Sbadiglio, stiracchiando le braccia mentre attendo che la mia camomilla sia pronta. Prima di andare a dormire ne prendo sempre una nella speranza di riuscire a dormire più tranquillamente. Anni fa mi imbottivo di ogni genere di infuso che potesse rilassarmi abbastanza da farmi crollare, c'è stato un periodo in cui ho pure abusato di sonniferi. La cosa che più mi interessava era evadere dalla realtà ma, allo stesso tempo, non sognare. Ho cominciato a prendere la qualunque proprio per questo motivo; facevo sempre lo stesso incubo, lo vedevo sempre schiantarsi contro il cemento mentre io e Devon urlavamo a perdifiato. Dopo qualche mese, ha iniziato a mutare: prima il protagonista era solo Darren, poi la mia mente ha coinvolto anche Devon, ma mai io. Mai. Ero sempre la spettatrice, non la vittima. A differenza di Dev, dopo il primo anno di incubi, anno in cui mi ero ridotta pelle e ossa, mamma e papà mi hanno portata da una psicologa. Ho affrontato i miei incubi, liberato il dolore che tenevo imbottigliato dentro, mi sono frantumata sul pavimento di uno studio, davanti a una donna che incontravo due volte alla settimana per una misera ora. La dottoressa è stata la prima persona a cui ho rivelato di aver perso quello che credevo sarebbe stato l'amore della mia vita. Avevo solo diciotto anni, è vero, ma ero pazzamente innamorata di Darren da molto prima. Lui e Devon andavano sempre in giro insieme, si erano conosciuti alle elementari e da allora non avevano mai smesso di vedersi. Essendo più piccola non è stato facile inserirsi ma col passare del tempo includermi è diventato sempre più naturale. Avevo dieci anni quando ho pensato che Darren fosse fantastico e che lo avrei sposato, lui ne aveva quattordici e iniziava a guardarsi intorno. Sghignazzavano sempre quando passavano ragazze per strada o in televisione. Ai tempi non ne capivo molto, ma so soltanto che dai miei dieci anni ho perso la testa per il mio migliore amico. Darren era divertente, spiritoso, dolce al punto giusto e sempre pronto ad ascoltare. Era... semplicemente perfetto per me. Quando quel giorno in ospedale ci dissero che non ce l'aveva fatta perché era morto sul colpo ricordo di essere crollata tra le braccia di papà, dieci minuti dopo ero distesa su un lettino perché ero svenuta. Penso di aver provato lo shock più forte e duro della mia vita quel giorno. Ventotto agosto...
Il rumore della porta che viene aperta mi fa sobbalzare riportandomi così alla realtà.
«Si può sapere perché non mi hai aperto? Ho bussato venti volte!» sbuffa Luna, alle sue spalle Lucas.
«Scusa» sospiro guardandola. «Stavo pensando e non ho sentito» dico mentre tolgo il filtro dalla tazza.
«C'è il tuo fidanzato da qualche parte?» indaga Lucas.
«No, mi trasferisco solo prima di partire per Londra» rispondo prima di prendere un sorso di camomilla.
«Bene» assottiglia gli occhi in due fessure.
«Che succede?» domando guardandoli. Qualcosa mi fa dire che non sarà una conversazione calma e tranquilla tra fratelli.
«Non ci hai detto nulla. Tu sai tutto di noi, ma noi non sappiamo niente di te. Ti sembra corretto?» aggrotta la fronte Luna.
«Non dire bugie» le punto l'indice contro. Lo so, sono estremamente ipocrita nel dirle una cosa del genere quando le sto mentendo dritto in faccia, ma sono due cose differenti. Almeno questo. «Sapete ogni cosa di me, non negatelo. È solo che Harry... è diverso dal solito ragazzo che frequento. Mi ha presa subito e quando mi ha fatto la proposta non ho potuto fare altro che accettare perché sentivo che era quello che desideravo.»
«Quindi non lo sposi perché ti stai accontentando?» stringe le braccia al petto Lucas.
«Non lo farei mai, Lu. Mai» scuoto il capo con fervore. Ed è vero, non sposerei mai nessuno solo perché mi sento sola. Sarebbe ingiusto nei confronti di entrambi a livelli assurdi. Tra me e Harry le cose sono ben diverse: lui ha bisogno di una moglie per far sì che suo padre non lo escluda dall'eredità e io... non ho niente da perdere. Questi tre anni insieme mi aiuteranno a non sentire più domande su domande sulla mia vita sentimentale e soprattutto potrò concentrarmi sulla mia carriera.
«Credevo che ci dicessimo tutto, Aurora. Ci hai davvero ferito» mormora Luna.
Poso la tazza sul piano di lavoro e mi avvicino a loro. «Mi dispiace di non avervelo detto, volevo solo essere sicura e godermi il momento» afferro le loro mani stringendole.
«E te lo sei goduta? Voglio dire, sei felice con lui?» sospira Lucas guardandomi.
«Lo sono» sorrido. «Imparerete a conoscerlo e sono certa che vi piacerà. È molto divertente.»
