Capitolo 9

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È ora di pranzo, e Tom sfinito si siede accanto a me poggiando la testa sulla mia spalla "stanco?" "Si" "dovevi metterti nel letto con me stanotte per riposare bene" "ma stavi così comoda" mi alzo e mi siedo sulle sue gambe "così sto comoda" lo faccio ridere "che ne dici di... andare in un posto appartato" parli con fiato caldo a pochi centimetri dalla sua bocca "andiamo, forza!" Corriamo nel suo camerino mano nella mano mentre ridiamo, entriamo nel camerino e chiude la porta a chiave, mi siedo sulla scrivania e lui si posiziona tra le mie gambe, "sei sicura? Hai partorito da poco, non ti faccio male?" "Oh ma non sono io quella che deve provare piacere... quello sei tu" mi alzo dalla scrivania e lo faccio sedere sul divano "oh.. bhe.. in quel caso-" "chiudi il becco" gli slaccio la cintura lentamente, sfiorando il suo pacco, butta la testa indietro, e serra le labbra, "davvero? Non ho neanche cominciato" gli tolgo i pantaloni, e dai box riesco a vedere la sua erezione, tolgo anche i box, e mi avvicino lentamente, mi metto a cavalcioni su di lui, e inizio a saltellare lentamente, "oh Diana..." inizio ad andare più veloce, lui prende i miei fianchi e li stringe, "Diana- ah!" Continua a gemere "D-Diana!" Scendo piano piano e inizio a pompare, lui stringe i miei capelli tra le sue mani "o-più veloce D-Diana.. più veloce-ah!" Faccio come dice, inizia a muovere il bacino verso di me velocemente, e inarca la schiena, rendendomi il gioco più semplice, "oh! Diana!".
Dopo qualche minuto ci sdraiamo entrambi sul divano, "wow... Diana quando dico veloce non vuol dire che devi andare come un razzo" mi fa ridere "perché? Non ti è piaciuto?" Mi metto a cavalcioni su di lui sussurrando con fiato caldo "oh certo che mi è piaciuto" mi bacia "tra qualche settimana ricambierò per bene" "mh, quando dici tra qualche settimana intendi dire quando non sembra che escono delle schegge di vetro dalla mia mia vagina?" "Esatto" ride "fa davvero così male?" "Thomas.. è uscito un essere umano da un buco davvero molto piccolo.." "ci pensi che quando ci chiederanno che tuo parto diremo che l'ho fatto nascere io" "si, hai fatto nascere tuo figlio" sussurro "ho fatto nascere nostro figlio..", mi avvicino a lui per baciarlo ma bussano alla porta, "resta qui" si alza per aprire e davanti ha il signore col megafono "signor Holland.. sta bene? La sentivo urlare prima" "oh.. si.. sto bene" "ne è sicuro?" "Sicurissimo" "bene, tra venti minuti si ricomincia" "va bene, arrivederci" si volta verso di me e entrambi scoppiamo in una fragorosa risata, "noo merda ho bagnato il divano" guarda la macchia su di esso "aspetta, ho la soluzione" prendo un cuscino e lo metto sopra la macchia "bravissima" ride battendomi il cinque.

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