14/11/20XX – 6:00
La mattina arrivò prima del dovuto per Lawnard e Reux, che vennero puntualmente svegliato da un volto familiare accompagnato da una profonda voce altrettanto simile a una già sentita: Rialto si era preso personalmente la briga di farli alzare non appena il sole sarebbe sorto.
«Cos... Ma che ore sono?» Lawnard ci mise un po' prima di poter affermare di essersi svegliato. Per un attimo aveva rivisto le pareti di casa sua, la piccola televisione spesso malfunzionante in un angolo e cibo spazzatura che lo guardava abbandonato a lato della stanza. Invece la luce che veniva filtrata dalle piccole finestre era così piena di vita da convincerlo a farsi strada fuori dalle lenzuola per un giorno in più.
Normalmente avrebbe avuto una tale difficoltà da arrivare a non smuoversi da dove si era steso. Occupare le giornate in quel modo era diventato così poco salutare da raggiungerlo in sensi di colpa che non avrebbe mai pensato di poter mettere in disparte perché aveva intenzione di inseguire un obiettivo che si era imposto.
E visto che aveva fatto una promessa a se stesso di riuscire nella sua impresa e vedere il volto sorridente di colei che lo aveva salvato e aveva dato inizio alla sua seconda possibilità di vita in un mondo sconosciuto, decise di farsi forza e impegnarsi ancora una volta.
«Oggi è il giorno in cui, per la prima volta dopo decenni, qualcuno esce dalla radura di Shimin per farne ritorno» disse Rialto con il suo solito vocione. Nuovamente aveva piegato la testa per farsi strada dentro la piccola camera da letto, solamente per beccarsi un'occhiataccia di Lawnard.
Ma il ragazzo sapeva che se si stava comportando in quel modo doveva significare che, in cuor suo, si stesse fidando di lui. Anzi, sembrava proprio aver riposto le sue speranze per il futuro del villaggio in mano sua e di Reux: il suo sguardo era quello di qualcuno che parla con il cuore in mano.
Ciò affievolì le occhiatacce di Lawnard, che si mise in piedi sbadigliando di colpo. Non era di certo abituato ad alzarsi così presto, ma una scelta importante lo attendeva.
«Ah, giovane Lawnard» disse Rialto alzando una mano per attirare la sua attenzione, «prima di partire ci sono delle faccende abbastanza brevi da sbrigare. Dovrai seguirmi fino alla mia residenza, così come farà il giovane Reux.»
Reux Ebistris, anche lui dall'aria assonnata, giaceva steso su di un divanetto in lontananza.
«Nel frattempo, sappi che tre dei migliori cavalli in nostro possesso attendono solo voi nella periferia del Sott'albero, da dove partirete. Vi dirigerete a est, ma non senza esservi attrezzati a dovere.»
«Uhm, perché tre cavalli se saremo solo in due?»
Rialto si mise a ridere prepotentemente, lasciando perplesso Lawnard. Il ragazzo diede una breve occhiata all'orologio sul proprio polso, che rifletté il suo viso sconcertato per un secondo.
Non lo usava da un po', ma ricordava perfettamente le parole che la voce femminile gli aveva rivolto: "La prossima volta che tornerai qui potrebbe essere diverso dalle altre", portandolo a pensare che ne avrebbe fatto uso solamente quando avrebbe scoperto qualcosa in più sul motivo perché qualcuno glielo aveva stretto al polso.
Stringendo il pugno, Lawnard non attese Rialto mentre usciva dalla stanza. Reux si mise in piedi senza rivolgere la parola al proprio partner, piuttosto concentrandosi a dare l'impressione di non essere per nulla assonnato.
Lawnard gli rivolse un sorrisetto, dicendo tutto senza dire nulla. Mentre Rialto e il suo partner uscivano dalla casa, una voce lo raggiunse flebilmente.
«Lawnard?»
Il ragazzo si voltò, capendo che dall'altra parte della porta vicino alla sua camera ci doveva essere una preoccupata Tanzia in piedi da tutta la notte. Grattandosi la guancia, Lawnard chiese ai due fuori dalla porta di aspettare solamente un minuto in più, al che solamente Rialto annuì.

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Second Chance
FantasyLawnard Cosmo è un comune ragazzo di vent'anni che ha perso il suo scopo di vita. In seguito a un fatale incidente, invece di venire abbracciato dalle gelide mani della morte si risveglia in quello che sembra essere un vero e proprio mondo parallelo...