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Passarono i giorni di pioggia e finalmente tornammo al mare.
Era un po' mosso cosa che adoravo, abituata ai cavalloni di Roma.

Per pranzo rientrammo in casa in modo da poterci riposare un po' e poi tornare in spiaggia il pomeriggio.
Io e Conor eravamo stesi sul suo letto, chiaccheravamo del più e del meno, aveva il suo bellissimo sorriso stampato che gli provocava quella dannata fossetta.
Suonò il campanello e Dom andò ad aprire di corsa.

-ma ciaoo- sentii salutare, mi incuriosii, lanciai un'occhiata al cantante che aveva l'orecchio in ascolto come me.
Ci alzammo e andammo in salone.
Trovammo una ragazza in mezzo al salotto sorridente e un borsone in mano.
Aveva un viso vagamente conosciuto ma non riuscivo a conetterla.

Sbattei le palpebre perplessa e lanciai chiari segnali a Sam dall'altro lato della stanza.
-CONORYYY DA QUANTO TEMPO-saltò in braccio al cantante che aveva ancora un'espressione confusa sul volto.

Lei iniziò a parlargli e fargli mille domande sulla vita.
Feci due colpetti di tosse finti per attirare l'attenzione.
-Oh ragazze lei è Lory...- spiegò conor
Non sapevo se mi veniva da ridere o se volevo spiegazioni.
-Dom mi ha dato la posizione, avevamo in programma questa sorpresina, ho provato a chiamarti ma  penso ti si sia rotto il telefono- disse toccando più volte la spalla del cantante.
Conor era rigido e nervoso, ma provò a tirar su un sorriso ed essere cordiale con la nuova ospite.

[...]

-perché cazzo l'hai invitata?- lo sentii chiedere da dietro la porta di camera sua riferito al chitarrista.
-credevo ti potesse far piacere, mi era sembrato che tra voi ci fosse chimica...- non stavo capendo niente, la voce di Phil mi fece tornare alla realtà riportandomi in salone.
Mi avvicinai a Sam che continuava a guardare con un'espressione indecifrabile la nuova ospite mentre parlava con i ragazzi tranquillamente.

-io credo di essermi persa un passaggio- le dissi.
-anche io...la Lory non stava in una chiesa a Cesena?- scossi il capo senza riuscire a connettere il senso di tutto ciò.
Mi feci coraggio e quando, Loretta rimase un po' in disparte mi avvicinai e mi presentai come si deve.
Lei fece due più due e mi riconobbe, cosa che però le richiese un po' di tempo.
Poi però la sua espressione mutò, dalla sorridente e allegra divenne più seria, mi guardò poi guardò i ragazzi dietro di me, sospirò e scosse la testa quindi si diresse in bagno lasciandomi così senza aggiungere altro.

Conor riemerse dalla camera seguito dal chitarrista, notai una nota di rossore sotto gli occhi lievemente gonfi.
Mi avvicinai e gli chiesi se fosse tutto ok.
Lui annuì, ma era chiaramente una menzogna.
-conor...-  iniziai, ma il suo sguardo mi diceva chiaramente che non aveva molta voglia di parlare.
-io ci sono se serve- gli ricordai poi lo lasciai solo e tornai da Sam che aveva provato ad indagare un po'.

Take This Lonely HeartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora