Capitolo 51

3 0 0
                                        

Le fiamme divampavano attraverso quel paesaggio grigio e innevato come stelle che rischiarano il cielo, soltanto per venire sovrastate da un'entità maggiore, qualcosa da lodare e idolatrare fino alla fine dei tempi. Per gli antichi era stata la Luna, ma per quell'istante di terrore, Vendramick immaginò che quella visione fosse di una meteora in rotta di collisione. Probabilmente, pensò, a breve avrebbe scoperto se nel bene o nel male.

Mentre si voltava silenziosamente per raggiungere la sua amata, l'uomo afferrò l'arco e le frecce poste di fianco all'ingresso dell'abitazione e con pugno fermo strinse il resistente legno. Una situazione così spinosa in un ambiente invivibile e una nuova anima da proteggere, ecco dove un uomo si rende conto di dover aspirare all'impossibile per poter mettere in salvo tutti. E nonostante sapeva di non avere potere nelle sue piccole e stanche mani, avrebbe di gran lunga preferito mettere in prima linea la sua vita per proteggerli.

A metà strada verso la stanza dove Amanda riposava, Vendramick voltò la schiena muovendosi a passo lento e felpato sul pavimento di assi di legno. Mentre il corridoio che lo allontanava dall'ingresso si faceva sempre più lungo, come se la paura lo stesse cercando di fermare, l'uomo poté spiare la situazione esterna solo per qualche istante. Ciò che vide non gli parve reale: forse la neve e la bufera creavano illusioni che potessero destabilizzare la sua mente già in sovraccarico, ma avrebbe giurato di aver visto una bestia assetata di sangue frangere con i suoi artigli la stessa coltre nevosa per raggiungere i suoi avversari.

Riottenendo le forze, Vendramick si strinse la tracolla della faretra alla spalla e uscì dalla porta. L'ultimo dei suoi desideri era sprecare la propria vita per avere delle risposte: in un momento simile sarebbe stato più saggio evitare di pensare al "perché", ma soltanto al "come agire". Il suo prossimo passo, infatti, era quello di raggiungere quell'uomo. Se, alla fine, le sue parole fossero state una menzogna e l'avesse voluto uccidere, a quel punto non si sarebbe spiegato perché non farlo subito. Quella era l'unica certezza che possedeva Vendramick mentre procedeva attraverso la nebbia nella notte di un inverno gelido che non avrebbe lasciato neanche un'anima libera dalla sua morsa cruciale.

Le frasche che circondavano la casa, ora coperte dal bianco dei cumuli di neve, frettolosamente si muovevano spinti dal vento, scuotendola e innalzandola mentre l'uomo la guardava prendere il volo in milioni di minuscoli cristalli. Oltre alla nube vi erano le case, e sopra esse del fumo ancor più scuro era preceduto dal rosso di una fiamma sfuggente. Non riusciva a capire cosa fosse successo di preciso, ma il suo piano era di mettere in salvo quanti più abitanti possibili.

Alla fine ci pensava da tempo, ormai: "Cosa se dovessimo fuggire? Dove andremmo, a quel punto?" si chiedeva. Fu una fortuna che un quesito simile venne proprio a un vecchio cartografo, che anche in quel momento ricordava a memoria ogni via, ogni grotta e ogni fiume nel raggio di cinque chilometri. Un "piano B" era da tenere in considerazione, sebbene non possedessero animali da soma per raggiungere luoghi distanti e nascosti. Il territorio reale era stato superato da parecchio, ma nulla impediva loro di ricevere visite inaspettate da parte di viandanti.

Eppure, uno di quei viandanti era proprio un peccatore. Un uomo destinato alla schedatura come criminale perseguibile a vita, esattamente come tutti loro, era giunto tra le loro inutili e vecchie recinzioni. Se ci doveva essere un motivo per ardere alle fiamme quelle innocenti case, allora ci doveva essere un collegamento con il governo reale.

Un suono sibilante, come due ferri ardenti retti da un fabbro esperto che si scontrano e rilasciano scaglie di fuoco nell'aria, pervase le orecchie di Vendramick. Dopodiché, del vento gelido lo raggiunse e lo costrinse ad abbassarsi dietro i cespugli. In quel momento tutto ciò che riusciva a udire era il vento che fischiava e quel misterioso suono, come di un fendente che ignora l'attrito dell'aria e ne supera la resistenza, arrivando a schiantarsi in un punto dello spazio con incommensurabile potenza.

Second ChanceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora