"L'idea che Riodan si sia realmente allontanato mi è ancora difficile da accettare. Ma, per quanto gli riguarda, io non esisto ancora in questo mondo. È un'ottima occasione per dare il tutto e per tutto, anche se nessuno ne avrà memoria. Devo farlo!"
Il secondo fendente del guscio errante noto come Conquistatrice Vuota apparve più lento agli occhi di Lawnard, che si arrampicò in prossimità della parete rocciosa per evitare di venire sobbalzato dall'onda d'urto. L'impatto causato generò una voragine tutt'altro che piccola nella pietra, che prontamente il ragazzo si lasciò in basso mentre saltava verso la cima della parete.
"Sembra più lenta, che si stia abituando a usare la nuova arma? Il prossimo colpo potrebbe essere fatale, devo cercare di riprendermi Noir il prima possibile."
Fu in quel momento che decise di fare una pazzia. Lasciandosi cadere, Lawnard atterrò con i piedi sul lato non tagliente, ora rivolto verso l'alto, della spada vermiglia sorretta dall'armatura, tentando di controbilanciarsi con le braccia anche se a fatica. "Ci sono! Posso avvicinarmi!"
«Che razza di scherzo è mai questo?» esclamò Vansel, che d'un tratto si avvicinò e si posizionò alle spalle della corazza vuota per afferrarle i fianchi in una morsa infallibile. «Se è davvero così... non mi resta che usare tutte le forze che mi rimangono in qualità di utilizzatore di questo ordigno bellico per eliminarne quanti più possibile, a costo della vita!»
Subito dopo Vansel sferrò un pugno alla base del mento dell'armatura, facendole volare via l'elmo e finendo per far perdere l'equilibrio a Lawnard che dovette rotolare una volta toccato terra per evitare una rovinosa caduta.
«Ugh! Ora si sono messi a combattere...?»
Alzando lo sguardo, la Conquistatrice Vuota, ora senza elmo, si presentava come il guscio errante che era: tramite il buco dove si incastrava il copricapo protettivo in metallo, con diverse piume rossastre e bianche svolazzanti che ricordavano la criniera vermiglia di Riodan, era possibile notare come non ci fosse nulla al suo interno. Solo ragnatele e qualche insetto che si era rifugiato fuoriuscirono da essa trasmettendo diversi dubbi a Vansel, che restò impietrito nel vederla.
«Ma cosa...»
I suoi occhi si infiammarono dalla rabbia. Era disposto a tutto pur di mettere i bastoni tra le ruote al re, anche se in un'altra linea temporale avrebbe dovuto fare i conti con la gelida e ferrea legge di ubbidienza che lo portò alla morte.
Mentre veniva immobilizzato dalla presa di Vansel, l'armatura scricchiolò e diversi pezzi di metallo caddero a terra scoprendo croste e ruggine nelle giunzioni di gambe e braccia. "Rimanendo così tanto tempo a mollo nell'acqua della fonte, anche se si trattava di energia, deve aver indebolito la sua struttura fondamentale. È debole e lenta, ma la sua potenza offensiva è senza eguali ora che ha in mano Noir..."
Nel tentativo di agitare la spada, la corazza rilasciò tramite essa delle fiamme incontrollate che sfiorarono di poco lo stesso Lawnard mentre rotolava sul fianco e si nascondeva dietro una roccia. Vansel, però, era stato meno fortunato in quanto il ragazzo poté osservare il suo volto oltre la coltre di fumo presentare ustioni gravi che lo segnarono in maniera permanente.
«Che graffietto...» Vansel sorrise, per poi alzare le braccia e abbassarsi. Non capendo cosa avesse intenzione di fare, Lawnard si avvicinò lentamente e studiò la situazione. Ma appena vide le sue mani alzate al cielo capì di dover compiere una scelta.
«Ora! Devo muovermi adesso e recuperare Noir! Ma potrei finire coinvolto... Beh, inutile pensarci! Sarà come giocare d'azzardo alla lotteria!»
Riuscendo a prevedere in tempo le mosse di Vansel, Lawnard saltò usando la roccia dove si era nascosto come appoggio per librarsi in aria più in alto che mai. Vide le gambe della corazza davanti a sé cedere sotto i colpi della vera Conquistatrice, che aveva intriso i propri pugni di energia. Nonostante sapesse con cosa si alimentasse, in quel momento Lawnard non riuscì a capire se la sua forza provenisse dalla fonte interna dell'armatura o da quella della palude.

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Second Chance
FantasyLawnard Cosmo è un comune ragazzo di vent'anni che ha perso il suo scopo di vita. In seguito a un fatale incidente, invece di venire abbracciato dalle gelide mani della morte si risveglia in quello che sembra essere un vero e proprio mondo parallelo...