosamente al sicuro.

"Fa parte del contratto Allison, non puoi sottrarti se vuoi proteggere la tua famiglia." Se ne esce stringendo di più la presa, per poi uscire dal bagno.

"Voglio andare a casa mia". Dico scendendo dalla sua presa, sentendomi improvvisamente soffocata da lui e dalle sue parole.

"Ragazzina se farai la brava, questa assurda storia finirà al più presto, ma se non collabori non riusciremo mai ad avere quello che vogliamo". Se ne esce fronteggiandomi, mentre io voglio scappare e andarmene lontano da lui all'istante.

Sta succedendo tutto troppo in fretta. Non mi da modo di respirare. È frustrante.

Mi ha toccata. E io gli ho dato modo farlo.
Ogni volta che mi sta così vicino il mio cuore batte veloce. I suoi baci. I suoi respiri. Il suo sguardo tagliente non mi fanno capire più nulla.

"V-Voglio vivere la mia vita lontano da te Aaron, lontano da quel figlio di puttana di tuo padre. Non puoi veramente pretendere che io faccia quello che vuoi tu-" Non mi lascia finire la frase, che mi prende per le spalle e mi sbatte al muro. "Allora continui a non capire cazzo!" Mi urla addosso, facendomi sussultare.

Ma chi cazzo si crede di essere?

"No tu non hai capito un cazzo! Sono stufa di te, della tua arroganza, della tua apatia, del tuo essere stronzo e menefreghista. Sono stufa di tutta questa storia assurda, che pensa te, l'ho saputo solo tre mesi fa. Voglio che adesso levi quelle mani di dosso, e lasciarmi andare via lontano da te!" Urlo con le lacrime ormai uscite dai miei poveri occhi, insieme al mio respiro affannoso.

"C-Come puoi essere così stronzo con me e pretendere che io ti dica sempre sì, ogni volta che prendi una decisione?"

Finisco guardandolo dritto nelle sue iridi scure.

"Sono vent'anni che aspetto un minimo miglioramento nella mia cazzo di vita. Mia madre è rinchiusa ancora dentro a quella casa buia e tenebrosa, con mio padre al suo fianco. Con la paura che imprigiona quella donna nel andarsene, per colpa di quel figlio di puttana. Ha cacciato me fuori casa, e mi sono fatto il culo per arrivare a dove sono adesso, con lo scopo di avere una casa abbastanza grande per me, mio fratello e mia madre. Lontano da quel mostro cazzo. E invece cosa ho ottenuto? Un cazzo."

Dice mettendo le mani ai lati della mia testa, abbassandoci di qualche centimetro per arrivare alla mia altezza. "Perché non lo hai denunciato?" Fa una piccola risatina amara per poi rispondermi quasi come un sussurro.
"Mio padre è un multimiliardario, sai quanta gente di merda ha dietro?  Mia madre cazzo è osservata da quelle persone, e questo vale sia per me che per mio fratello". Dice facendomi rimanere dispiaciuta per lui.

"Ad entrambi ci serve questi matrimonio Allison". Sussurra toccando i miei fianchi privi di vestiti. Questa volta il suo tocco, rispetto a prima, è delicato, come se non volesse rompermi a mille pezzi. E questo mi fa impazzire.

"Tu per la libertà io per riavere mia madre e mandare dietro alle sbarre quel figlio di puttana". Continua appoggiando la fronte sulla mia, per fare un grande respiro.

Per la mia libertà.

Rimaniamo in silenzio per un pò di tempo, senza dirci nulla. Motivo? Non lo so neppure io, ma so che la sua vicinanza mi sta mandando a frantumi il cervello.  "A-Aaron, posso andare?" Domando con gli indumenti stretti tra le mie mani, appiccicati sul mio petto.

"Rimani qui questa notte".

"Aaron-" Non faccio in tempo a controbattere che lui mi ammutisce con un piccolo bacio. "Rimani questa notte e proviamo cappuccetto rosso". Se ne esce, passando il pollice lungo le mie labbra. "Non mi dai neanche il tempo di prendere una decisione stronzo." Sussurro, appoggiando le mani sul suo petto.

"Non faremo niente che tu non voglia, rimani qui sta notte e stai con me".

Dopo tutto quello che è successo, ho preso la decisione -anche se non completamente, visto che lui mi ha praticamente obbligato- di rimanere a casa sua

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Dopo tutto quello che è successo, ho preso la decisione -anche se non completamente, visto che lui mi ha praticamente obbligato- di rimanere a casa sua.

"Oh cazzo Alli! Non dirmi nello stesso letto?!" Allontano il telefono dal mio povero orecchio. "No Tyler, già è tanto che rimango questa notte". Dico guardando Veronica che sta preparando la cena, facendo nel frattempo avanti e indietro per guardare quelle prelibatezze li sul bancone.

" Alli lo sai che questa notte starete nello stesso letto e non in due letti separati si?"
Aggrotto la fronte quando sento quella frase da parte sua. "Tyler se anche ci provasse ad allungare le mani lo uccido all'istante e farò mandare tutto a puttane". Dico ripensando a quello che è successo qualche ora prima.

"James?" Domanda poi. "Sta con Chase a casa". Gli rispondo, sentendo un istante dopo un tonfo provenire dall'altra parte.

Fino all'ultimo secondoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora