Capitolo 18

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"Diego! No aspetta" Diego è sulle ginocchia di Tom mentre io gli do il biberon, e si sporca, prendo un fazzoletto, inizio a pulirlo, "ma guardalo, come si fa a sporcarsi così quando bevi dal biberon" rido insieme a Tom "mamma" mi chiama Leo "si?" "posso farti una domanda insolita?" "Dimmi pure, tesoro" mi volto verso di lui "so che la mia vera mamma si chiama Stefania, ma come si chiama il mio vero papà?" Mi pietrifico da vanti a lui, e penso a tutto quello che quel mostro ha fatto a me e a mia sorella, non posso crederci, quel momento è arrivato, ma io non sono pronta a parlare con Leo dei suoi veri genitori, "Nicola.." sussurro con voce flebile "Perché sussurri il suo nome? Non puoi dirlo a voce alta?" "Io... io.." "vedi Tesoro" interviene Tom "il tuo papà è... particolare, quindi la mamma ha difficoltà a parlare di lui" "perché particolare?" "Leo" gli prende la mano "non sei ancora pronto per sapere dei tuoi genitori, te lo giuro tesoro, che ti parleremo di loro, ma non ora, non oggi" "ma io voglio sapere!" "So che sei curioso, e ne hai il diritto, ma amore, non sei pronto" Leo fa come per voler parlare ma poi si zittisce "noo, parla tesoro, sfogati con noi" sussurra Tom "non è giusto.. la mamma ha visto i suoi genitori morire, non capisce cosa vuol dire non sapere come sono morti i tuoi genitori" incrocia le braccia "hai ragione.. ma se tu sapessi cosa è successo.. non mi guarderesti come mi guardi ora" parlo con voce spezzata "poi" cambio discorso "tu hai dei genitori..." "ma non mi hai partorito tu, come hai fatto con Diego e Stefania" "a me questo non importa, ero nella sala operatoria con tua madre, ti ho visto nascere, ho sentito il tuo primo pianto, il tuo primo respiro, i tuoi primi passi, le tue prime parole, la tua prima risata, il tuo primo sorriso, la prima volta che mi hai chiamata «zia», io ti ho visto crescere, e per me non sei un nipote.. sei un figlio, mio figlio Leo, tu sei il mio bambino, il mio primogenito, tesoro tu non devi neanche pensare a queste cose.." lo abbraccio "la verità tesoro.. è che ci siamo solo io e te.. solo io e te" mi asciugo le lacrime mentre parlo italiano "ti voglio bene, mamma" "anche io te ne voglio" ci stacchiamo "ora va a giocare con Stefania e Sam" la indico mentre si fa rincorrere dallo zio, Leo si alza dalla sedia e corre da loro, "o Dio.." metto la mano sulla fronte "mi.. mi ha chiesto dei suoi veri genitori.." "hai gestito benissimo la situazione, tesoro, sei stata bravissima" "non hai capito Tom, questo è solo l'inizio, lui sarà sempre più curioso, sempre di più, finché non sarò costretta a dirgli tutte lo cose orribili che suo padre ha fatto.." mi metto le mani sugli occhi "vieni qui" metto la testa sul petto di Tom, e ci abbracciamo, "va tutto bene, pensiamo ad ora, non pensiamo al futuro, ok?" "Ok.." annuisco sul suo petto.

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