Capitolo 14

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All'alba il villaggio era vivo e rumoroso. Ferri battenti delle forge, funivie in funzione e in lontananza picconatori e trasportatori di minerali alimentavano il clima tipico di una piccola città costruita nella roccia.

Il Villaggio di Rulik di almeno vent'anni prima non sembrava così diverso, eppure i dettagli di Gan in un'ottica così positiva e personale suscitarono l'interesse dei tre.

Nel suo racconto, che narrò in prima persona, era un semplice ragazzo che viveva lì e teneva più di chiunque altro al luogo dove era cresciuto.

Eppure un secondo personaggio importante venne descritto con così tanti dettagli da rendere impossibile per Lawnard credere che non fosse solo un sognatore a occhi aperti.

«Un giorno qualunque, mentre mi dirigevo verso la piazza, una ragazza in lontananza era circondata da ragazzini. Pensai fosse la badante di qualcuno, visto che le donne al nostro villaggio spesso non vengono ammesse ai lavori manuali. Eppure lei, poco dopo averla adocchiata, era già corsa via in direzione della grotta.»

La storia iniziò la sua immersione più grande.

***

«Ti prego, devi seguirci!» Una voce in lontananza dall'aria preoccupata venne seguita da altre altrettanto spaventate. «Si è persa, devi trovarla...»

«Nella grotta, è così?» Una ragazza dai lunghissimi capelli neri molto simile a Tanzia sorrise al gruppetto di ragazzini. Il suo volto richiamava dolcezza e rassicurazione mentre il suo sorriso avrebbe potuto fermare la più grande guerra mai esista. O almeno così lo descrisse Gan.

Era poco più alta di Tanzia, portava un lungo vestito beige che le arrivava a metà gamba con delle spalline a motivo floreale. Sulla testa era stata poggiata una corona di fiori di diversi colori, oltre che una margherita al suo orecchio.

La donna era Trezia Ebistris, ed era sempre vista giocare con i ragazzini della città. A ventun anni viveva da sola dopo essersi trasferita e distanziata dal fratello maggiore, Irlam, per rincorrere uno scopo diverso in un luogo diverso.

Chiunque la vedeva per strada o nelle piazze non esitava a rivolgerle il saluto, poiché portava sorrisi e il buon umore ovunque mettesse piede. Catturava spesso le attenzioni dei lavoratori più giovani, che iniziavano a darsi da fare dai sedici anni. Ma lei era rimasta sola, decidendo per sé di trascorrere uno stile di vita tranquillo e privo di pensieri negativi.

Quando c'era bisogno di lei si presentava senza fiatare. Era spesso richiesta per piccoli lavoretti a cui adorava partecipare, specialmente nelle scuole. Il suo desiderio era infatti quello di diventare un'ottima insegnante specializzata, per cui passava le giornate a studiare o facendo amicizia con un po' tutti.

L'unica persona con cui non aveva ancora parlato dopo il suo arrivo al villaggio era proprio Gan Oleiros.

Nella sua giovane età era spesso visto allenarsi da solo con la spada, l'arma che secondo lui avrebbe potuto proteggere chiunque al villaggio. Il suo desiderio era infatti quello di far sentire chi era al suo fianco sicuro e protetto, benché le cose non erano di fatto cambiate da quando era stato fondato.

Ma lui, nonostante non ci fossero corsi troppo consistenti che offrivano veri e propri addestramenti, non si fermò a rilassarsi e godersi la sicurezza che i volti del suo villaggio presentavano. Sapeva di essere in pericolo nonostante tutti tentassero di evitare il pensiero. Sapeva che da un giorno all'altro le cose sarebbero potute cambiare, per cui aveva deciso di combattere per affrontare questa evenienza.

Fu proprio il giorno in cui si accorse che qualcosa non andava al villaggio che incontrò Trezia.

A dirla tutta, il suo racconto iniziava con lui che la vedeva da distante, interessato a chi potesse essere la fanciulla che notava per la prima volta. Passando giorno e notte a mettere anima e corpo per una formazione personale non si era nemmeno accorto che lei era il motivo per il benessere del villaggio.

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