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Erano le tre e mezza ed ero intenta a gustarmi i biscotti digestivi di Phil durante un attacco di fame notturna, quando sentii dei passi.
La sagoma del cantante fece capolino in cucina. Gli sorrisi e gli porsi i biscotti.

Dom si era impossessato totalmente del letto buttandolo giù.
Accendemmo la tv e una telenovela spagnola senza senso rapì la nostra attenzione.
Riuscii a riprendere sonno e mi addormentai appogiata a Conor.

A svegliarmi fu il sole, mi rigirai sul divano dando un'occhiata al cantante rannicchiato di fianco a me, presi il telefono dal tavolino e controllai l'orario: 6.45.
Mi alzai piano cercando di non svegliare Conor, presi i vestiti che mi ero preparata la sera prima e mi chiusi in bagno.
Avevo intenzione di provare subito la ciclabile e godermi un po' di fresco della mattina.

Tornata in salone trovai Conor seduto che tra uno sbadiglio e l'altro si stiracchiava.
-buongiorno- mi sorrise
-non volevo svegliarti, scusa- mi sentii terribilmente in colpa.
-ma no tranquilla, dove vai?-
-volevo fare una passeggiata-
-posso unirmi?- annuii quindi gli diedi il tempo di vestirsi ed uscimmo.

Faceva già abbastanza caldo ma il venticello freddo mi punse sulla pelle facendomi rabbrividire.
Chiacchierammo del più e del meno.
Ci fermammo su una piccola spiaggetta ancora deserta e mi godetti il contatto con la sabbia fresca sui piedi nudi.

Ci fu un attimo in cui tutto mi sembrò surreale.
Il cielo tinto ancora con i colori leggeri dell'alba rifletteva sul mare. Sentii gli occhi di Conor puntati su di me mentre continuavo a guardare l'orizzonte.
Mi voltai verso di lui incrociando subito i suoi occhi.
Rimanemmo a fissarci per attimi interminabili finché lui non si avvicinò per baciarmi.

Fu un bacio dolce e timido ma coinvolgente.
Sorridemmo con le fronti poggiate una contro l'altra quindi lo ribaciai.
Mi stesi con la schiena sulla sabbia senza staccare le labbra dalle sue che si sorreggeva su di me con un braccio mentre l'altra mano la teneva dietro la mia testa.
Con le dita giocavo tra i suoi capelli.
I nostri respiri erano ormai una cosa sola.
Ci staccammo e si stese come me.
Stavo bene e lo sapevo.

Erano ormai le 8:00 avevamo continuato a passeggiare sulla ciclabile arrivando a un piccolo centro abitato.
Trovai una libreria e mi ci tuffati immediatamente dentro.

Dopo aver passato circa mezz'ora a valutare quale tra due libri che avevo selezionato volessi prendere, optai per il classico Peter e Wendy.
Ci fermammo anche in un bar e prendemmo dei cornetti per tutti.

Tornati a casa trovammo tutti ancora a letto, quindi sistemammo la colazione in cucina e mentre lui cazzeggiava sul telefono mi immersi subito nella mia nuova lettura

Take This Lonely HeartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora