20

11 1 0
                                    

Io e Conor decidemmo di fare una passeggiata.
Cenammo con un waffle a testa e due frappè.
Da lontano vidi un mucchio di gente riunita e riuscii a scorgere un grande schermo: cinema all'aperto.
Istintivamente presi la mano di Conor e lo trascinai correndo verso delle sedie libere. Guardai le nostre mani ancora intrecciate e la ritrassi, tirai un sorriso e mi voltai verso lo schermo.
Trasmettevano il re leone.
Sentii più volte gli occhi del cantante su di me, ma non gli diedi troppo peso, del resto il poverino si stava subendo i miei pianti per la morte di Mufasa e il mio conoscere ogni canzone a memoria.

Conor mi impedì di tirare un pugno al bambino che non smetteva di parlare di fianco a me, ma mi permise di mandarlo gentilmente a farsi fottere.
Per fortuna del regazzino mi tappò la bocca prima che lo mandassi a fanculo in modo diretto e gli chiese gentilmente di cambiare posto.
Finito il film avevo ormai versato tutte le lacrime del giorno facendo subire al poro malcapitato ogni mio cambio d'umore.

Conor mi porse la mano per aiutarmi ad alzare e ci imbucammo in una delle stradine stranamente affollate, probabilmente vi era una specie di sagra o festa.
Prendemmo lo zucchero filato, ed io mi sentii nuovamente bambina, sentivo che in compagnia del cantante potevo essere tranquillamente chi volevo e mi sentivo sicura.

Ci imbattemmo in una libreria e non seppi resistere, nonostante a casa fossi piena di libri da leggere, il mio disturbo ossessivo compulsivo di comprare libri mi condusse tra gli scaffali e alla cassa con un nuovo libro.
Anche Conor si convinse sul prendere  "la fattoria degli animali" dicendo di volerla leggere in italiano.
Continuammo a passeggiare finché i non cedetti dalla stanchezza.

Tornammo a casa mia con due bustine piene di caramelle diverse, i libri nuovi e degli occhiali da sole speciali che ti fanno visionare cuori.
Drogati di zuccheri, entrammo con la bocca ancora piena di qualche strana caramella mentre commentavamo i diversi gusti. Eravamo talmente presi dal non aver fatto caso in primo luogo a Sam e Joe rannicchiati sul divano mentre in tv riconobbi subito Christian Gray.
-Ciao ragazzi- salutai tutta contenta, i due ricambiarono e dall'occhiata lanciata dalla mia amica capii di dover andare altrove.
Andai in camera seguita da Conor e lo feci accomodare.
Ci sedemmo sul letto e parlammo del più e del meno.
-io 50 sfumature non lo capirò mai, l'ho visto una volta con una mia amica e mi è bastato, parla di un tipo che da piccolo ha subito un trauma e di una rincojonita che gli va dietro, mi sono pure rifiutata di vedere gli altri due film-
-non so se sia meglio o peggio il film ma posso dirti che anche il libro è di un cringe totale-
Andammo avanti così per un sacco  finché persi proprio la cognizione del tempo. Mi affacciai alla finestra ed improvvisamente aveva iniziato a diluviare, il meteo stamattina parlava di una pioggerellina leggera ma in quel momento grandinava più che mai.
In camera irruppero Sam e Joe che si lanciarono sul mio letto senza badare alle mie caramelle.
-visto il tempo potete fermarvi per la notte- propose Sam e le diedi ragione invitando i ragazzi a non tornare a casa sotto la pioggia.
I due accettarono. Non pensai al fatto di non avere posti per dormire disponibili, Joe avrebbe tranquillamente dormito con Sam e Conor...

Take This Lonely HeartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora