Capitolo 21

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Sono le due di notte, e tutti stiamo festeggiando la fine del film, "Scusate? Vorrei fare un discorso" parla Tom con un microfono in mano "abbiamo appena finito le riprese di Ucharted, e sono molto emozionato, voglio ringraziare i miei figli, Leo, Stefania e il piccolo Diego che è nato da poco, ringrazio i miei fratelli, ma soprattutto ringrazio mia moglie, grazie amore per essermi stata vicino, e per aver vissuto quest'esperienza con me" mi sorride "e ti amo davvero tanto, non saprei cosa fare se tu non fossi qui al mio fianco, sei la mia vita, la mia salvezza, sei la persona che più amo" tutti gli occhi solo su di me mentre le lacrime di emozione scendono lente e calde sul mio viso "ti prego non piangere che fai piangere anche me" si mette le mani sugli occhi facendo ridere tutti "vieni qui" lo raggiungo lentamente coprendo il viso per lacrime, mi abbraccia e mi lascia qualche bacio tra i capelli mentre tutto applaudono "ti amo.." sussurra al mio orecchio "anche io..". Tom porta il passeggino di Diego mentre io porto quello di Stefania, entrambi dormienti, Leo è accanto a me e cammina con gli occhi chiusi per il sonno "Diana" si avvicina Derek "te ne vai?" "Derek! Si, scusa se non ti ho salutato, vieni" lo abbraccio "tranquilla, spero che un giorno ci rivedremo, arrivederci signor Holland" "arrivederci" "ci sentiamo, ciao Derek" "Ciao Diana" si allontana e noi andiamo in macchina.
Ci diteggiamo in aereo porto, e saliamo sul jet, mettiamo Diego in un culla fissata alla parete mentre io e i bambini dormiamo sul materasso,  prendo la pillola, e cado in un sogno profondo.

Non riesco a dormire così mi metto a guardare Diana, dorme tranquillamente, osservo per bene il viso da angelo, le sue ciocche di capelli neri che le cadono sul viso, la collana che le ho regalato al collo, il corpo rilassato, le labbra carnose, e le cicatrici sul suo naso.. non posso guardarle neppure, quelle cicatrici rimarranno lì per sempre, e non posso neanche immaginare come è alzarsi la mattina guardarsi allo specchio, notare le cicatrici e ricordarsi di quella sera, avrà sempre un ricordo di cosa è successo solo guardandosi allo specchio, quando si cambia da vanti a me e vedo quelle cicatrici.. il mio cuore si spezza, quelle cicatrici che ha suo corpo, una macchia che le rimarrà sempre addosso, lei non accetta il suo corpo anche per questo, e io lo so, anche se non me l'ha mai detto, spesso si ferma allo specchio e a tocca quelle ferite, sospira, e cerca di non pensarci, ma è orribile.. tutto quello che le è successo.
Finalmente arriviamo a Londra, e sono le cinque del mattino, Diana non si sveglia, forse avrà preso più di una pillola, la prendo in braccio e la adagio sul sedile, le allaccio la cintura e partiamo.
Accompagniamo i ragazzi a casa loro, e finalmente torniamo nella nostra cara casetta. Metto Diana a letto, così come i bambini, che mugolano un pochettino quando le loro schiene toccano il materasso, ritorno nella nostra camera e mi butto sul letto accanto a lei, "T-Thomas?" Mi cerca con la mano "sono qui" mi avvicino e le bacio la fronte prima di essere rapito dalle braccia di Morfeo.

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