Take This Lonely Heart

17

Si era ormai fatta sera, Phil si avvicinò  al tavolino dove io e Dom eravamo concentrati in una partita di scacchi.
-Samantha si è addormentata-disse sorridendo mentre guardava in direzione della mia amica.
Sorrisi anche io nel vederla.
-volete restare qui per la notte? Abbiamo una camera in più, non voglio che vi facciate la strada con il buio- propose James da dietro il bassista.
Ci riflettei un attimo e dopo le diverse preghiere accettai.

Joe prese Sam in braccio facendo attenzione a non svegliarla e la poggiò delicatamente sul letto.
Ringraziai Conor per la felpa e mi stesi anche io.

Sentii dei passi per la casa, avevo perso il sonno da un po' e sentire qualcuno sveglio come me mi diede conforto.
Controllai l'ora, erano le 5.17, mi alzai e mi diressi in cucina per un bicchiere d'acqua.
Trovai Conor con una birra in mano in cerca di un cavatappi.
-altro brutto sogno?- sussultò per lo spavento.
-potresti provare qualche caramella contro l'insonnia invece dell'alcool-
-già...-
-me ne offri una o...?- gli sorrisi e lui ricambiò passandomi una peroni.
Ci sedemmo sulle sdraio in giardino e cominciammo a parlare di tante cose inutili.
Forse bevemmo più di una birra a testa, fatto sta che non mi ero mai sentita così tranquilla e felice.

Era in piedi a parlarmi di razze di gatto tutto preso dal suo discorso, ero seduta sulla sedia difronte a lui, lo guardavo rapita, era bellissimo.

Eravamo ubriachi fradici e stavamo ridendo per un video di animali divertenti.
-SAAM- gridai alla mia amica che si stava avvicinando a noi.
-ragazzi tutto bene? Che state facendo?- Conor girò il telefono verso di lei permettendole di vedere.
-mio Dio quanto avete bevuto?- intervenì Joe a cui non ho fatto caso arrivare.
-nhaa non molto tanto- rispose il cantante.
-molto tanto-ripetei ridacchiando io.
-non si prendono in giro le persone Eva- continuò lui iniziando a farmi il solletico.
-abbassate la voce o sveglierete tutti- ci riproverò Sam mentre lanciava occhiatine divertite al biondo.

Io e Conor con qualche fatica ci stendemmo sull'amaca lasciando i due sulle sdraio.
Conor si rannicchiò a me, ridemmo senza alcun motivo ancora per un po', poi la risata si trasformò in sorrisi.
Disegnavo figure indefinite con l'indice sul suo braccio, alzai lo sguardo e incrociai i suoi occhi rimanemmo a fissarci per un po' poi posai la testa sul suo petto.
Chiusi gli occhi mentre lo sentii giocherellare con una ciocca dei miei capelli