"Chissà se ha capito"

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Pov Christian

-Porca puttana-

Penso tra me e me mentre estraggo il cellulare dalla tasca che vibra all'impazzata.

-Mattia-  leggo sullo schermo cazzo fratè che tempismo.

"Oh, pronto?" dico scazzato

"Oh fratè siete nei paraggi?" sento dire dall'altra parte del telefono.

"No non siamo lì, siamo andati a fare un giro.."

Guardo Virginia è così bella ed è così in imbarazzo adesso, chissà cosa le frulla per la testa vorrei poter entrare nella sua mente e tirare fuori tutti i suoi pensieri per leggerli e comprenderli meglio.

È seduta di fronte a me, la guardo, le guardo le labbra quelle che se non fosse stato per Mattia, forse mi sarei deciso a baciare, non so perché ho aspettato così tanto, forse non volevo spaventarla..

"Ti ho disturbato?" chiede preoccupato.

" No tranquillo.." mento, mi gratto un ginocchio per stemperare la scocciatura.

"Qui è successo un mezzo casino, Alessia ha la zip del vestito rotta e praticamente è seminuda, quindi non mi sembra il caso farla andare in giro per la discoteca così"

"Ah..ok" faccio io pensando che probabilmente gliela rotta lui la zip.

"E io, porca puttana, ho perso il portafoglio non so dove l'ho lasciato, magari è al tavolo o forse incastrato sotto i sedili della tua macchina, ma ho guardato e non lo trovo.."

Continua a parlare a raffica.

"Davvero? Ma che cazzo..arrivamo fra poco vah, ciao.."

Chiudo la telefonata e rimetto il telefono nella tasca, racconto a Virginia quello che è successo ed entrambi scoppiamo in una fragorosa risata è così bella mentre ride.

Pensavo si sarebbe spaventata a morte per questa telefonata e invece la vedo abbastanza tranquilla e la cosa mi rincuora.

Vuol dire che forse con me non sta poi così male, ci riposizioniamo sui sedili anteriori.

Metto in moto e partiamo verso la discoteca.

Il viaggio sembra molto più veloce a differenza dell' andata, la cosa un po' mi dispiace, avrei voluto passare ancora un pochino di tempo con lei da solo, vorrei farle capire che l'avrei baciata e che non sono un codardo..

L'ho fatto solo per lei, non volevo farla spaventare, volevo che si sentisse sicura tra le mie braccia prima di appoggiare le mie labbra sulle sue.

Sta guardando fuori dal finestrino le luci arancio dei lampioni la illuminano, ogni tanto volge lo sguardo dritto verso la strada, a volte si tocca i capelli, è così bella..dio perché non l'ho baciata subito..chissà se mi ricapita.

A volte sono proprio un coglione.

D'istinto le prendo la mano, incrocio le dita con le sue, la appoggio delicatamente sulle mie labbra e tengo la presa per qualche secondo, poi lascio andare delicatamente.

Quasi come a volerle lasciare un messaggio in codice.

Chissà se ha capito.

Entro nel parcheggio della discoteca e istintivamente vado verso il posto in cui avevo parcheggiato la mia macchina.

Eccoli, Mattia in piedi e Alessia seduta dalla parte del conducente con la portiera aperta.

"Non so se ridere o piangere per questa scena" incalza Vir sogghignando rassegnata.

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