"Alli." Sento una voce chiamare il mio nome, e poi un improvviso calore che sfiora la mia guancia con delicatezza. "Chiamate Artur svelti". Vorrei tanto muovermi, ma non riesco a far niente se non ritornare a vomitare. "Dovresti restartene a casa con Rachel, ci penso io a lei".
La voce di James.
E' infastidito.
" Invece di pensare ai cazzi miei, e a quello che faccio, dovevi pensare a prenderti cura di lei diamine!" Sento la sua mano stringere la presa sul mio fianco, facendomi sentire al sicuro.
E' bello.
Non so con quale forza di volontà, riesco ad aprire piano gli occhi, anche se vedo tutto sfocato e tutto così confusionario. Rivedo quelle luci colorate, che colpiscono i miei occhi.
Mi sento come se la mia testa pesasse, come se il mondo girasse intorno a me, mentre io rimango ferma a subire il dolore nauseante.
"Allison, ti porto a casa". Una voce maschile molto familiare mi fa fermare il cuore per un istante.
"Ch-che-"
"Zitta e dormi". Dice mettendo una mano fra i miei capelli, spingendomi verso il suo petto. "Aron ci penso io a lei". Poi la voce di James mi rimbomba tra le orecchie, facendomi stringe involontariamente contro a-Aaron?!
Che cazzo ci fa qui?
"No." Mi allontano da lui traballando. "Senti ora non è il momento adatto per fare queste scenate". Tenta di riprendermi ma mi scanso subito non volendo essere toccata da lui.
Ne ho abbastanza.
"Senti non è in sé, è meglio che te ne vai". La voce di James è così vicina, da farmi voltare verso di lui. Appena si accorge del mio sguardo, mi cinge la vita, guardando nel mentre il fratello maggiore, che se ne sta li in mobile in tutta la sua dannata bellezza.
"Non mi interessa". Risponde Aaron, facendo cadere l'occhio proprio dov'è posata la mano di James.
"Invece dovrebbe". Gli risponde poi facendomi deglutire.Che sta succedendo?
"Sentite la porto a casa io". Fortunatamnete sento la voce del mio migliore amico che mi prende per il polso e mi allontana da James e Aaron.
Quest'ultimo, fa ricadere l'attenzione su di me, puntando quei due occhi marroni su di me.
"No viene con me".
Dio santo che strazio.
Ma neanche quando sono ubriaca posso stare in pace e godermi una serata?
Un improvviso connotato si fa spazio dentro di me.
"Io con te non ho nulla a che fare." La mia bocca parla da sola, meravigliandomi di me stessa. Con non so quale coraggio, mi avvicino verso di lui, e dio mi manca il respiro.Ora siamo uno di fronte all'altro, io che per guardarlo meglio devo inclinare leggermente la testa, mentre lui sta a braccia conserte, continuando a guardarmi dall'alto, con quella superiorità che non sopporto.
"Non so per quale motivo ti sia qui, immagino per scopare con una di queste ragazze che ti sbavano dietro".
Poi mi fermo per un attimo. Mi metto un dito sul mento per poi inclinare la testa e fare un sorrisetto.
"Oppure perché sei venuto a cercarmi". Ridacchio come una stupida, ma
tutto quello che ricevo da lui è un ghigno, e non un ghigno qualunque."Ti sei scordata di tutto quello che accadrà dora in poi?"
Domanda, facendo confendere sia Tyler che James, che sono rimasti tutto il tempo ad ascoltare, mentre io ho il fiato in gola non sapendo cosa dire."Non ho intenzione di passare per il resto della mia vita, a stare con uno come te. Non meriti nulla nè da me nè tanto meno dalla mia famiglia".
Dico con il respiro veloce e il cuore che va a mille, mentre le mani mi tremano.
Perché ogni volta che mi sta a torno, mi fa sentire ogni singola volta così?
Da quando è entrato, da quando i suoi occhi hanno incontrato i miei, come in questo momento, riesce a stordirmi in un attimo e farmi sentire piccola, così tanto che mi fa sentire debole e inutile.Non mi capisco. E non mi capirò mai.
Ci guardiamo fisso negli occhi, come se intorno a noi non ci fosse nessuno, come se stessimo in un altra dimensione persi nel nulla.
Più lo guardo e più mi addentro in quei due occhi, così bui da sembrare neri, dove vedo solo un vuoto totale da farmi sussultare.
Che cosa nascoste dietro a quei due occhi marroni?
Quel bambino dolcissomo, che teneva sempre quel sorriso così bello, e la sua anima pura, sono come spariti nel nulla.
Come se quel disegno fosse stato solo uno scarabocchio privo di significato. Come se dentro a quei occhi non ci fosse più nulla."Tu non mi conosci ragazzina, sono io quello che dicide se puoi o non puoi tirarti indietro". Sgrano gli occhi appena mi accorgo che si trova così vicino da sentire il suo fiato nel collo. "Ora sei dentro nella tana del lupo cattivo ricordatelo".
"Allison andiamo a casa".
Rimango sbigottita non sapendo cosa dire o fare.
Vorrei tirargli uno schiaffo, ma allo stesso tempo vorrei insultarlo. Potrei fare anche tutte e due le cose, ma se ora lo facessi, finirei solo che fare la stupida davanti a tutti, ma soprattutto davanti a lui.
"Che cazzo significa?" James si mette in mezzo tra me e quello stronzo, fronteggiandolo.
"Che cosa intendevi dire con quella frase Aron?" Domanda cercando di mantenere la calma. " Semplicemente non sono affari che per ora non ti riguardano".Gli risponde gelido fissandolo.
Mentre invece,Tyler mi prende per il polso, portandomi lontano da loro.
Io continuo a starmene chiusa fra i miei pensieri e a quello che è appena successo.Quando giungiamo al parcheggio, con l'aiuto del mio migliore amico, mi mette seduta nel sedile davanti, mettendomi la cintura. "Ei". Gli prendo il braccio, volendo che mi guardi.
"Grazie". Sussurro...
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Fino all'ultimo secondo
RomanceAllison White, una giovane donna universitaria di 21 anni, incontra il lottatore di box più famoso di tutta New York, Aron Morgan. Lui è conosciuto soprattutto perché è il figlio del milionario John Morgan. Il ragazzo ventottenne ha nel profondo un...