Erano passati quattro giorni dalla loro partenza dall'Albero. Un gruppo di tre impavidi missionari si era ritrovato a fronteggiare inaspettate avversità, combattimenti e visioni ultraterrene ancora senza una vera spiegazione. Alle spalle di un mondo sfiorato soltanto dallo sguardo, qualcosa li avrebbe trattenuti ancora nei pressi della misteriosa palude.
***
«Ecco, ecco. Ora lasciamolo riposare – perlomeno sembrava stabile.» Trezia si sedette a gambe chiuse, strofinando un ginocchio contro l'altro per l'adrenalina. Dopo il tentativo di controllo del veleno, lei, Gan, Valk e Lawnard erano tornati insala da pranzo con la fronte ricoperta di sudore. Nessuno di loro si sarebbe mai aspettato una situazione tanto affaticante, quasi più del combattimento vero e proprio con Kraig Toslow. A detta di Trezia, però, il soggetto ora era tornato stabile e sembrava star guarendo.
«Non posso proprio negarlo... se non fosse stata per quella piccola porzione di energia, non sarei riuscita ad aiutarlo. Valk, sei stato incredibile.»
«Oh, è stato grazie a questo.» Il ragazzo sfoderò il suo taccuino, dove era ancora appuntata la mappa. Un segno sulla posizione della riserva d'energia, nei sotterranei, era stato fatto in penna di recente. Era lì che doveva essere passato a racimolare la fiala.
Trezia sospirò. «Wow. Che storia. E se posso dirla tutta, non credevo di ricordare gli insegnamenti di Zyka... Se non fosse stato per lei, non ce l'avrei fatta a fermare il propagarsi del veleno.»
Lawnard si accorse del nome familiare venire pronunciato dalle stanche labbra della ragazza. «Zyka Surlam? La stessa che ha insegnato a Tanzia?»
Trezia annuì lentamente. «Le devo davvero molto. Se è come dice la lettera di mio fratello, mi piacerebbe davvero molto rivedere il suo volto. E quindi è stata proprio lei a consentire la vostra spedizione?»
«Già. Una vecchietta ancora piena di forze.» Lawnard sorrise. Nel frattempo, Gan, che era uscito momentaneamente dall'abitazione, aveva fatto ritorno con aria sfinita.
«Che giornata sfiancante. Posso dire, però, che sono felice.» L'uomo si avvicinò al gruppo grattandosi la guancia. «Trezia...»
«Eh? Sì?»
Lawnard notò il bagliore negli occhi dell'uomo, che sembrava star facendo di tutto per non incrociare lo sguardo della ragazza. Trovandolo in difficoltà, rivolse lo sguardo verso Valk, che fece spallucce in maniera divertita. Nonostante il discorso di poco prima, sembrava lo stesso di sempre. Nessuno avrebbe potuto dire cosa pensava realmente.
«Potresti venire un attimo fuori con me?»
Dopo averle fatto strada, i due uscirono timidamente e poco lontano dalla porta di casa erano visibili da attraverso la finestra della sala da pranzo, dove Lawnard li notò parlare tra loro. Anche Valk apparve interessato, in quanto spostò la tenda senza farsi notare per poterli guardare da lontano.
Non ci volle neanche un minuto. Si erano baciati.
«Eh eh. Sono proprio carini.» Lawnard commentò stropicciandosi il ciuffo che gli sporgeva dalla fronte per l'imbarazzo, pensando che se non fossero mai arrivati una visione simile non sarebbe mai potuta accadere. «Da un lato possiamo dire di aver fatto un ottimo lavoro. Uh?»
Per un istante, di fianco ai due in lontananza, solamente per un attimo, Lawnard giurò di aver visto una figura infantile e azzurrina svanire lentamente e con il sorriso sulle labbra, come un fantasma a cui è stato permesso il passaggio all'aldilà. "Miza..."
«È vero... quei due si amano, indubbiamente. Che sentimento strano.»
«Di nuovo a fare il criptico?» Lawnard lo guardò senza alcun timore. Sapeva che il discorso fattogli era nato da una motivazione più che giusta, per cui il suo nuovo obiettivo era diventato quello di farsi riconoscere, un giorno, da quelli che gli sarebbe piaciuto chiamare compagni. Se c'era qualcuno che doveva convincere più di altri, alla fine non era Reux. Ma Valk.

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Second Chance
FantasyLawnard Cosmo è un comune ragazzo di vent'anni che ha perso il suo scopo di vita. In seguito a un fatale incidente, invece di venire abbracciato dalle gelide mani della morte si risveglia in quello che sembra essere un vero e proprio mondo parallelo...