"E se cercassero di portarti via da me?"

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Pov Virginia

Ci incamminiamo nella sabbia, la luce della ci luna ci illumina, mano nella mano, non so di preciso dove stiamo andando sicuramente stiamo cercando un posto in cui appartaci un po'.

Non so quante volte ho sognato una situazione del genere ed è sempre lui che crea tutte queste situazioni, la cosa mi sembra incredibile.

"Troviamoci un posticino appartato dove non ci vede nessuno" mi fa un occhiolino sorridendo.

"Siamo su una spiaggia, è un po' difficile trovare un posto appartato"

"Guarda lì" indica un punto in cui ci sono un po' di rocce e c'è una piccola rientranza.

"Sembra che l'abbiano fatto apposta per noi" aggiunge con un sorriso malizioso.

Ci incamminiamo verso il nostro posto leggermente nascosto.

Stendiamo il telo per terra e subito ci buttiamo sopra.

"Come mai ti è venuta in mente questa idea di stare in spiaggia stanotte?" chiedo guardando il cielo.

La luna, così imponente nel cielo è così bianca che riflette su di noi regalandoci una luce fredda e naturale bellissima, in sottofondo il rumore delle onde.

"Non lo so, mi è venuto in mente all'improvviso volevo fare qualcosa di diverso.." dice indifferente.

Si mette su un fianco guardandomi e faccio la stessa cosa.

I miei capelli lunghi si appoggiano sul telo e lui prontamente li prende tra le dita.

"Hai proprio una fissa con i miei capelli" ridacchio

"È più forte di me" dice sorridendo "Ti dà fastidio se te li tocco" chiede serio

"No, mi rilassa.." dico avvicinandomi con il corpo a lui, incastrando le mie gambe alle sue.

Ha un braccio sotto la testa e con la mano mi sta toccando i capelli mentre l'altra si appoggia delicatamente sul mio fianco.

Gli guardo le labbra, bellissime anche rovinate, non vedo l'ora di baciarle così mi avvicino e gli stampo un bacio delicato.

Questo bacio scatena immediatamente in lui una reazione, solleva appena il corpo e si sposta appena sopra di me, tenendo le labbra incollate alle mie, fa scivolare una mano lentamente sotto la felpa che mi ha prestato, con le dita lo sento cercare la mia pelle nuda e la trova, scivola sul mio fianco passando poi per la pancia.

Faccio un leggero sussulto e mi sento un po' stupida, perché in questo momento in cui non dovrei pensare a niente.

Mi è venuto in mente che Riccardo mi ha toccato nello stesso punto in cui ora si trova la mano di Christian..in quel punto, quel confine che se non fosse arrivata Alessia sarebbe stato l'inizio della mia fine.

Forse è proprio questo quel piccolo trauma che mi è rimasto aggrappato alla pelle.

"Che c'è?" mi chiede Christian staccando appena le labbra delle mie.

"Niente.." ho paura che dicendo questa cosa ad alta voce possa aggrapparsi ancora di più a me e bloccarmi.

"Sicura?"

Non rispondo, lo guardo negli occhi.

Vorrei fare finta di niente, lasciar correre, ma
mi ricordo di quando mi ha chiesto di parlargli sempre e comunque, di farlo entrare nel mio mondo e così decido di aprirmi subito, di rispettare la sua richiesta.

La sua mano ancora lì.

"No è che..non so come dirtelo, mi sembra una cosa così stupida.."

"Provaci.." dice

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