Erano ancora le cinque e mezza.
Eva si era chiusa in bagno da un po' ed io ero rimasto solo tra i miei pensieri.
Quando tornò l'ombra sul suo viso era sparita e gli era tornato il sorriso.L'aria era ancora più fredda e il vento più pungente, probabilmente uno di quei giorni sarebbe piovuto.
Si strinse le braccia al petto rabbrividendo non appena mise piede fuori, tornai dentro e le presi una felpa.
Le stava un po' troppo larga e le arrivava a pelo pelo con i pantaloncini, era buffa e bellissima.Iniziammo a chiacchierare come al solito del più e del meno, ci fermammo sulla spiaggia e lei si perse nell'orizzonte e nel cielo.
Io guardavo lei.
Eva girò lo sguardo verso di me e mi scrutò come se stesse analizzando per filo e per segno la mia espressione.
-che succede?- chiese dopo qualche attimo interminabile.
Abbassai lo sguardo e risposi con un freddissimo "niente" quindi ripresi a camminare lungo la spiaggia.
Non le parlai più e provai ad evitare una vicinanza o uno scambio di sguardi.Tornammo a casa per le 9.00, con una leggera tensione tra noi, gli altri erano già tutti svegli a fare colazione.
Io andai in camera e provai a riflettere sulla situazione.Eva mi piaceva ma avevo paura, paura che fosse solo un'illusione e che non facevo lo stesso effetto su di lei.
A interrompere la mia riflessione fu proprio lei.
-gli altri si sono già avviati in spiaggia, io ti aspetto, quando sei pronto dimmi- detto ciò richiuse la porta scomparendo verso il salone.Mi strofinai il viso tra le mani quindi mi alzai e la raggiunsi.
Era in cucina appoggiata al tavolo in piedi che guardava il telefono.
Quando si rese conto della mia presenza posò il telefono sul tavolo e mi osservò con uno sguardo un po' vuoto.Mi avvicinai un po'.
-ritornerai a fare lo stronzo e freddo come le prime volte?- il suo tono andava dall'arrabbiato al preoccupato, lo aveva già capito e mi sentii in colpa di aver solo pensato a quell'opzione.
La distanza era oramai minima e stavo facendo una fatica immensa nel trattenermi.
-conor...- iniziò a dire qualcosa ma la interruppi subito baciandola.
-ti voglio- sussurrai, mi ribaciò.
Le mie mani salirono lungo le sue braccia, fino alla spalle poi riscesero sulla schiena fino alla curva del sedere, la spinsi contro il mio corpo mentre mi affondava le dita tra i capelli.
La feci scivolare con dolcezza sul tavolo, le mie mani passarono sul suo addome e scesero fino ai fianchi dove incontrai il bordo dei pantaloncini.
In un attimo eravamo nudi con i vestiti sparsi sul pavimento.
Presi il profilattico.
Mi cinse tra le cosce mentre mi chinavo su di lei, finché non mi sentì premere e si aprì per me.
Sospirai sul suo collo accompagnando una prima lenta spinta che le strappò un gridolino di dolore.
La baciai e con una mano la aiutai ad accogliermi, spinta dopo spinta, fino a sentirmi tutto.Attesi qualche secondo perché si abituasse, poi fu lei a inarcare il bacino e a muoversi sotto il mio corpo.
Mi unii a lei, affondando lento e con dolcezza.
La strinsi mentre mi girai su un fianco, invertendo le nostre posizioni, e lei su di me.
Ondeggiò i fianchi avanti e indietro, su e giù, con le mie mani che l'accompagnavano strette sui glutei, e mi guardava, mi guardava e mi guardava.
La guidai nei movimenti su di me, mentre il suo ritmo accellerava, sempre più veloce,il respiro sempre più corto, gli occhi lucidi di desiderio.Mi tirai a sedere, tenendola per la vita, mentre ondeggiavo insieme a lei.
Si lasciò andare all'indietro, così mi chinai a catturare i suoi sensi tra le mie labbra, la lingua che disegnava il cerchio intorno al suo capezzolo, per poi succhiarlo, rubandole un gemito di piacere.Strinsi il suo corpo ancora di più, mentre la cercai con la bocca lungo la linea tra i seni, la gola, il mento per poi trovare le sue labbra già schiuse per me.
Dovevo sforzarmi a trattenermi, ero già pronto a esplodere, lo sentivo dal fuoco infernale che mi incendiava il basso ventre, dall'erezione che pulsava e i muscoli pelvici tesi.-vengo Conor- gemette artiggliandomi le spalle.
Anche io raggiunsi il punto di non ritorno con un'ultima poderosa spinta e arrivò quel millisecondo che sembra durare una vita.Crollai di nuovo sul tavolo, trascinando Eva con me ancora ansimante.
-Oh, Dio- sospirai senza fiato.
Eva era stesa sul mio petto e sentivo il suo cuore battere all'impazzata accanto al mio.
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Take This Lonely Heart
Fanfiction5 ragazzi compongono i nothing but thieves e fanno amicizia con due loro fan...