Durante questi tre mesi ho imparato tante cose di Harry, dalle più superficiali a quelle più intime. Non mento quando penso che vivremo perfettamente insieme. Si sta rivelando un'ottima compagnia e soprattutto un buon amico. Del resto, si dice che il tuo fidanzato deve prima essere il tuo migliore amico, no? Ci stiamo arrivando. Non è semplicissimo definirlo così ma ci sto lavorando, di certo non è colpa di Harry se si è ritrovato invischiato con una problematica.
«È ricco, eh?»
Alzo gli occhi al cielo e guardo Luna. «Quindi?»
«Niente. Diciamo solo che ci aspettiamo regali di un certo livello» ribatte ghignando.
«Ohhh» sghignazza Lucas dandole man forte. «Ho una lista lunghissima. Finalmente potrò cancellare qualche punto grazie alla mia sorellona riccona. Guarda, ho fatto pure la rima» si vanta.
«Avete intenzione di arruffianarvelo, vero?» sbuffo una risata non potendone fare a meno. Questi due insieme sono esilaranti.
«Certo» risponde Luna.
«Hai pure da chiederlo?»
«Santo cielo, non provate nemmeno a negarlo» stavolta una risata vera e propria sfugge dalle mie labbra.
«Non avrebbe senso. Certo, se notiamo che ti tratta male o c'è un comportamento che non ci aggrada lo pestiamo a sangue, ma fin tanto che non fa niente...» dice Lucas facendo spallucce.
«Lo spennerete, ho capito» annuisco rassegnata. «E grazie per l'interessamento, ovvio» lo punzecchio.
«Tutto per te, bellezza. Vado in bagno. Stasera restiamo, giusto? Ho portato il pigiama di Ironman.»
«Oh, mio Dio» io e Luna scoppiamo in una sonora risata. Si tratta di un pigiama intero che dovrebbe rappresentare l'armatura di Tony Stark. Il fatto è che glielo abbiamo comprato quando aveva dodici anni... quest'anno questo bambolotto qui ne fa diciassette. Mi chiedo solo come ci entrerà.
Lucas ignora le nostre risate e si allontana, chiudendo la porta del bagno alle spalle un istante dopo.
Luna smette di ridere e si avvicina. «Allora sei sicura di volerlo fare? Perché io e mamma insieme ti faremo impazzire. Per non parlare del fatto che hai una carrellata di donne da portare in giro per cercarti l'abito. E le damigelle! Ovviamente io sarò quella d'onore, ma chi saranno le altre?»
«Lulu» ridacchio poggiando una mano sul suo braccio. «Frena un attimo. Sono a conoscenza di tutto e ti dirò una cosa che dovrai riferire a tutte quando sceglierò l'abito.»
«Sono tutta orecchi» annuisce frenetica.
«Sceglierò l'abito di cui mi innamorerò, non mi importa se a loro non piacerà. Mamma e sorella inclusa.»
«Spietata, ma corretta. È giusto che sia così. Sei tu la sposa» concorda.
«Bene, adesso tiriamo fuori questo pigiama, sono curiosa di vedere come gli starà» accenno con la testa allo zaino che Lucas ha lasciato sul divano.
«Sarà orrendo» ride.
«Credimi, ne sono certa» annuisco ridendo con lei.
Una serata tra Sullivan, è questo che ci voleva. Lo realizzo solo adesso che è accaduto, ma sono proprio felice di trascorrere la notte con i miei fratelli. Sono la mia ragione di vita, farei di tutto per loro, perciò, passare del tempo con loro come ai vecchi tempi mi rende euforica.
«Pronte?!» esclama Lucas fiondandosi fuori dal bagno con solo i boxer addosso.
Luna gli cede il pigiama e in fretta Lucas lo indossa. È chiaramente almeno tre taglie più piccolo della sua attuale. Oh, mio Dio, è così ridicolo. Rido portando una mano alla bocca per tentare in qualche modo di smorzare la risata, ma come si fa quando tuo fratello quasi diciassettenne indossa un pigiama che gli arriva ai gomiti e polpacci?
«Mi sta ancora bene!» urla alzando le mani in aria. Nello stesso istante un sonoro riiip si espande per la stanza facendoci rimanere immobili. Lucas si volta, confuso dal rumore, ed è fatta: io e Luna crolliamo sul pavimento dalle risate quando notiamo il grande strappo proprio al centro delle chiappe di nostro fratello.
«Ehi, ma che succede?! Mi rispondete!»

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𝐀𝐔𝐑𝐎𝐑𝐀 [𝐁𝐨𝐬𝐭𝐨𝐧 𝐋𝐞𝐠𝐚𝐜𝐲 𝐒𝐞𝐫𝐢𝐞𝐬 𝐕𝐨𝐥.𝟐]
أدب نسائي𝐒𝐞𝐜𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐯𝐨𝐥𝐮𝐦𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐬𝐞𝐫𝐢𝐞 𝐬𝐩𝐢𝐧-𝐨𝐟𝐟. 𝐏𝐮𝐨̀ 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐥𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐬𝐭𝐚𝐧𝐝𝐚𝐥𝐨𝐧𝐞 𝐦𝐚 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐚 𝐬𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐢𝐠𝐥𝐢𝐚 𝐥𝐚 𝐥𝐞𝐭𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐝𝐢 𝐀𝐯𝐞𝐫𝐲 𝐩𝐞𝐫 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐫𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐦𝐞𝐠𝐥𝐢𝐨 �...