Il giorno successivo lo trascorro con il mal di testa peggiore di sempre. Io, mamma, Luna e praticamente il resto delle donne ci dedichiamo alle ultime faccende da sbrigare, ingaggiando una wedding planner per la parte iniziale del matrimonio. C'è bisogno di qualcuno che ci indichi i momenti esatti in cui fare determinate cose, non voglio ritrovarmi nell'ansia di non sapere quando partire e quando fermarmi. Jade Arlington, una mora con due singole ciocche bianche a incorniciarle il viso delicato è fantastica: dal primo momento che ci ha incontrate tutte siamo subito entrate in sintonia e questo è un bene. Ci ha illustrato un programma provvisorio, informandoci anche della cena di prova il giorno prima del matrimonio. Ecco una cosa che avevo totalmente rimosso. Ho informato Harry e lui si è subito messo in contatto con il The Savoy e suo padre. Pochi minuti dopo, con estrema soddisfazione di Jade, ho ottenuto la mia cena di prova. Un altro punto nella lunga scaletta è il fotografo: anche lui confermato. Dopo esserci accordate sul resto dei punti da portare a termine ci siamo gustate un caffè, apprendendo che Jade ha una relazione di ormai sette anni con un calciatore di nome Luke qualcosa. Non ricordo bene il suo cognome, ma a quanto pare è molto noto qui in Gran Bretagna. Vivono insieme da tre anni e hanno un appartamento in centro dove vivono con due gatti e un cane. Deve essere molto spazioso, visto che tre animali in un appartamento prendono parecchio spazio. Apprendo anche che è una perfezionista: non lascia mai le cose in sospeso e deve accettarsi che tutto fili come previsto. Sposa perfettamente le mie idee, quindi, sono certa che andremo più che d'accordo. L'adoro già. Non so quanto tempo passi tra una cosa e l'altra, so soltanto che all'ora di cena arrivo stremata in hotel, recupero Harry e lo costringo a trascinarmi a casa. Voglio solo sprofondare tra le lenzuola fresche, nel comodo letto e dormire. Tutto qui. Ed è proprio quello che faccio quando arriviamo: mi spoglio, rimango solo con una maglia addosso e filo a nanna.
Per i due giorni successivi ripeto la stessa identica routine, sotto lamentele di Harry. Dice che non è necessario fare tutti questi continui controlli quando le cose sono già perfette ma io non voglio intoppi, quindi, ho continuato per la mia strada. E ora eccoci qui, a un giorno dal matrimonio, a un'ora dalla cena di prova a cui prenderanno parte anche Susan, la zia di Harry e alcuni parenti liberi dal lavoro. Sono un po' nervosa all'idea di incontrarli, ma sono accerchiata dalla mia famiglia e la cosa mi tranquillizza almeno in minima parte.
Indosso l'abito color senape che adoro e calzo i sandali argentati. Ho deciso di lasciare i capelli così come sono, dando loro solo una spazzolata. Fisso il riflesso e rilascio un profondo respiro. Domani mi sposo.
Merda.
Mi sembra davvero assurdo adesso che ci siamo, eppure... sono pronta. La parola mi provoca un'epifania, come se mi fossi svegliata da un lunghissimo sonno. Io sono pronta. Lo sono davvero. È vero, la mia relazione con Harry non è più falsa, ma questo non riguardava di certo il matrimonio. Adesso, invece, realizzo che sono pronta anche per quello perché... merda, merda, merda, sto per dire quello che penso. «Mi sono innamorata di lui. Porca miseria» bisbiglio sconvolta.
L'inglese che mi ha abbordato in un locale dopo essere entrambi stati scaricati dai rispettivi appuntamenti, l'inglese che mi ha proposto un finto matrimonio, lui... è riuscito a irretirmi e a conquistarmi senza nemmeno fiatare. Sono senza parole. Questo cambia tutto quanto.
«Angelo?! Sei pronta?!» urla Harry dalla cucina, credo.
