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Il suo sesso strusciava sul mio, con una mano diresse la sua erezione lì dove la voleva.
Spinse piano e mi invase, strinisi i denti, con un movimento deciso entrò completamente dentro di me provocandomi un gemito.

Poggiò una guancia sulla mia tempia ed iniziò a muoversi, ondeggiò in modo deciso e profondo.
Si tirava fuori senza mai uscire completamente e rientrava con forza premendo il torace sul seno.
Le sue spinte aumetarono, le sue mani scesoro sui miei glutei, i muscoli si tesero e il respiro divenne sempre più irregolare.
La presa sui miei fianchi divenne più stretta, mi faceva quasi male.
-Dom...- mormorai
Spinse ancora di più.

[...]

Ero stesa nel letto del chitarrista moro, lui dormiva profondamente, il mal di testa premeva forte sulle tempie a causa dell'alcool.

Due settimane prima non avrei mai pensato a questo.
Ero felice, con Conor stava andando alla grande. Non sapevo cosa fosse ma i suoi baci erano fantastici e credo che anche Giulia avesse gradito.
Avevamo iniziato a vederci più spesso soli, era molto dolce e sembrava tenerci molto a me poi lo vidi baciarsi la bionda a bordo piscina.
Non eravamo nulla ma una rabbia ribbolì dentro di me.

Andai in un pub e presi una birra, trovai Dom distrutto.
-le volevo chiedere di essere la mia ragazza, siamo usciti e mi ha chiesto di prenderle una borsa interrompendo il mio discorso, mi sono rifiutato e ha sbroccato, abbiamo litigato poi mi ha piantato lì "ce ne sono mille anche meglio di te"-

Il fatto che fosse subito andata da Conor mi fece incazzare il triplo.
Io non gli ho promesso nulla e lui ha tutto il diritto di compiere le sue scelte.

Bicchiere dopo bicchiere io e Dom eravamo ubriachi fradici quinci ci siamo spostati in camera sua.

Presi un po' di forza e andai in cucina, erano le 5.30 del mattina, mi preparai un caffè amaro.
Mi faceva schifo il caffè ma era utile per i postumi della sbornia.
Presi una merendina e mi diressi in giardino.
Mi sedetti su una sdraio e respirai profondamente, l'odore della terra bagnata mi riempì le narici. Amavo la pioggia.

Rimasi lì per non so quanto tempo finché non sentii la voce di Phil che mi chiedesse se fosse tutto ok.
Ero distaccata, la mia testa era altrove  provai a non farglielo notare ma lui insistette.
Gli chiesi di tenersi tutto per sé e mi sfogai. Avevo bisogno di parlare.

Take This Lonely HeartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora