"Rimaniamo in spiaggia stanotte?"

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Pov Christian

Mi sento tutto indolenzito, la schiena mi fa male, il labbro mi pulsa e sento vari dolori.

Ripenso a quello che è successo ho sbattuto di qua e di là e preso qualche pugno diverse volte.

Non so spiegarne con esattezza la dinamica.

Virginia sembra tranquilla, ma credo sia apparenza, è molto brava a nascondere i suoi stati d'animo anche se ultimamente riesco a leggerla meglio di chiunque altro.

La giornata è passata abbastanza tranquilla, alla fine siamo usciti, abbiamo pensato che sarebbe stato meglio per entrambi uscire e cercare qualcosa da fare.

Ci siamo visti con Mattia e Alessia, non abbiamo parlato molto di quello che è successo ieri, forse tutti e quattro siamo rimasti un po' scossi o forse semplicemente non ci sembrava il caso di far diventare questo, argomento oggetto principale della nostra ultima giornata insieme in vacanza.

Abbiamo comprato un pallone e ci siamo fatti prepare un pranzo al sacco in una bottega da una signora che Mattia conosce da quando era piccolino e che l'ha riempito di compimenti, facendoci notare più volte quanto fosse bello e bravo.

Inutile dire che sia andato in un brodino di giuggiole sentendosi dire tutte quelle cose belle.

Ovviamente non mi sono tirato indietro dal prenderlo per il culo una volta usciti dal negozio.

Ci siamo fermati in una spiaggetta non troppo affollata forse avevamo proprio bisogno di stare da soli tutti e quattro.

E mentre le ragazze cercavano di giocare a pallavolo io e Mattia, soprattutto io, abbiamo preso a calci il pallone prendendoci le sgridate da loro perché non giocavamo correttamente o almeno non secondo le loro regole.

"Ok, visto che siete scorretti e non giocate seriamente, noi ce ne andiamo a prendere il sole giusto Vir?" commenta Alessia fingendo un broncio.

Si allontanano appena per raggiungere le salviette che abbiamo posizionato direttamente sulla sabbia.

Rimaniamo da soli io e Mattia a dare qualche calcio al pallone.

"Come stai?" mi chiede mentre tira un calcio al pallone colorato.

Alzo appena le spalle "Non lo so, alterno momenti in cui mi rendo conto di quello che è successo e altri momenti in cui in realtà non so se sia successo realmente."

Scuote la testa.

"Secondo te ho fatto una cazzata a prenderlo a pugni?" chiedo mentre provo a fare due palleggi lanciandogli poi la palla.

"Io avrei reagito in modo diverso però io sono io, se te la sentivi forse era così che dovevi fare sicuramente non si è fatto voler bene da te.."

"Io non sono così.. "

"Lo so Fratè però è successo, se io fossi in te non ci penserei troppo, può capitare a tutti di arrivare al limite..ormai l'hai fatto" dice calmo.

Fa una pausa, recupera il pallone che ho calciato un po' più in là e che non è riuscito a prendere.

Si avvicina lo mette per terra e ci si siede sopra mentre io mi siedo nella sabbia.

"E Vir, come sta? Come la vedi?" chiede guardandomi.

Sospiro.

"Non lo so, non riesco a capire, sicuramente non sta bene però è molto brava a mascherare i sentimenti..ieri sera non è stato semplice per lei, le sono stato vicino il più possibile anche se poco dopo sono crollato io e ci siamo sostenuti a vicenda" dico toccando la sabbia con le mani.

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