«Sì, scendo subito!» ribatto. «Mi sono innamorata di lui, non posso crederci» scuoto il capo portando una mano allo stomaco e l'altra alla fronte. «Ma come diamine ha fatto?» mormoro recuperando la borsa e il piccolo borsone un minuto prima di scendere le scale.
«Accidenti... sei mozzafiato» mi osserva meravigliato Harry mentre mi toglie il borsone di mano.
«Grazie» arrossisco e afferro la sua mano quando me la cede.
«Ancora convinta di voler andare a questa cena piuttosto che all'addio al nubilato?» domanda divertito mentre ci mettiamo in macchina.
«Sì. L'idea di ritrovarmi con delle occhiaie terribili a due giorni dal matrimonio ha terrorizzato Luna al punto di concordare subito con me» sbuffo una risatina. «E poi non mi dispiace fare questa cena. Sono nervosa ma contenta.»
«Come mai nervosa?»
«Incontro un paio dei tuoi parenti. Spero di piacergli» rivelo la mia preoccupazione.
Harry scuote piano il capo. «Certo che gli piacerai. Persino mio padre ti adora.»
«Adesso. Non è stato semplicissimo all'inizio» gli ricordo, divertita al pensiero della prima cena con Leonard Ford. Allora dovevamo ancora concordare su cosa dire e come muoverci per il matrimonio.
«Dettagli» sventola una mano facendomi ridere ancora una volta.
Il resto del viaggio continua in un piacevole silenzio. Arriviamo al The Savoy per le otto e con nostra grande sorpresa troviamo tutti già lì. Veniamo accolti da fischi e urla mentre iniziamo un giro di saluti e presentazioni. Faccio la conoscenza di altri due fratelli del padre di Harry, gli zii e le rispettive famiglie, poi scambiamo due chiacchiere con alcuni cugini e infine arriviamo a Susan, che ci accoglie con un sorriso smagliante sul volto. Questa volta i suoi capelli sono viola melanzana; a quanto pare, sono dello stesso colore del vestito.
Dopo un breve aperitivo, prendiamo tutti posto a tavola, iniziando questa enorme cena. Mi piace la musica, Luna ha fatto un ottimo lavoro anche stavolta. Immagino che strepiterà di gioia quando le consegneremo il suo nuovo iPad con tanto di accessori e cover personalizzata. Non vedo l'ora di vedere la sua faccia. Ne ha uno vecchio di tre o quattro anni e con la fine dell'università ne passeranno un altro paio, perciò, voglio che non abbia problemi con lo studio o l'eventuale utilità per un lavoro.
«Attenzione» Ronan tintinna un coltello sul calice mezzo vuoto che tiene in mano mentre si alza. «Si usa fare dei discorsi di buon augurio in serate come questa, quindi, ecco il mio» dice prima di rivolgersi a noi. «Ho conosciuto Aurora qualche giorno prima dell'inaugurazione della MFA e sono rimasto più che colpito. L'ho studiata per settimane perché avevo bisogno di accertarmi che il mio più caro amico fosse in buone mani e.... è così. Sono fatti per stare insieme, si incastrano alla perfezione, dunque, a Harry e Aurora» solleva il calice mentre un coro di voci ripete le sue parole.
«Visto che ci siamo, sono costretta a parlare anche io» sospira Avery.
«Tu sei solo competitiva» ribatte Ronan con un ghigno.
«Non ne hai idea» Devon butta giù un altro sorso di champagne facendomi ridere.
«Partirò da Harry perché il meglio si lascia sempre alla fine» mi fa l'occhiolino la mia damigella.
Ridacchio divertita e la ringrazio.
«Ho conosciuto Harry all'università ed era un colossale stronzo, il peggiore.»
«Che inizio idilliaco» commenta ironico Michael.
«Lasciala stare» ribatte Alec.
«Il fatto è che ci siamo rivisti a Boston e tra una cosa e l'altra è diventato un pilastro fondamentale della mia vita. C'è stato in un momento particolarmente difficile e mai, mai una volta mi ha lasciata indietro. Ovviamente adesso siamo amici del cuore» assottiglia gli occhi la mora fissando Ronan. «E questo vuol dire che sono costretta a dire solo cose super carine, quindi... sì, sono felice di essere qui oggi e soprattutto di vederlo accanto a una donna come Aurora. Lei è fantastica. Dico sul serio. Basta scambiare due chiacchiere con lei e quando vi guarderete allo specchio vi vedrete come persone nuove. Aurora è... un balsamo per l'animo delle persone. Conoscendola ho scoperto una meraviglia e sono lieta di poter essere la sua damigella. Ai futuri sposi!» esclama Avery.
E mentre gli altri applaudono e bevono io non posso far altro che ridere sonoramente quando la becco a fissare Ronan con astio mentre gli dice: «prova a battere questo, cocco» prima di rimettersi seduta e sorseggiare il suo champagne.
Questa donna... è una pazza scatenata ma l'adoro con tutta me stessa.
La cena procede tra ulteriori brindisi e balli. Ci divertiamo come matti, al punto di non notare nemmeno che sono già le undici e quarantacinque. Cacchio, è tardissimo. Domani alle sette la sveglia suonerà e lo farà con più ardore del solito, ne sono certa. Di comune accordo ci salutiamo, ritirandoci per la notte. Non posso credere che fra una manciata di ore mi sposi. È pazzesco. Harry mi tira da parte, stringendomi le braccia attorno alla vita e incrociando le mani dietro la schiena. «Voglio dormire con te» farfuglia.
Sbuffo una risata e passo una mano tra i ricci morbidi. «Tu non mi faresti dormire, lo sappiamo bene entrambi, e io ho bisogno del mio riposino di bellezza.»
«Perché? Sei già bellissima così. Non hai bisogno di nessun riposino» borbotta.
«Come sei romantico» lo prendo in giro.
«Davvero non c'è modo di stare con te stanotte? Anche solo per dormire?» mi guarda con quelle iridi verdi talmente limpide da farmi pensare all'acqua di un laghetto estivo.
«No», rispondo divertita. «Però è solo per stanotte. Poi abbiamo davanti a noi una settimana piena di spiaggia, sole, mare e tanto, tanto tempo da passare a rotolarci tra le lenzuola» lo rassicuro.
«Oh, mi piace questa parte» si illumina.
«Lo sai, non avevo il minimo dubbio» rido.
«Va bene, allora ti lascio andare e ci vediamo domani, signora Ford» mormora sulle mie labbra.
«A domani» sussurro prima di ricambiare il bacio.
«Forza, staccate quelle belle bocche e andiamo. Devo ancora piazzarti una maschera in faccia» ci interrompe Luna.
«Non portarmela via, Lulu» si lagna Harry.
«Puoi vivere benissimo per un paio d'ore senza di lei. Dolce notte, cognatino del mio cuore» dice mia sorella prima di trascinarmi via.
Con una risata la seguo fino alle porte dell'ascensore dove trovo anche Avery. «Dormi con noi?» sorrido entusiasta.
«Oh, no, faccio solo la maschera e poi vado. Il mio ragazzo mi vuole nel suo letto e chi sono io per privarlo di tutto questo?» sospira indicandosi.
«Che fortuna» bofonchio.
STAI LEGGENDO
𝐀𝐔𝐑𝐎𝐑𝐀 [𝐁𝐨𝐬𝐭𝐨𝐧 𝐋𝐞𝐠𝐚𝐜𝐲 𝐒𝐞𝐫𝐢𝐞𝐬 𝐕𝐨𝐥.𝟐]
Literatura Feminina𝐒𝐞𝐜𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐯𝐨𝐥𝐮𝐦𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐬𝐞𝐫𝐢𝐞 𝐬𝐩𝐢𝐧-𝐨𝐟𝐟. 𝐏𝐮𝐨̀ 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐥𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐬𝐭𝐚𝐧𝐝𝐚𝐥𝐨𝐧𝐞 𝐦𝐚 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐚 𝐬𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐢𝐠𝐥𝐢𝐚 𝐥𝐚 𝐥𝐞𝐭𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐝𝐢 𝐀𝐯𝐞𝐫𝐲 𝐩𝐞𝐫 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐫𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐦𝐞𝐠𝐥𝐢𝐨 �...