Al risveglio, Tanzia era circondata da volti familiari. Lawnard, suo fratello Reux e perfino il padre Irlam erano presenti. Era da tempo che non si svegliava con attorno a sé volti preoccupati, soprattutto quello del padre.
«Ngh...»
La ragazza sentì una fitta al fianco destro, luogo dove era presente la più profonda delle ferite. Fortunatamente, la fasciatura che il trio le aveva procurato era stata abbastanza da non farle perdere troppo sangue.
Lawnard per qualche motivo sapeva che Reux e il padre Irlam le avrebbero riservato delle lunghe frasi riguardo la loro profonda preoccupazione, mentre ai suoi occhi sembrava che Tanzia, alla fine, non volesse lusinghe o eccessive cure. Eppure la ragazza, una volta incrociato il suo sguardo, arrossì ignorando tutto il resto, capendo di essere stata portata in spalla proprio da Lawnard, che l'aveva accompagnata in cerca di aiuto.
Si trovavano infatti nella casa di Reux e Irlam, non molto distante da quella di Tanzia. Le due abitazioni erano abbastanza simili a livello di spazio, con l'unica differenza che in quella ci vivevano due persone.
Subito Tanzia tentò di alzare la schiena per rimproverare Lawnard, che era uscito di casa senza il suo permesso, benché si fosse tratta di un'emergenza.
«Non ti preoccupare» scandì il ragazzo, poco distante dai suoi famigliari. «Non ho parlato con nessuno. Fortunatamente tuo padre era nei dintorni, per cui non ha perso tempo a raggiungerci.»
«Dannazione...» Tanzia sembrò turbata. I suoi occhi riflettevano timore verso qualcosa che doveva ancora venire.
«Tan?» Reux si avvicinò in ginocchio, tenendole la mano. Agli occhi di Lawnard sembrava un bambino piccolo, sempre ad appoggiarsi alla sorella maggiore, nonostante tutto ciò fosse un'incognita per lui. Era tuttavia innegabile che avesse un modo di dimostrare affetto spesso e volentieri senza filtri.
Tanzia alzò lo sguardo verso Lawnard, che in quel momento stava in piedi vicino a lei con le braccia conserte. Poi abbassò la testa, stringendo i denti e chiudendo gli occhi per qualche attimo, suscitando la confusione nella stanza.
La finestra era aperta, per cui il padre dei due si accorse di alcuni abitanti del villaggio che ficcanasavano, andando con uno scatto fulmineo a impedire loro la vista richiudendola.
«È un problema» sussurrò Tanzia, che prese a scuotere la testa.
«Cosa è un problema?»
«L'energia che scorre nei dintorni...»
«L'hai notato anche tu, figlia mia?» Irlam si avvicinò a lato della ragazza. Indossava un abito che in qualche modo risaltava il suo fisico agile e forte, nonostante l'età. Lawnard sapeva che avrebbe dovuto prestare attenzione con lui, motivo per cui desiderava portarlo dalla sua parte a tutti i costi dimostrandogli la sua lealtà.
«Padre... Ti chiedo scusa. Anche a te, Reux.»
Lawnard non capì di cosa stesse parlando, ma se c'era qualcosa che avrebbe potuto intendere da solo era che qualcosa nella Foresta dei Rinnegati non stava andando per il verso giusto. Con un'espressione da "so tutto io", il ragazzo tentò di avvicinarsi ai due.
«Giovane» esclamò Irlam, che si voltò per fermarlo. Il suo sguardo era severo ma grato, possibilmente per aver tratto in salvo sua figlia. «Le tue gesta sono state ammirevoli. Ma ti prego di starne fuori. Sono a conoscenza della situazione delicata che ne deriva dalla tua permanenza al villaggio, motivo per cui non dovresti esporti e seguire gli ordini di Tanzia sul da farsi.»
«Ma la sorellona Tanzia è qui, e credo ci resterà per un bel po' vista la gravità delle sue ferite» suggerì Lawnard guardandola. Per qualche motivo la sua espressione non andò particolarmente a genio all'uomo, che gli rivolse un mezz'inchino.

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Second Chance
FantasiLawnard Cosmo è un comune ragazzo di vent'anni che ha perso il suo scopo di vita. In seguito a un fatale incidente, invece di venire abbracciato dalle gelide mani della morte si risveglia in quello che sembra essere un vero e proprio mondo parallelo...