35.

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Le domeniche in famiglia sono sempre frenetiche, soprattutto quando non manca nessuno all'appello e la gente inizia a sciamare intorno alla cucina in cerca di qualunque cosa da sgranocchiare. Sì, mi riferisco in particolare a Lucas, Luke e Alec, quei tre sono piccoli insetti in grado di ingannarti alla grande e riuscire a ripulirsi tutto il piatto degli antipasti contemporaneamente. Li tengo d'occhio mentre io e Harry accogliamo Devon e Avery, gli ultimi arrivati.
«Benvenuti nella nostra umile dimora» li saluta il biondo.
«Porca miseria» sgrana gli occhi Avery mentre si guarda intorno. «Vado in perlustrazione!» scappa in direzione del corridoio.
Ciao anche a te, moretta.
«In mattinata ha già bevuto tre caffè» la giustifica Devon. «Prima o poi si stancherà.»
«Certo, dopo che mi avrà insultato perché le faccio regali da spilorcio però vivo qui» ribatte Harry.
Devon annuisce, non contraddicendo il biondo. «Sei sempre in tempo per mollarla.»
«Quello spetta a te, a me sta bene esserle amico» fa spallucce Harry.
«Scusate, stiamo davvero parlando di lasciare Avery?» sbuffo contrariata, stringendo le braccia al petto.
«Sono certo che se le dicessi che la lascio si farebbe solo una grassa risata» dice Devon.
«Ti direbbe che sei molto spiritoso» aggiunge Harry.
«Avrebbe ragione. E poi, se dovessi fare una cosa del genere, è probabile che tirerebbe fuori la mia bambola voodoo. Ci tengo alle palle, mi servono. Perciò, no, sto bene così» solleva le mani il mio migliore amico prima di avvicinarsi ai suoi genitori.
«Incredibile» l'osservo scuotendo il capo.
«È simpatico... quando non è impegnato a sgozzarmi con il pensiero» aggiunge Harry chinandosi al mio orecchio.
Rabbrividisco mentre ridacchio e arrossisco quando mi lascia un dolce bacio sulla guancia. Tutte queste attenzioni iniziano a darmi alla testa e non credo mi dispiacciano davvero chissà quanto.
«Filate in sala da pranzo se volete godervi almeno due antipasti, tre aspirapolveri stanno facendo fuori tutto» dice Harry sollevando le sopracciglia in direzione di mio fratello e i miei cugini.
«Dovete sempre farvi riconoscere, eh?» sospira zia Molly.
«Non abbiamo fatto niente» prova a giustificarsi Luke.
«Vi stavate scofanando tutti i salatini» gli dà un lieve scappellotto zio Tom.
«Papà!» si lagna il figlio mentre lo segue in sala da pranzo.
«Vale lo stesso per voi» li avvisa mamma. «Toccate un'altra patatina e vi taglio le mani.»
«Scusa tanto, zia D, ma io non ho fatto proprio niente» si giustifica Alec.
Oh, mio Dio, quanto è falso questo piccolo farabutto.
«Sei ridicolo» alza gli occhi al cielo Devon. «Ti abbiamo visto. Avery, diglielo» si volta in direzione della sua ragazza.
«Ma chi, io? Non ho visto proprio niente. Il mio Alec non farebbe mai una cosa del genere» scuote il capo mentre Alec le stringe la vita e annuisce contro il suo petto.
«Dice così solo perché non vuole che ti abbracci, Ry. È cattivo» ghigna il ragazzino, ma con voce affranta.
«Potrebbe fare l'attore» bisbiglia divertito Harry al mio fianco.
«Smettila di sfregarti contro il suo seno e cammina!» esclama Devon strattonando Alec per un braccio.
«Devon, lascialo subito!» Avery li segue preoccupata.
Incredibile come il mio cuginetto abbia fregato per bene la mia amica, o forse lei lo sa già ma sta al gioco perché Devon la diverte. Già, è più probabile la seconda.
«Tu cosa hai da dire?» domanda zia Paige rivolgendosi a Lucas.
«Nienfe» bofonchia lui.
Assottiglio lo sguardo... non ci credo!
«Lucas Sullivan!» strilla mamma. «Stai mangiando!»
«Abbiamo cresciuto vichinghi» sospira papà.
«Scusa? Io sono perfettamente sana» sibila Luna, offesa dalle parole di papà.
«Ma no, amore, non dicevo mica per davvero» prova a scusarsi papà.
«Peggiori solo la situazione» sghignazza zia Vivienne prima di recarsi in sala da pranzo seguita da zio Danny che scuote il capo e il resto degli invitati.
«Luna, non dicevo sul serio» mio padre, terrorizzato, guarda mamma in cerca di aiuto.
«Come no» sbuffa Luna facendomi ridacchiare.
«Andiamo» stringo la mano di Harry. «Siamo solo all'inizio.»

Il pranzo fila abbastanza liscio; hanno tutti apprezzato le doti culinarie di Harry e io mi sono vantata di averlo aiutato a lavare i piatti. Non sono un asso ai fornelli, ma nemmeno una completa incompetente. Sopravvivo, ecco.
Adesso siamo giunti al dolce. Zia Molly e zia Paige si sono offerte di preparare il caffè mentre mamma e zio Caleb sono intenti a distribuire fette di torta al cioccolato a tutti.
«Allora, Harry, ce lo sveli il motivo di questo pranzo?» domanda proprio zio Caleb.
«Ah, non ci ha invitati solo perché gli stiamo simpatici?» ribatte zio Danny.
«Non fate caso a lui» sospira zia Vivienne. «Non legge mai i messaggi, lo aggiorno io.»
«Rora, tu ne sai niente?» chiede zio Tom.
«Ah, no, non guardate me. Stavolta ne so quanto voi. Cioè niente» alzo le mani.
«Mmh, deve essere qualcosa di serio allora» riflette a voce alta papà, intento ad accarezzare la mano di Luna.
Adoro come stia ancora cercando di farsi perdonare da mia sorella. Ovviamente Luna stava scherzando ma a volte ci divertiamo così con papà. Basta poco per fregarlo.
«Nulla di cui dovete preoccuparvi, sul serio» sorride Harry.
«Caffè!» esclamano le gemelle.
«Finalmente, non vedevo l'ora» Greg si sfrega le mani.
«Fai attenzione. Ultimamente ne bevi troppo» lo riprende Grace.
«Solo un goccino» le promette il marito.
«Solo un goccino» concorda lei.
Sono così carini.
Dopo aver distribuito i caffè, le zie prendono posto e così anche gli altri. Il momento del dolce è sacro, non esiste che ci sia qualcuno non seduto al tavolo a godersi il 'momento zuccherino', come lo chiama Michael.
«Dunque» prende parola Harry. «Volevo solo informarvi che sabato prossimo siete impegnati.»
Aggrotto la fronte, confusa dalle sue parole. Che vuol dire che siamo impegnati?
«A fare che?» chiede confuso zio Danny.
«Un'inaugurazione. Si tratta di un gala per la precisione, quindi vestiti eleganti e champagne gratis. Non posso dirvi altro, ci tengo a far sì che sia Aurora la prima a vedere di che si tratta» sorride nella mia direzione, facendomi arrossire per l'ennesima volta in poche ore.
«Io passo. Ho un sacco di verifiche durante le prossime settimane e poi partiremo per il matrimonio, non posso proprio» dice Layla.
«Sì, lo stesso vale per noi» dice Michael.
«Ehi, non è vero, io ci vengo volentieri!» ribatte Luke.
«No, invece, sei indietro con storia e non vogliamo che tu venga bocciato, giusto?»
«Tu non ti muovi di casa e tuo fratello ti aiuterà» zio Tom punta il dito contro suo figlio.
«Mamma» si lagna Luke.
«Non guardare me. Sei tu quello che ha una materia da recuperare.»
«Due. C'è anche trigonometria» ghigna Alec.
«Va bene!» sbuffa Luke.
«Bene. Piccoli a parte, ci siete tutti?» domanda Harry.
«Sì, certo. Mi hai convinta a champagne gratis» risponde Avery.
«Sai, non avevo dubbi, cavernicola.»
«Piantala!» strilla lei.
Io sono ancora ferma a lui che invita tutta la famiglia a un gala che dovrebbe essere un'inaugurazione di qualcosa che non so. Di che si potrà mai trattare per avere un gala? Sembra roba importante, seria.
«Angelo?» mi richiama proprio la sua voce.
«Dimmi» alzo il capo nella sua direzione.
«Mi chiedevo solo che vestito avresti indossato» mi fa l'occhiolino tornando a sedersi mentre il resto della famiglia comincia a discutere su cosa indossare.
«Sul serio, tutto okay?» mormora Harry al mio orecchio.
Mi volto e annuisco, rassicurandolo con un piccolo sorriso. «Molto più che okay.»

𝐀𝐔𝐑𝐎𝐑𝐀 [𝐁𝐨𝐬𝐭𝐨𝐧 𝐋𝐞𝐠𝐚𝐜𝐲 𝐒𝐞𝐫𝐢𝐞𝐬 𝐕𝐨𝐥.𝟐]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora