Avete presente quella sensazione di intorpidimento, quando non capite più cosa vi circonda e i suoni vi arrivano ovattati? Ecco, è così che mi sento dal momento in cui la bocca di Harry ha iniziato a divorare la mia e il suo corpo mi ha intrappolato contro il bordo della jacuzzi. Potrei elencare milioni di motivi per cui sarebbe meglio evitare tutto questo avvicinamento, ma il punto è che... per la prima volta in vita mia, non voglio mollare la presa. Desidero solo questo momento, le sue mani su di me e la sensazione di pace che il suo tocco mi porta.
Sfioro il suo collo, accarezzando la pelle umida, e allungo la mano fino alla nuca, stringendogli i ricci umidi. Un gemito sfugge dalle sue labbra mentre si scosta e scende sul mio, di collo. Lo mordicchia, lo succhia, lo leviga con la lingua mentre io lascio ricadere la testa indietro e mi godo il suo corpo pressato sul mio. Porto l'altra mano sul suo bicipite e stringo, sotto il mio tocco percepisco il movimento involontario dei muscoli. Le sue mani stringono i miei fianchi, scivolano più su fino alla base del seno e poi, un singolo sguardo, una richiesta silenziosa. Annuisco ed è fatta: mi sfiora il seno, spostando con pollice e medio il tessuto del reggiseno. Sono esposta e sebbene dovrei sentirmi vulnerabile, l'unica cosa che sento è la lava scorrermi nelle vene. China il capo nello stesso momento in cui fa slittare le spalline lungo le braccia, la sua bocca cattura il seno sinistro mentre con una mano stringe piano l'altro. Porto le mani dietro la schiena e senza pensarci due volte sgancio il gancetto, poi mollo il reggiseno da qualche parte e mi dedico nuovamente alla massa di ricci bagnati. Harry torna a baciarmi, ricambio con voracità il bacio e lego le gambe attorno alla sua vita. Il biondo preme la sua intimità contro la mia, entrambi ancora coperti dal costume e l'intimo. Le mani percorrono un percorso invisibile sulla sua schiena liscia, tracciando muscoli e avvallamenti, fino alla base, dove sfioro le meravigliose fossette. Lo spingo e questo gli basta per attuare la mossa successiva: con uno scatto mi sfila gli slip, facendoli scorrere sulle cosce fino ai piedi. La mia azione è il riflesso della sua e ben presto ci ritroviamo dentro una jacuzzi nudi e accaldati, vogliosi di qualcosa che crepitava già da un po'. Non so dove ci porterà questo nuovo livello di intimità ma al momento non mi importa di niente, desidero solo abbandonarmi a lui, l'uomo che in una manciata di mesi – oltre a farmi sperimentare nuove esperienze – mi ha fatta sorridere, ridere, mi ha fatta sentire viva.
Le sue mani si muovono sulle mie cosce, raggiungendo il centro. È un tocco estraneo all'inizio, non ricordavo nemmeno cosa si provasse ad avere una mano vera lì sotto. Mi massaggia piano, guardandomi negli occhi socchiusi, troppo inebriata dal momento per essere vigile. Mentre mi tocca non riesco a non fare lo stesso, avvolgo la mano attorno alla sua lunghezza e con cautela, inizio a muoverla. Il respiro strozzato di Harry mi fa sorridere. Sono arrugginita, è vero, ma questo non significa che sia totalmente fuori dai giochi.
«Tesoro» ansima.
«Sì?» mormoro strizzando gli occhi quando inserisce un dito, poi un altro. Gemo, poggiando la testa sulla sua spalla. Harry aumenta il ritmo delle dita e sfiora il punto più alto mentre gira il capo nella mia direzione, le labbra quasi si toccano. Mollo la presa sulla sua intimità e conficco le unghie sui suoi bicipiti mentre vengo come si deve dopo molto, moltissimo tempo. La verità è che non sono stata più con nessuno da... quel giorno. Mi affretto a scacciare via il pensiero e mi focalizzo sul biondo. Merita la mia totale attenzione e ce l'ha. In realtà, possiede ogni singola parte di me in questo momento.
«Tesoro, non ho... non ho un profilattico qui» biascica sulla mia bocca.
«Camera?»
«Hm-hm» mi bacia.
Ricambio il bacio, gustandomi la sua lingua. Mi stringo a lui e gemo, vogliosa di altro. Voglio di più.
«Ti prendo» dice.
Sì, fallo quanto ti pare. Dove desideri.
Va bene. Va bene.
Annuisco e stringo la presa nello stesso momento in cui mi mette a sedere sul bordo della jacuzzi. Il suo sguardo si abbassa, puntato tra le mie gambe ma io sono troppo eccitata per aspettare oltre. Ho bisogno di lui. Adesso. «Più tardi. Andiamo» mi alzo.
Harry flette le braccia mentre esce dalla vasca e si alza, l'attimo dopo afferra le mie cosce e mi solleva. Lego le mani attorno alla sua nuca e mi concentro sul suo collo. Non sento nemmeno freddo, anzi, brucio di passione. Solo per lui. La mia mente è silenziosa, si sente solo un lieve ronzio, simile a quello percettibile quando il televisore è spento. Adoro questo silenzio, è... rigenerante. Mi sembra di fluttuare in una nuvoletta, sento solo il sussurro del suo nome e mi basta.
