Un risveglio forzato. Un bisogno primordiale e istintivo di filtrare l'esistenza dell'universo stesso attraverso i propri occhi, dimostrare alla natura umana della sua stessa funzione, mentre cinque diversi sensi si propagano e trovano sentieri impercettibili donati dal mondo circostante.
"Che sensazione familiare. Di nuovo, un cielo così simile ma così diverso. Le stelle, l'infinito estendersi dell'arcata celeste... Le costellazioni, gli altri pianeti lontani. Sono tutti così vicini, ora, mentre miliardi di minuscoli puntini ricoprono il mio campo visivo. Sono ancora qui, e sono vivo."
Dopo essersi ripreso, Lawnard restò seduto a terra per qualche attimo. Si trovava ancora alla palude, con l'unica differenza che si era improvvisamente fatta notte.
"Ce l'ho fatta? Sono entrato in una Pozza? E dove sarebbe quel guscio vuoto?"
Dopo una breve occhiata attorno a sé, notò che né le rovine né il villaggio di Rulik erano visibili in lontananza. Aveva come l'impressione di essere l'unico essere umano nel raggio di chilometri. O almeno così credeva.
Un rumore incombente di passi pervase l'intera area. Non ci volle molto per riconoscere chi li stesse riproducendo: l'armatura di Droma si muoveva inesorabile in lontananza, sembrando puntare in direzione del ragazzo.
"È strano. Credevo ci saremmo risvegliati nello stesso punto, invece è venuta a cercarmi dopo diverso tempo che ero rimasto incosciente."
All'improvviso, la vide unire le mani e fermarsi. Il secondo dopo, la possente corazza urlò con una rabbia ineguagliabile.
"C'è qualcosa di diverso... Ma non capisco cosa! Quest'armatura..."
D'un tratto si mise a camminare a passo svelto verso il ragazzo con aria minacciosa. Il suono sordo e metallico dei suoi passi riecheggiavano per l'intera palude, Lawnard poteva sentire la terra vibrare sempre più violentemente mentre rimaneva fermo ad attendere il suo arrivo con il suo pugnale sfoderato. La luce emanata era ancora forte, seppure più spenta. Probabilmente era un effetto della dimensione alternative in cui aveva messo piede.
"Però, se questa è una Pozza dell'Idealismo... A chi sarà collegata? Qualcuno dovrà morire, qui, e l'unico modo che ho per uscire è aiutarlo. Tuttavia mi sono chiuso la via alle spalle per evitare che quel guscio vuoto possa uscirne con facilità. Sembrava attirato dal desidero di vendetta, ma gli unici umani reali che vuole eliminare si trovano dall'altra parte. A causa di questo dettaglio, dovrò crearmi una via rudimentale di tornare da Reux e gli altri..."
«Ma ora non è il momento di pensarci. Fatti sotto!»
L'armatura si avvicinò abbastanza da fargli venire la pelle d'oca. Eppure mentre camminava non sembrava volerlo attaccare. Anzi...
...come se fosse un fantasma, gli passò attraverso con indifferenza.
Lawnard arrivò a una spaventosa conclusione. "Non è possibile. Questa Pozza... è proprio quella di Vansel Droma, colui che perse la vita in questa palude! Involontariamente sono finito nel suo limbo. Come cavolo faccio ora a uscire se la persona che devo salvare è proprio lui?"
Rinfoderato il suo pugnale, vide la corazza spostarsi verso un'area più aperta della palude piena di acquitrini e stagni dai coloriti verdastri. L'ambientazione era esattamente come se la ricordava dall'altra parte, ma aveva tutta l'aria di essere finito in un lontano passato. Se non altro, l'armatura che aveva appena visto doveva contenere il vero corpo di Vansel Droma, ancora in vita ma prossimo alla morte.
Qualche istante dopo, Lawnard alzò lo sguardo al cielo. Un gruppo di soldati a cavallo saltarono tutt'insieme al di sopra di lui, apparentemente intenzionati a inseguire Vansel.

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Second Chance
FantasíaLawnard Cosmo è un comune ragazzo di vent'anni che ha perso il suo scopo di vita. In seguito a un fatale incidente, invece di venire abbracciato dalle gelide mani della morte si risveglia in quello che sembra essere un vero e proprio mondo parallelo...