Casa di zia Vivienne è sempre la stessa, eccetto per il nuovo elemento seduto sulla sedia di fronte a Devon. Non ho idea di cosa ci faccia Harry qui visto che avevamo appuntamento alle nove da me, quindi, sono proprio curiosa di sapere cosa sta succedendo. Zio Danny ci sorride venendoci incontro mentre zia Vivienne canticchia in cucina.
«Restate a cena» dice zio Danny.
«E quando è successo?» rivolgo uno sguardo al biondino che si sta alzando.
«Ero passato per riportarti la giacca che hai dimenticato in macchina ieri ma non eri ancora arrivata, quindi, ho pensato di verificare se fossi qui» mi avvolge un braccio attorno alla vita e poi china il capo per lasciarmi un bacio sulle labbra. Istintivamente poggio una mano sul suo viso, accarezzandolo.
«Ciao, amore.»
«Oddio, sto per sentirmi male» grugnisce Devon.
«Ciao», lascio un altro bacio veloce sulle labbra del mio finto fidanzato e poi rivolgo l'attenzione al moro.
Avery si è appena avvicinata, colpendolo sul braccio con uno schiaffetto. «Non è per niente carino. Piantala. Dov'è Vivienne?» chiede poi.
«Sono qui!» urla zia dalla cucina. «Sto finendo di preparare la cena.»
«Arrivo fra un attimo!» ribatte Avery.
«Guarda che ti sente, sai?» Devon aggancia uno dei passanti dei jeans di Avery trascinandola sulle sue gambe.
«Devon!» strilla colta alla sprovvista.
«Allora,» prende parola zio Danny. «Harry ci ha raccontato un po' di sé mentre vi aspettavamo. E sono sicuro che sapremo molto altro a cena, perciò restate» mi punta un dito contro.
«Non ho avuto scelta dal momento in cui lo hai detto» borbotto. «E non avevo intenzione di protestare visto che muoio di fame.»
«Ecco la mia bambina» mi lascia un bacio in fronte e raggiunge la cucina.
«Tutto bene con la psicopatica?» accenna alla mora adesso intenta a sbaciucchiare Devon.
«Ehi, ehi, voi due» li richiamo. «È abbastanza» borbotto mentre stringo la mano del biondo.
«Piuttosto, porta le chiappe qui, Rori» Devon fulmina con lo sguardo per la milionesima volta Harry.
«È andato tutto bene» bisbiglio. «Le ho chiesto di diventare la mia damigella, ma non crederai mai a cosa è successo» rido ripensando all'esperienza assurda appena accaduta.
«Che avete combinato tu e la cavernicola?» domanda prendendo posto.
«Devi seriamente piantarla di chiamarmi così» sbuffa Avery fulminando con lo sguardo Harry.
«Ry, perché non racconti cos'è appena successo?» la osservo divertita.
«Oh, sì!» esclama entusiasta. «Amore, non crederai mai a cosa ci è successo al Crymson's» si rivolge a Devon.
«Ce lo dite fra un momento, la cena è pronta» entra zia Vivi, una teglia in mano. Zio Danny la segue, anche lui con dei piatti tra le mani.
«Ti aiuto» mi alzo e sfreccio in cucina prima che possa obiettare, trovo altri tre piatti e li porto in sala. Okay, adesso ci siamo tutti.
«Quindi, che vi è successo?» domanda zio Danny prima di portarsi in bocca una patata al forno.
«Un bel po' di gente ha pensato che stessi chiedendo ad Avery di sposarmi» rido.
«Come, scusa?» strabuzza gli occhi Harry facendomi ridere ancora di più.
«Ho iniziato a strillare felice come una matta perché mi ha chiesto di essere la sua damigella, ma la gente ha frainteso il mio «lo voglio» con la proposta» sghignazza Avery.
«Quindi alla fine ci sposiamo io e lei» indico la mora. «A voi due sta bene, no?» guardo prima il mio fidanzato e poi il mio migliore amico.
«Mi dispiace, non condivido» ribatte Devon poggiando un braccio attorno alle spalle di Avery.
«Nemmeno io. E so pure come ricattarti» mi osserva divertito Harry.
«Ah, sì? E di che si tratta?» lo guardo divertita stringendo le braccia al petto.
«Niente più Mahé» sogghigna.
Rilascio un sospiro scioccato. «Non oseresti» porto una mano sul cuore.
«Mi hai appena bidonato per la damigella, tu che dici?» inarca un sopracciglio.
«Beh... beh...» mi giro verso Avery. «Mi dispiace, sei una donna fantastica ma sposo questo qui» indico Harry con il pollice. «Non posso rinunciare all'arcipelago delle Seychelles.»
«Non è quel posto in Africa dove sbavavi giorno e notte anni fa?» chiede Devon.
«Proprio quello!»
«Porti la mia migliore amica in Africa, sicuramente hotel di lusso, così come il matrimonio... sei proprio perfetto, eh?» assottiglia gli occhi fissando Harry.
«Perfetto no, ma quasi» lo provoca deliberatamente il biondo. «Devo aver preso da te.»
Mi strozzo con la saliva.
«Zitto» sbuffa Avery. «E tu smettila» si rivolge al suo ragazzo. «Ha diritto anche lei di rifarsi una vita.»
«Ma lui è-»
«Un bravo ragazzo. Che mi è stato vicino in un brutto momento. Che ha fatto ammenda nei mesi a seguire. E che vuole bene a me e la sua futura sposa. Quindi, che vogliamo fare, ghiacciolo?»
«L'ha chiamato ghiacciolo» bisbiglia zio Danny.
«Ah, lo so bene» se la ride zia Vivienne.
«Come mi hai chiamato?» Devon arcua un sopracciglio.
«Ghiacciolo» ripete Avery.
«Oh, ho capito dove andrà a finire questa conversazione» mormora Harry accanto al mio orecchio.
«In camera da letto?» gli rivolgo un'occhiata veloce, scoprendo che i suoi occhi sono già su di me.
«In camera da letto» annuisce.
«Beh, mi dispiace ma dobbiamo andare» Devon fa strisciare la sedia sul pavimento, poi si alza e strattona Avery.
«Che?! No, non è vero!» sbianca Avery mentre il suo ragazzo la prende in spalla.
«Devon, mettimi giù!»
Stanno insieme da mesi ormai, dovrebbe sapere come reagisce Devon quando provocato.
«Magari più tardi» sibila lui. «Grazie della cena, tutto squisito. Torneremo sicuramente. Recensione quattro stelle e mezzo perché quello sta troppo vicino a Rori. Buona serata!» esclama, l'attimo dopo si stanno chiudendo la porta alle spalle.
«Beh, più dolce per noi» sorride zia Vivienne. «E non preoccuparti di mio figlio, è solo... molto protettivo. Aurora ha la stessa età delle sue sorelle, sono cresciuti insieme e questo li rende legati.»
«Anche se è un brontolone che risponde a monosillabi e il sessanta percento del tempo ti fulmina con lo sguardo» aggiungo.
«Un vero tenerone» commenta ironico zio Danny prima di portarsi il bicchiere colmo d'acqua alle labbra.
«Per me non è un problema, e sono sicuro che ci stia andando piano con me anche per la mia amicizia con la caverni- intendo Avery» sbuffa una risata Harry.
«Perché cavernicola?» domanda zia.
Ecco, muoio dalla voglia di fargli questa domanda da un po' ormai ma tra una cosa e l'altra mi è sfuggita di mente.
«Perché quando lei e Devon si sono allontanati ho passato una settimana a comunicare con lei a monosillabi, grugniti e spinte. Una vera e propria cavernicola. Anche se adesso pare essersi evoluta di parecchie età» spiega divertito.
«Oddio» mormora Vivienne guardando Danny. «È... è praticamente la copia maschile di Molly. Fa pure le battute sulla preistoria e tutta quella roba lì.»
«Molly è la donna con i capelli biondi, giusto? Ehm» si volta nella mia direzione. «È lei quella che ha il marito più grande di dodici anni, giusto?»
«Proprio lei, tesoro» annuisco.
«Tu non sembri molto più grande di Rori. Dimmi che è così» lo supplica zio scatenando una serie di risate da parte nostra.
«Ho compiuto venticinque anni il primo febbraio, signore» risponde Harry.
«Solo Danny, figliolo. Quel titolo è riservato a quegli scapestrati dei ragazzi delle mie figlie» bofonchia la parola 'ragazzi' come fosse veleno amaro.
«Dai, zio, non sono cattivi» sbuffo.
«Lo sa, deve solo fare quello iperprotettivo» alza gli occhi al cielo zia Vivi. «Probabilmente se si sposeranno e avranno figli entrerà in coma precoce.»
«Non dire queste cose, Harper!» esclama lui.
«Si vede che lui e papà sono amici del cuore, eh?» guardo Harry.
«Inizio a notare le somiglianze, sì» posa un braccio sul bordo della mia sedia.
«Ehi, a proposito del matrimonio... hai già idee sull'abito?» domanda zia.
«Qualcuna...» rispondo vaga.
«Ah, sì?» questa risposta sembra attirare l'attenzione del ragazzo al mio fianco. «E sentiamo, a cosa pensavi? Scollatura profonda? Abito corto? Niente spalline?»
«Tesoro» lo richiama zia con una risata divertita. «Credo che quello sia il post cerimonia» gli strizza l'occhio.
«Giusto» arrossisce il biondo.
«Oh, mio Dio. Sto per sentirmi male. Vado a farmi un goccetto» zio Danny si alza da tavola e sparisce in cucina.
«E questo è il nostro segnale per andare» mi alzo anche io, afferrando la mano di Harry.
«Le serve una mano?» chiede lui a zia.
«No, affatto. Divertitevi, ma con le dovute precauzioni, mi raccomando!» agita l'indice.
«Dobbiamo davvero andare» scuoto il capo frenetica. «Proprio andare. Ciao, ciao!» esclamo trascinando un Harry in preda alle risate verso la porta.
Chiusa quest'ultima alle spalle rilascio un profondo sospiro.
«Beh, che serata» mi guarda, gli occhi che brillano di qualcosa che non riesco bene a definire.
«La prima di molte altre.»
«Mi sta bene» fa spallucce, come se non avesse appena assistito a mezza pazzia.
Resto in silenzio per qualche secondo. Lui... davvero non è turbato dalla mia famiglia. Sbuffo, sorridendo lievemente. «Anche a me.»
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𝐀𝐔𝐑𝐎𝐑𝐀 [𝐁𝐨𝐬𝐭𝐨𝐧 𝐋𝐞𝐠𝐚𝐜𝐲 𝐒𝐞𝐫𝐢𝐞𝐬 𝐕𝐨𝐥.𝟐]
ChickLit𝐒𝐞𝐜𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐯𝐨𝐥𝐮𝐦𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐬𝐞𝐫𝐢𝐞 𝐬𝐩𝐢𝐧-𝐨𝐟𝐟. 𝐏𝐮𝐨̀ 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐥𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐬𝐭𝐚𝐧𝐝𝐚𝐥𝐨𝐧𝐞 𝐦𝐚 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐚 𝐬𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐢𝐠𝐥𝐢𝐚 𝐥𝐚 𝐥𝐞𝐭𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐝𝐢 𝐀𝐯𝐞𝐫𝐲 𝐩𝐞𝐫 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐫𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐦𝐞𝐠𝐥𝐢𝐨 �...