Capitolo 46

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Il torso nudo si cosparse di sangue mentre le gambe iniziavano a perdere le forze. Coagulato e scuro, il liquido rossastro fuoriuscì da diversi punti del suo corpo fino a raggiungergli i fianchi e poco sotto. Le singole gocce che si separavano dai fiotti colanti si unirono all'acqua ai loro piedi, un suono incostante unito a una visione amara.

Il grande corpo di Kraig oscillò fino a cedere e Lawnard, che si trovava ancora al di sopra della roccia innalzata sotto di sé, lo vide venire trafitto da molteplici massi aguzzi scagliati dalla Conquistatrice. Non sapeva cosa dire o pensare.

Era uno scenario assurdo. Kraig, che si era presentato inspiegabilmente sul campo di battaglia e aveva preso le loro difese, ora si trovava steso a terra prossimo alla morte a causa di uno scontro che non lo riguardava.

No... Non posso lasciare che accada così. Voglio capire! Voglio sapere cosa ha portato un uomo come lui a proteggere Gan per poi lasciarsi uccidere così facilmente!

«Kraig!!» La voce di Gan lo raggiunse, anche se le orecchie dell'uomo disteso avevano preso a fischiargli talmente forte da non riuscire a comprendere le sue frasi. Tutto ciò che riusciva a replicare nella propria testa era quella visione maestosa di una nuova forma ancestrale di Helva, che si presentava come una leggera e bianchissima spada simile a uno stocco grazie alla lama fina e appuntita. La guardia alla base di essa assomigliava a un vortice del medesimo colore che andava a disperdersi in una spirale inversa; la mano ferma di Lawnard ne impugnava l'elsa di metallo pregiato fermandola grazie a un piccolo pomo romboidale appuntito.

La descrizione di un'arma simile, ora rinominata Weiss, era motivo di felicità e soddisfazione assoluta per la mente di Kraig. Era proprio a un passo dalla morte che riusciva a sorridere più di quanto avesse mai fatto durante il picco della sua vita terrena.

Ma Lawnard voleva ancora rivolgergli la parola, capire cosa lo avesse portato a compiere quei gesti prima che potesse esalare l'ultimo respiro. E dunque, dopo essersi legato nuovamente al collo il medaglione donatogli da Zyka, il ragazzo si lasciò scivolare fino a immergersi le caviglie nell'acqua accumulatasi sul fondo dell'area.

«Lawnard!» esclamò Weiss, «schiva!»

Dopo essersi lanciato sul fianco e aver rotolato fino a raggiungere Reux e gli altri, il ragazzo notò diverse rocce conficcate nella parete che dovevano essere state scagliate mirando a lui.

«Oi, niente di rotto?» gli chiese il compagno mentre lo aiutava a rialzarsi. L'attimo dopo, Gan fece un passo avanti per raggiungere Kraig. Ma perché rischiare la propria vita in quel modo? «Quell'idiota! Fermati!»

Schizzando in avanti, Reux – seguito da Valk - si mise davanti al guardiano e sfoderò il proprio bracciale. Intenzionato a difendere i suoi compagni, il ragazzo fissò il medaglione che aveva legato alla propria mano in modo da non perderlo. Se ci sei, prestami la tua forza!

Alzando la mano in direzione della Conquistatrice, come in automatico il cordino rilegato da perline sferiche assunse una forma circolare che lentamente volteggiava a mezz'aria in modo perpetuo. Non sapendo cosa stesse succedendo, Reux si preoccupò a morte. Quando vide una serie di rocce venire scagliate contro di loro, però, prontamente si mise davanti a esse con il medaglione alzato mentre lo guardava brillare assieme alle varie sfere che si erano separate dal piccolo filo del bracciale, come risuonando all'energia che si propagava nelle vicinanze.

Un potente vorticare capace di distruggere ogni cosa vi si avvicinasse continuava a sforzare il braccio ricoperto di misteriose scaglie di Reux, che si dovette inginocchiare per riuscire a mantenerlo teso in direzione dell'imponente armatura a una quindicina di metri di distanza.

Nonostante lo scontro stesse durando da ore, la Conquistatrice non perdeva colpi né esitava a dimostrarsi estremamente mortale e pericolosa; d'altro canto, invece, la squadra di impavidi missionari era finita in ginocchio di fronte a quell'inespugnabile minaccia. Ma qualcosa di inaspettato stava per cambiare del tutto lo svolgimento della battaglia.

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