Capitolo 16

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Lawnard non riuscì a riposare come avrebbe voluto. In realtà non aveva neppure tutto questo sonno, nonostante il lungo viaggio a cavallo. Era più immerso nei suoi soliti pensieri e dubbi su quello che stava accadendo attorno a lui.

La stanza che gli era stata assegnata era leggermente fredda e poco arredata, se non per un lettino poggiato su un piano di legno e uno scaffale con quasi nulla all'interno.

Il ragazzo, mentre si rigirava per cercare la posizione meno scomoda, notò un libro ricoperto di polvere sul suddetto scaffale che catturò la sua attenzione. Era "La rivoluzione ha inizio", un libro realizzato a scopo scientifico da un autore sconosciuto.

L'interno era pieno di disegni e articoli che riportavano le parole di un famoso uomo vissuto alcuni secoli prima, ricordato per le sue idee definite "fuori da questo mondo e dall'umana comprensione", ripudiato dalla maggior parte delle persone che ne sentivano parlare.

Lawnard si accorse di aver già sentito questa storia da qualche parte: se ci doveva essere stato un evento di così notabile importanza prima ancora della creazione del Villaggio di Rulik, sicuramente doveva trattarsi di un documentario scritto su Karim Solas, se non un libro scritto da lui stesso.

«Interessante. Capisco quello che sta dicendo, ma chi ha riportato le sue parole sembra definirlo un demonio dalle folli idee irrealistiche, addirittura alcuni teorizzavano che fosse stato mandato da una divinità malvagia atta alla punizione degli uomini con marchingegni mortali. Anche in questo mondo il non conoscere porta alla paura, e la paura dell'ignoto porta al voltare la testa...»

Il ragazzo fu di nuovo sorpreso di ritrovare umanità in un mondo dove giganti umani e qualcosa di simile alla magia esisteva ed era considerata la normalità. Nonostante tutto, la radice non era diversa da quella che lui conosceva. Si sentì quasi rincuorato nel conoscere che un mondo ignoto era simile a quello da cui proveniva, con aggiunte che aveva iniziato a prendere sotto gamba con una strana facilità.

Il libro presentava molte pagine strappate. Era evidente che chiunque lo avesse portato lì doveva averlo lasciato incustodito per un lungo periodo di tempo.

«Questo mi fa pensare al fatto che un'antica conoscenza si nasconde nella letteratura del posto. Probabilmente avrei potuto scoprire molte cose se avessi deciso di prenderne visione prima, ma il mondo là fuori sembra portarmi con sé ovunque io abbia bisogno di andare...»

Dopo essersi rialzato per appoggiare il libro, fuori dalla piccola finestrella notò che il villaggio si era svuotato ancora più di prima. Sicuramente era il periodo in cui gli abitanti rientravano dal lavoro, mentre Gan doveva essere ancora alla porta d'ingresso.

«Mi è venuta un'idea.» Lawnard aprì la porta di camera sua per cercare i suoi due amici, a cui avrebbe spiegato il suo nuovo piano.

***

«Mi dispiace, non ne so niente.»

«A quest'ora è sospetto avvicinarsi in questo modo alla gente... Fatevi indietro.»

«Nuove facce? State alla larga. Non siete i benvenuti. Mh? Gan, sei tu?»

Lawnard, Valk e Reux proposero a Gan qualcosa di inusuale. Quando era tornato, i tre decisero di uscire in giro per il villaggio a domandare in giro e far sapere che le loro non erano intenzioni malevole.

La guardia con loro si era messa in borghese, pertanto l'ultimo a cui avevano chiesto riconobbe il suo volto.

«Oh, Talo. Come stai?»

Lawnard guardò negli occhi Gan, che salutò un uomo seduto sui gradini dell'entrata di casa. Il signore dalla voce rauca e singhiozzante li squadrò dallo spiraglio degli occhi semichiusi e manteneva un'espressione poco fiduciosa, mentre con una mano si grattava i pochi capelli grigi sulla cima del capo.

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