Capitolo 28

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"Leo.." lo e Tom entriamo in camera sua "mh" lo troviamo sul letto a pancia in su che guarda il soffitto "abbiamo una sorpresa" mi avvicino a lui "cioè?" "Ti va di ritornare a Napoli? Per una settimana, staremo lì, assaggeremo di nuovo quel buonissimo cibo, andremo in giro per i quartieri, andremo nei musei! Non sei emozionato?" "Mh si, certo" annuisce ridendo su un sorriso falso "ricordi quel posto dove fanno quei cornetti buonissimi? Aspetta come si chiamano-" "mamma, ho capito andremo a Napoli, ma ora potete uscire dalla mia camera? Perfavore" "oh.. certo" usciamo entrambi dalla camera.

Non vedo Diana in giro per casa da un po', così metto Diego nel seggiolino e vado al piano di sopra, la trovo in camera nostra con una foto in mano "amore.." la chiamo, lei sussulta e nasconde la foto dietro di lei "hey.. non ti ho sentito arrivare" "scusa.. se ti ho spaventata" mi siedo accanto a lei "cosa nascondi dietro di te?" Lei sospira e mi fa vedere una foto di lei e la sorella da piccole, erano bambine, ed erano sdraiate sul letto matrimoniale "eravamo così innocenti, e curiose di sapere come funziona il mondo" accarezza con il pollice l'immagine della sorella "e guarda questa" ne prende un'altra dal cassetto del comodino "il neonato che ho in braccio è Leo, aveva solo due settimane.. il parto di Stefania fu davvero emozionante" risponde con eccitazione "io ero nella sala parto con lei, e le dicevo che io ero lì per lei, tagliai io il cordone ombelicale, un'emozione grandissima, e questa" me prende un'altra "questo era il mio primo fidanzato, avevo solo quattordici anni, lo portai a casa, e mio padre gli lanciava delle occhiatacce agghiaccianti" "come mai vi eravate lasciati?" "Troppo possessivo e geloso, non me n'ero accorta fin quando mia mamma non mi ha urlato contro e mi ha elencato tutto quello che mi faceva, è stata come una secchiata di acqua gelida, ma sono felice di averlo lasciato, altrimenti non avrei mai avuto tutto questo" si guarda attorno le sorrido prima di baciarla "voglio solo... immaginalo, al cenone di Natale, tutti quanti sul terrazzo, la mia e la tua famiglia, tutti insieme.. non stanne fantastico? I bambini avrebbero potuto conoscere i loro nonni materni.. ho l'amore di un marito, dei figli, degli amici.. ma.. a me manca.. l'amore di due genitori" "lo so tesoro, lo so.." Le bacio la fronte e le faccio mettere la testa sulla mia spalla, "è andata così.. non puoi farci nulla, tesoro" "e se fossi morta in quel incidente? Se fossi morta sul colpo come loro?" "Non dirlo nemmeno per scherzo" le prendo il viso tra le mani "non so come sono riuscito a vivere prima di conoscerti, sei la cosa più preziosa che ho, e che mi ha donato l'amore dei miei figli, e forse non lo faccio spesso ma ti ringrazio.. per essere venuta qui con Leo.. per aver tenuto dentro di te per nove mesi due bambini, ti ringrazio Diana.." "io ti ringrazio per avermi donato felicità" le sorrido e la abbraccio "in salute e in malattia" sussurro al suo orecchio "in ricchezza e in povertà" mi bacia.

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