Harry percorre le scale, raggiungendo la sua camera da letto. Fino a qualche ora fa non sapevo se avrei dormito con lui, ma adesso è abbastanza palese. Non ho la minima intenzione di lasciare questo letto. Né ora, né dopo. Voglio godermi questo momento il più possibile e se dovrà durare tutta la notte... ben venga, la stanchezza è passata in secondo piano nello stesso istante in cui nella jacuzzi Harry mi ha guardata con sguardo famelico e si è successivamente fiondato sulle mie labbra.
Crolliamo sul letto senza badare troppo al fatto che siamo completamente bagnati, continuiamo a divorarci a vicenda mentre i nostri fianchi ondeggiano. Harry si scosta per un istante e allunga la mano in direzione del comodino. Apre il cassetto e muove la mano, tira fuori una confezione di profilattici e lo lodo mentalmente. Sì. Non resisto più, accidenti. Sembro una drogata in cerca della sua dose e solo adesso, mentre torna su di me e scarta il profilattico, realizzo che forse sono davvero fatta di Harry – anche se al momento sarebbe più consono dire fatta da Harry, visto il punto in cui ci ritroviamo.
«Pronta, tesoro?» scosta una manciata di capelli dal mio viso.
Annuisco.
Harry si fa strada dentro di me, riempiendomi con un'unica, singola spinta. Non era mai successo prima, mai. Sono sconvolta dalla semplicità, dopo tutti questi anni, con cui sia riuscito a riempirmi. Dio, è magnifico...
Il biondo si tira indietro per poi affondare ancora una volta. Non trovando alcuna resistenza, ripete l'azione una, due, tre volte, fino a prendere un ritmo deciso e intenso.
Ansimi e preghiere abbandonano le mie labbra gonfie, subito catturate da quelle di Harry. Non smette di baciarmi quando si poggia le mie gambe sulle spalle e mi stringe le cosce, non smette nemmeno di spingere ripetutamente dentro di me, scivolando e arcuandosi, donandomi ogni spasmo di piacere possibile. Non ricordo di aver iniziato a urlare; in realtà, non ricordo nemmeno di essere mai stata una che urla. È solo che questo è diverso, è vissuto, è... maturo, mascolino. Questo è decisamente su un altro livello e mi piace da impazzire.
Harry mi guarda dritto negli occhi mentre stringe con una mano il mio mento, ricambio lo sguardo e lecco il suo pollice. Se prima si muoveva in fretta, la scintilla bollente che gli scorgo negli occhi lo fa ammattire. Prende a spingere più in fretta, squassandomi tutta, da cima a fondo, e gli basta premere il pollice che ho leccato in precedenza sul mio nodo di nervi per farmi perdere il controllo, per farcelo perdere. Veniamo insieme, gemendo sulle nostre bocche, fremendo, tremando, mentre continuiamo a baciarci e a stringerci.
Non so quanto tempo passi prima che Harry si sposti al mio fianco, ma non me ne frega un accidente, lui da questo letto non si muove. E lo faccio noto quando arranco sul suo corpo, incastrando il viso nell'incavo del suo collo e stringendogli una spalla con la mano.
«Posso almeno andarmi a dare una ripulita?» mormora divertito, intento a massaggiare il mio fondoschiena con entrambe le mani.
«No», ansimo al suo tocco.
«Quindi sono prigioniero fino a quando non deciderai il contrario?» indaga ulteriormente.
«Sì.»
Rilascia un'altra risata e mi afferra la mano. «E continuerai a rispondere a monosillabi perché ti ho distrutta?»
«Sì.»
«Va bene. Ma alla prossima stai sopra. Mi hai sfiancato, angelo» mordicchia il mio indice.
Annuisco e sospiro piano, totalmente soddisfatta. Non mi sentivo così appagata da... sempre. È la primissima volta che sono messa ko dal sesso e mi piace. Tantissimo. È una sensazione così pacifica, sognante. Tutto quello che mi serve. «Riposa un po', tra poco ricominciamo» sbadiglio.
«È una promessa?» accarezza il mio fianco destro.
«Sì.»
STAI LEGGENDO
𝐀𝐔𝐑𝐎𝐑𝐀 [𝐁𝐨𝐬𝐭𝐨𝐧 𝐋𝐞𝐠𝐚𝐜𝐲 𝐒𝐞𝐫𝐢𝐞𝐬 𝐕𝐨𝐥.𝟐]
Literatura Feminina𝐒𝐞𝐜𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐯𝐨𝐥𝐮𝐦𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐬𝐞𝐫𝐢𝐞 𝐬𝐩𝐢𝐧-𝐨𝐟𝐟. 𝐏𝐮𝐨̀ 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐥𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐬𝐭𝐚𝐧𝐝𝐚𝐥𝐨𝐧𝐞 𝐦𝐚 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐚 𝐬𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐢𝐠𝐥𝐢𝐚 𝐥𝐚 𝐥𝐞𝐭𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐝𝐢 𝐀𝐯𝐞𝐫𝐲 𝐩𝐞𝐫 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐫𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐦𝐞𝐠𝐥𝐢𝐨 �...