{10}

135 8 0
                                    

Aaron

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Aaron

Una.

due.

tre.

Non importa quante donne entrano ed escono da questa stanza, non importa quanti corpi uso e riuso per sfogare il mio malessere, so solo che questo è una delle tante cose, dove ho il controllo, dove ho la piena libertà di prendere e di avere quello che voglio. Ma non solo il sesso mi fa sentire potente, anche tutto il resto.

La mia ricchezza e la box. Sono queste due che ne vado più fiero, ma il sesso è l'unico mezzo che mi può far calmare in qualsiasi situazione.

Una spinta, due spinte e un altra ancora, sono forti e decisi, mentre il mio pene entra ed esce sul corpo di una delle tante donne che mi scopo. "Aron cazzo!" Urla il mio nome, facendomi pensare a quanto sia fastidiosa la sua voce. Così con un  braccio la alzo, facendogli scontrare la sua schiena sul mio petto, tappandogli quella fottuta bocca.

E' tutto un susseguirsi tra sospiri, urla e spinte sempre più forti e più veloci, fino a quando non veniamo, facendo urlare Rachel .

"Ti sei superato Morgan". Dice sfinita sul mio letto. Non perdo tempo in chiacchiere, che gli tolgo il dildo sul suo ano, facendogli emettere un piccolo gemito. "Vado a farmi una doccia". Dico tagliando corto non volendo conversare una come lei.

Rachel Anderson è la figlia del proprietario di un azienda a Los Angeles, e precisamente ci siamo conosciuti per caso in un bar di New York. Ma da allora è sempre stato sesso per me, e questo lei lo sa benissimo.

"Sai Morgan dovrei venire più spesso nella stanza blu". Continua facendomi alzare dal letto. "Vado a farmi una doccia" Dico per la seconda volta, volendo fargli capire di andarsene prima che mi incazzo. "ti accompagnerà a casa Benjamin". Termino per poi dirigermi in bagno, sentendo poi un. "Il solito stronzo".

Ghigno.

Si sono uno stronzo e me ne vanto anche.

Faccio scorrere l'acqua calda, fino a quando non vado sotto al getto sospirando per la piacevole sensazione.

Tutti quanti qui mi conoscono come Aaron Morgan, il pugile più forte di tutto il mondo, figlio del miliardario John Morgan. Digrigno i denti nel pensare a quel bastardo di mio padre.

Si è un miliardario, ma oltre a possedere dei cazzo di soldi, non ha nient'altro. Ne una moglie ne i suoi figli.

Me ne sono andato da quella casa, quando ho compiuto diciotto anni, sono andato a convivere con i miei nonni per pochi anni, fino a quando sono diventato pugile e ho avuto il previlegio di comprarmi questa villa. Mentre mio fratello è stato praticamente cacciato di casa da nostro padre, perché per lui suo figlio era inutile, così non ci ho pensato due volte e l'ho portato qui.

Praticamente tutto questo è accaduto una settimana fa, da quando sono venuto per portarlo a casa mia. Ma nonostante questo quel bastardo rimane nostro padre e tante volte quando ho vinto vari incontri, lui stava li a guardarmi in prima fila come niente fosse. Il motivo?
Per far vedere il padre esemplare che è, per far vedere quanto sostiene suo figlio, per far vedere che ha un misero cuore.

Questo era il motivo.

Ma nonostante questo io vivo per colpa sua, il mio incubo, mentre lui menefreghista si diverte con quei soldi guadagnati così facilmente, che neanche una volta si è sporcato le mani.

Chiudo il getto d'acqua, uscendo dalla doccia, prendo un asciugamano e me lo metto intorno alla vita. Quando esco dalla stanza blu, noto mio fratello seduto sul divano intento a leggere un libro.

"Oh ciao Aaron". Quando si volta verso di me, mi saluta e poi fa un ghigno. "Comunque quella Rachel ha detto di chiamarla quando potevi". Mi informa, facendomi digrignare i denti.

"Non dovresti parlare con lei". Dico andando verso la cucina volendo dell'acqua. "Eh dai che cosa c'è di male? E' sempre una persona e guarda caso a lei piaci molto". Dice appoggiando i gomiti sul tavolo.

Se sapevo che c'era mio fratello non l'avrei fatta neanche entrare, ma a quanto pare questa volta avevo davvero  bisogno di una buona scopata,  che  alla fine non ho avuto neanche quel pensiero chi ci fosse.

Soprattutto in questi giorni il mio nervosismo è maggiore e la fame di scopare si è ampliata per non so che cosa. Forse tra lavoro e mio padre, soprattutto lui mi sta facendo innervosire più del dovuto.

Ancora la stessa storia. Dopo una settimana che ha cacciato mio fratello dentro casa sua, ora lo rivuole per chi sa quale motivo. Stringo i denti al solo pensarci. Pensa che io non sappia prendermi cura di lui, non sappia gestire il mio lavoro e la casa.

Tutte stronzate.

"Ei tutto ok?" Mio fratello mi riporta nella realtà facendomi chiudere gli occhi e fare due respiri. "Si dovrei solo riposarmi." Dico toccandomi la testa. "Ti credo hai scopato con quella per quasi due ore". Dice ridacchiando contagiandomi.

"Zitto e pansa a studiare marmocchio".

" E tu dovresti trovarti una ragazza". Dice facendomi alzare gli occhi al cielo. "Dovresti farti i cazzi tuoi ragazzino insolente". Alza le mani come segno di resa per poi rifugiarsi di sopra.

Io una ragazza? Divertente

Mio fratello sa solo una parte della storia, non sa quante cose nostro padre ha fatto a me e quanto mia madre abbia sofferto mentre mi guardava. Non sa cosa vuol dire per me avere una persona accanto, quando io sono rovinato dentro. Lui non ha la minima idea di quello che ho passato fin da piccolo.

Ma va bene così, va bene che sappia solo che nostro padre è un mostro, va bene che sappia che nostra madre è talmente impotente, che sta  con lui solo perché ha paura di ribellarsi di dire qualche cosa e di andarsene da quell'inferno di casa.

Anche se me ne sono andato, anche se ho cambiato vita, il mio essere è completamente distrutto e nessuno potrà mai ripararlo nessuno.

Fino all'ultimo secondoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora